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91,721 | http://it.wikipedia.org/wiki/Registro_indice | Registro indice.Un registro indice nella CPU di un computer è un registro del processore utilizzato per modificare gli indirizzi degli operandi durante l'esecuzione di un programma, tipicamente per svolgere operazioni su vettori. I registri indice furono usati per la prima volta nel 1949 nel computer inglese Manchester Mark I.Prima dell'invenzione dei registri indice, e in assenza di indirizzamento indiretto, le operazioni su vettori dovevano essere eseguite o tramite codice ripetuto linearmente per ogni elemento del vettore (cioè su tutte le locazioni di memoria interessate), o usando discutibili tecniche di codice automodificante -- alternative che portavano entrambe a svantaggi piuttosto significativi nella flessibilità e nella mantenibilità dei programmi, oltre a rappresentare uno spreco di memoria; quest'ultima tra l'altro è una risorsa molto scarsa nei calcolatori più datati, ed anche nei microcomputer di decenni dopo.In linea di massima i registri indice sono diventati una parte standard dei computer durante la seconda generazione tecnologica (circa dal 1995 al 1964). Si vedano ad esempio i mainframe 7000.Tra i primi calcolatori "piccoli" provvisti di registri indice vi sono l'USQ-17 (circa 1960) e i computer real-time di Scientific Data Systems. Pare che il primo microprocessore con un registro indice sia stato il Motorola 6800; un suo clone rivisto e migliorato, il MOS Technology 6502, sfrutta efficacemente due di tali registri.MicroprocessoreIndex register |
7,520,637 | http://www.happyblog.it/post/6501/come-non-guidare-uno-scooter/1 | fuori luogo???? mi sa che non stai bene allora! quello che rosica sei tu! in un video simile, e con il tuo commento, tutti han pensato che lo critichi come pilota vista la caduta del negro! cmq quello che rosica mia caro se tu, non io! se te quello che va in giro a spandere mer*a su una persona! non io! e dai meno che mi avete messo devo dire che siete in parecchi a rosicare! ma tanto a me avanza! riempitemi pure di meno e ditemi che sono io il rosicone.. io al di fuori di questo blog ho una vita e del vostro giudizio me ne frego! :)Moonboot ripeto: sei un razzista, dunque, per definizione, anche un co.glio.ne! A proposito di razze: fu chiesto ad Einstein (non mi dire che distingui anche in base all’intelligenza!), quando approdò negli USA per sfuggire alla persecuzione egli ebrei, a quale razza appartenesse e lui rispose, candidamente, che apparteneva a quella umana. Monboot, so che è fiato perso per me (a volta l’intelligenza altrui ha seri ed evidenti limiti) … ma tu a quale razza apaprtieni? |
2,245,896 | http://it.wikipedia.org/wiki/Courant_Institute_of_Mathematical_Sciences | Courant Institute of Mathematical Sciences.Il Courant Institute of Mathematical Sciences (CIMS) è una divisione della New York University (NYU) e opera come centro di ricerca e di formazione per lo studio della matematica e dell'informatica. Il centro deve il suo nome a Richard Courant, professore di matematica alla NYU dal 1936 al 1972, ed è parte della facoltà di arti e scienze della NYU.Il Courant Institute of Mathematical Sciences è considerato il più importante centro di matematica applicata degli Stati Uniti. Esso è soprattutto conosciuto per le attività di ricerca nel campo delle equazioni differenziali e del calcolo delle probabilità (va ricordato che il prestigioso Premio Abel è stato assegnato a due docenti dell'istituto Peter Lax e S. R. I. Srinivasa Varadhan, rispettivamente nel 2005 e nel 2007), come pure nell'area della matematica applicata, della biologia e delle neuroscienze computazionali.AccademiaIl CIMS è specializzato in matematica applicata, analisi matematica e scienze computazionali, con enfasi soprattutto sulle equazioni differenziali alle derivate parziali e sulle loro applicazioni; opera inoltre nel campo dell'informatica, dei linguaggi di programmazione, della computer grafica e del calcolo parallelo.StoriaNel 1934, in seguito alla presa di potere del partito nazista, Richard Courant lasciò l'Università di Gottinga e la Germania per l'Università di Cambridge e per poi diventare professore alla NYU. Qui gli fu assegnato il compito di creare il dipartimento di matematica. Più tardi si unirono a lui Kurt Otto Friedrichs e James J. Stoker. Nel 1946 il dipartimento fu rinominato "Institute for Mathematics and Mechanics". Sempre nel 1946, Morris Kline si concentrò sugli aspetti matematici della propagazione delle onde elettromagnetiche, facendo nascere la divisione dedicata alla propagazione delle onde e alla matematica applicata.Nel 1952 la Commissione per l'energia atomica degli Stati Uniti installò alla New York University il primo computer elettronico, gettando le basi per la creazione del laboratorio di matematica e informatica (Courant Mathematics and Computing Laboratory).Collegamenti esterniIstituti matematiciCourant Institute of Mathematical Sciences |
7,819,019 | http://www.webmasterpoint.org/news/nuovi-fogli-xerox-stampare-50-volte_p25789.html | In pratica la durata della stampa viene ridotta a poche ore e l'utilizzo della stessa è differente. In pratica esiste una prima fase di utilizzo che serve per mostrare immagini immediate, come dati o grafici. Dopo 16 ore queste immagini scompaiono dal foglio che può essere riutilizzato per una stampa normale."In verità Xerox non ha ancora deciso sulla commercializzazione di questo prodotto. Per ora l'obiettivo è quello di far costare la carta speciale il doppio, o al massimo il triplo, di quella comune. In modo che l'intero sistema, alla fine, sia economicamente più vantaggioso di quello tradizionale", ha dichiarato Eric J. Shrader, responsabile del progetto di Xerox."In realtà non siamo riusciti ancora ad ottenere riscontri soddisfacenti. È come tentare di piazzare il Super 8 prima dell'avvento delle camere digitali", ha sottolineato Paul Saffo, consulente di Xerox. "Sarebbe stata vincente 10 anni fa, ma adesso forse è tardi". |
7,218,352 | http://www.06blog.it/post/7769/la-corte-dappello-non-accetta-il-ricorso-pdl-escluso-dalle-regionali-a-roma-ma-ora-si-va-al-tar | Queste le novità relative alla vicenda delle esclusioni delle liste del centro-destra in vista del voto del 28 e 29 marzo. La vicenda più delicata e complessa, ovvero l’esclusione della lista del Pdl-Provincia di Roma, è quella che si trascinerà sicuramente più di tutte. “Prendiamo atto della decisione dei giudici. Adesso il Pdl farà ricorso al Tar - ha detto a tal proposito Renata Polverini dopo la bocciatura del ricorso da parte della Corte d’appello - Li siamo fiduciosi che le cose andranno diversamente”. E se così non fosse, è il ragionamento nel Pdl, c’è ancora il Consiglio di Stato.Ancora 24 ore sono invece quelle che mancano per la decisione della Corte di Appello sul listino. L’Ufficio centrale elettorale ha ricevuto il ricorso ieri mattina e potrà rifletterci su fino a domani. Da Pdl si dicono fiduciosi, almeno quanto lo erano sulla questione della lista Civica Polverini riammessa ieri sera. Intanto una battuta del leader de La Destra, Francesco Storace, la dice lunga sui veri responsabili del pasticcio: “Spero che quelli del Pdl la smettano di far danni sulle procedure… I Radicali violenti in tribunale? Sarebbe un caso più unico che raro, io uno menato dai Radicali in vita mia non ho mai visto”… |
2,807,648 | http://it.wikipedia.org/wiki/Tyler_Perry | Tyler Perry.Attivo nel campo teatrale e nel cinema indipendente, Perry è noto soprattutto negli Stati Uniti per aver creato il personaggio di Mabel "Madea" Simmons, aggressiva matriarca di una famiglia afroamericana, che lui stesso ha interpretato nella maggior parte dei suoi lavori.Nel 2008, con la distribuzione dei suoi film, ha guadagnato 75 milioni di dollari, piazzandosi tra i cinque più pagati di Hollywood, cinquina che comprende Simon Cowell e George Lucas.BiografiaNato e cresciuto a New Orleans, in Louisiana, come uno dei quattro figli di Emmitt Sr., falegname e operaio edile, e Maxine, insegnante scolastica che ha lavorato presso una Comunità Ebraica di New Orleans per la maggior parte della sua vita. Ha vissuto un'infanzia difficile, a causa del maltrattamenti del padre, che lo hanno portato a tentare il suicidio. A causa del rapporto conflittuale con il padre, a sedici anni cambia il suo primo nome in Tyler e abbandona gli studi, riprendendoli successivamente e ottenendo il diploma.Cercando di scollarsi di dosso il peso della sua infanzia, Perry alimenta la sua parte creativa, disegnando continuamente. Nell'attesa di trovare una sua strada professionale, si cimenta nei lavori più disparati, fino a quando non nasce in lui la passione per la scrittura. Tutto nasce dopo aver visto un puntata del talk show di Oprah Winfrey in cui si parlava di come lo scrivere potesse essere catartico, così come un perfetto autodidatta, con l'aiuto di un dizionario inizia a scrivere attingendo alle sue esperienze di vita, realizzando la sua prima commedia "I Know I’ve Been Changed". Nel frattempo si trasferisce da New Orleans ad Atlanta, dove mette in scena la sua opera, la rappresentazione dura un sola settimana venendo vista sole 30 persone.L'insuccesso inizialmente lo scoraggia, ma decide lo stesso di girare le piccole città del sud-est degli Stati Uniti rappresentando la sua commedia. Sempre con pochi soldi in tasca, nel 1997 fu costretto a vivere per qualche tempo nei motel e in automobile. Dopo il 1998, la sua situazione inizia a sistemarsi, grazie al passaparola il pubblico ai suoi spettacoli inizia ad aumentare e il suo nome comincia a farsi largo nel circuito teatrale urbano.CarrieraIl suo successivo progetto è un adattamento di un libro del pastore e vangelista TD Jakes, che si rivela un successo. Nello stesso periodo da vita al personaggio che lo renderà famoso, Mabel "Madea" Simmons. Madea appare per la prima volta nella piéce "I Can Do Bad All By Myself", è una donna estremamente aggressiva e dal linguaggio colorato, matriarca di una numerosa famiglia afroamericana. Nel creare il personaggio di Madea, Perry si ispirato alla madre e a tutte le figure femminili che hanno caratterizzato la sua infanzia.Madea è la protagonista del primo lungometraggio, scritto, prodotto ed interpretato da Perry, "Amori e sparatorie", successivamente realizza "Riunione di famiglia con pallottole", che segna il suo debutto come regista cinematografico. In seguito diventa autore televisivo per la sit-com "Tyler Perry's House of Payne" e scrive il suo primo libro, "Don't Make a Black Woman Take Off Her Earrings: Madea's Uninhibited Commentaries on Love and Life", che diventa un best seller aggiudicandosi due premi. La sua carriera cinematografica continua attraverso numerose commedie di successo, in cui vengono raccontati rapporti familiari e le dinamiche di coppia della comunità afroamericana. Tutti i suoi film vengono distribuiti negli USA dalla Lions Gate Entertainment.Nel 2009, nelle sole vesti di attore, appare in un breve cameo nel film di fantascienza "Star Trek" di J.J. Abrams, inoltre è produttore esecutivo assieme a Oprah Winfrey del pluripremiato film "Precious".Vita privataPerry è un buon amico di Oprah Winfrey e di Will Smith. È un devoto cristiano e non è mai stato sposato.FilmografiaCinemaTelevisioneTeatroNoteCollegamenti esterniProduttori cinematografici statunitensiAttori afroamericaniRegisti afroamericaniTyler Perry |
1,612,301 | http://it.wikipedia.org/wiki/Acacia_tortilis | Acacia tortilis.L'Acacia ad ombrello ("Acacia tortilis" (Forssk.) Hayne, 1825) è una pianta a portamento arboreo della famiglia delle Mimosaceae (o Fabaceae secondo la classificazione APG), che cresce nelle savane africane e nelle zone aride del Medio Oriente.Deve il suo nome comune alla caratteristica chioma appiattita a forma di ombrello.DescrizioneIn condizioni di estrema aridità si sviluppa in forma di arbusto alto 1-1,5 m mentre in condizioni ottimali assume portamento arboreo, raggiungendo mediamente l'altezza di 15-18 m, con esemplari che possono superare i 20 m.Il tronco è nudo e contorto ed è sormontato da una chioma rada e appiattita, per l'appunto a forma di ombrello.Le foglie, pinnate, lunghe approssimativamente 2,5 cm, sono composte da 4 a 10 paia di pinne, ciascuna con sino a 15 coppie di foglioline.I fiori sono piccoli e bianchi, molto profumati.I semi sono chiusi in un baccello piatto e avvolti da una polpa carnosa e profumata.Le radici sono disposte in una fitta rete che si spinge molto in profondità e sono dotate di noduli radicali che ospitano batteri azotofissatori del genere "Rhizobium", capaci di estrarre l'azoto atmosferico, sopperendo così alla carenza di azoto dei suoli aridi.SottospecieDistribuzione e habitatÈ diffusa ampiamente in Africa, dal Sudafrica all'Africa orientale e a nord dal Maghreb all'Egitto, e in Asia minore, da Israele alla Penisola Arabica.È coltivata, per ricavarne legname, in India e Pakistan.È nota per essere resistente a condizioni estreme di siccità ed alcalinità. Cresce su terreni sia sabbiosi che rocciosi ed è una specie tipica della savana e dei territori aridi.Le giraffe e gli elefanti inoltre contribuiscono, con i loro spostamenti, alla propagazione a distanza dei semi (disseminazione zoocora).All'interno della sua folta chioma nidificano numerose specie di uccelli sia di grossa taglia, come la gru coronata, il serpentario, l'astore cantante e l'aquila rapace, che di dimensioni più piccole come la ghiandaia marina, le averle e le nettarine. Caratteristica la presenza di colonie di uccelli tessitori, che appendono i loro nidi all'estremità dei rami.Non è raro infine che sui grossi rami dellA. tortilis" trovi rifugio il leopardo che è solito depositarvi le sue prede, per metterle al riparo da leoni, sciacalli e iene.BibliografiaVoci correlateAltri progettiCollegamenti esterniFabaceaeSpecie botanicheAcacia tortilis |
7,505,606 | http://www.ecowebnews.it/laboratori-di-ricerca-dell%92universit%E0-cattolica-di-campobasso-in-collaborazione-con-sergio-storti,-direttore-dell%92unit%E0-di-onco | (fonte video You Tube) Note: la presente visualizzazione del video e dei titoli in questa pagina è automatica da YouTube. Il file video è residente su YouTube, i titoli sono messi a disposizione tramite RSS automatici. L'automaticità impedisce qualsiasi controllo da parte nostra sui contenuti degli stessi. Decliniamo ogni responsabilità sui contenuti video e testuali (titolo, tags). Per eventuali richieste di chiarimenti o per richiedere la rimozione del video invitiamo a contattare direttamente YouTube. |
2,696,949 | http://it.wikipedia.org/wiki/Nu_Puppis | Nu Puppis.Nu Puppis (ν Puppis) è una stella gigante azzurra di magnitudine 3,17 situata nella costellazione della Poppa. Dista 423 anni luce dal sistema solare.OsservazioneSi trova nell'emisfero celeste australe sulla linea di congiungimento fra le stelle Sirio e Canopo, molto più prossima a quest'ultima. La sua posizione moderatamente australe fa sì che questa stella sia osservabile specialmente dall'emisfero sud, in cui si mostra alta nel cielo nella fascia temperata; dall'emisfero boreale la sua osservazione risulta invece più penalizzata, specialmente al di fuori della sua fascia tropicale. Essendo di magnitudine 3,2, la si può osservare anche dai piccoli centri urbani senza difficoltà, sebbene un cielo non eccessivamente inquinato sia maggiormente indicato per la sua individuazione.Il periodo migliore per la sua osservazione nel cielo serale ricade nei mesi compresi fra dicembre e maggio; nell'emisfero sud è visibile anche all'inizio dell'inverno, grazie alla declinazione australe della stella, mentre nell'emisfero nord può essere osservata limitatamente durante i mesi della tarda estate boreale.Caratteristiche fisicheLa stella è una gigante azzurra; possiede una magnitudine assoluta di -2,39 e la sua velocità radiale positiva indica che la stella si sta allontanando dal sistema solare.Voci correlateCollegamenti esterniStelle di classe spettrale B |
236,025 | http://it.wikipedia.org/wiki/Osteointegrazione | Osteointegrazione.Il termine osteointegrazione'", coniato alla fine degli anni sessanta da Per-Ingvar Branemark, professore svedese di biotecnologia applicata è usato in odontoiatria per definire l'intima unione tra un osso e un impianto artificiale senza tessuto connettivo apparente. Si definisce intima unione quando lo spazio e i movimenti relativi fra osso e impianto non superano i 100 micron.In base alle conoscenze attuali, tale unione avviene solo quando l'impianto è realizzato in titanio, anche se teoricamente qualsiasi materiale (preferibilmente metallico) che sia dotato di una micromorfologia adeguata e che sia privo di proteine potrebbe indurre osteointegrazione.Il processo di osteointegrazione è funzione del tipo di superficie dell'impianto, che deve presentare una geometria tale da "attrarre" cellule osteoblaste. Una superficie liscia non è adatta a questo scopo, per questo motivo si utilizzano trattamenti particolari, i più comuni sono la mordenzatura con acidi o la sabbiatura. Studi recenti hanno dimostrato che se l'impianto viene dotato di una superficie di tipo spugnoso, il processo è notevolmente più rapido e intimo. Per contro, una superficie spugnosa o con rugosità molto accentuata è molto più esposta a colonizzazioni batteriche che posso facilmente portare alla perdita dell'impianto stesso.NoteOdontoiatriaOsseointegration |
1,725,952 | http://it.wikipedia.org/wiki/Ochteridae | Ochteridae.Ochteridae'" Kirkaldy, 1906, è una famiglia di piccoli insetti semiacquatici Nepomorfi (ordine Rhynchota, sottordine Heteroptera).DescrizioneInsetti di dimensioni piccole, hanno un corpo di profilo ovoidale e appiattito in senso dorso-ventrale, di colore scuro con macchie più chiare e aspetto vellutato del dorso conferito dalla pubescenza.Il capo è largo e corto, con occhi grandi e prominenti, due ocelli e tricobotri. Le antenne sono composte da 4 articoli, di cui i due basali piuttosto corti, gli altri sottili; nel complesso sono più corte del capo e in riposo vengono alloggiate in fossette nella parte ventrale del capo. Il rostro è lungo e sottile, formato da quattro segmenti e in genere oltrepassa l'inserzione delle coxe posteriori.Il torace mostra un pronoto di forma trapezoidale, con margini appiattiti e il mesoscutello lungo quanto il pronoto. Le emielitre mostrano la tipica differenziazione in corio, clavo e membrana; quest'ultima evidenzia due serie di cellule nella parte prossimale. Le zampe sono sottili e di tipo cursorio; i protarsi e i mesotarsi sono composti da due segmenti, quelli posteriori da tre.L'addome dei maschi ha gli ultimi uriti e le armature genitali asimmetrici, con la forte riduzione del paramero sinistro.Habitat e biologiaInsetti semiacquatici, si rinvengono in ambienti umidi, generalmente sulle sponde di acque stagnanti, su substrati fangosi o sabbiosi e fra la vegetazione riparia. Sono predatori a spese di larve di Ditteri, Collemboli e Afidi.Sistematica e diffusioneLa famiglia comprende circa 60 specie ripartite fra tre generi:BibliografiaCollegamenti esterniGelastocoroideaOchteridae |
415,548 | http://it.wikipedia.org/wiki/Massiccio_Brandberg | Massiccio Brandberg.Il Massiccio Brandberg'" (circa 2600 m) è il più alto rilievo della Namibia; il punto più alto si chiama "'Picco Koenigstein'" che in tedesco significa "la pietra del re". È situato nel Damaraland, nella parte settentrionale del Deserto del Namib, a circa 80 km dalla Skeleton Coast. È di forma pressappoco circolare, con un diametro variabile fra 20 e 25 km.La zona del Brandberg è sede di alcuni importanti siti archeologici in cui sono stati rinvenuti graffiti databili a oltre 2000 anni fa, opera del popolo San, i cosiddetti Boscimani. Il graffito più celebre è la Dama Bianca.EtimologiaIl nome Brandberg in Tedesco e Afrikaans significa "montagna di fuoco" e fu dato al massiccio a causa del brillante aspetto color ruggine che esso assume al tramonto del sole. I Damara lo chiamano "Daures" che significa "la montagna che brucia" mentre per gli Herero è "Omukuruvaro", cioè "la montagna degli dei".Localizzazione e aspettoIl Brandberg è situato nel Nord-Ovest del paese al limite del deserto del Namib. Data la sua elevazione, che è in media attorno ai 2500 m, esso si staglia nettamente nel paesaggio circostante ed è facilmente visibile anche da grandi distanze data la sua mole imponente e la costante mancanza di foschia che caratterizza la zona estremamente arida.Il suo color ruggine, particolarmente acceso nella luce del tramonto, lo rende poi facilmente individuabile e spiega bene l'origine del nome con cui lo chiamano le popolazioni locali. L'aspetto di montagna bruciata colpì anche i primi coloni tedeschi e Boeri che gli didiero per questo il nome con cui ora è noto.Il centro abitato più vicino è il piccolo villaggio di Uis che dista circa 30 km dalla base della montagna.GeologiaGeologicamente il Brandberg è un'intrusione granitica che dà luogo ad un rilievo a forma di cupola. La regione del Damaraland è costellata di montagne erose, colline e alture costituite da rocce granitiche. Queste strutture granitiche erano antiche camere magmatiche formatesi milioni di anni fa quando l'attività vulcanica sotterranea era piuttosto comune nella parte più meridionale dell'Africa. Nel corso dei millenni i depositi magmatici si sono raffreddati e sono stati esposti dalle forze di erosione.Tuttavia il Bradberg non è di per se un vulcano ma è piuttosto assimilabile ad un enorme monolite, in quanto si tratta di un unico blocco di granito spinto verso la superficie dalla pressione del sottostante vulcano in un'era databile a circa 120 milioni di anni fa.Uno dei componenti principali presenti nel granito è il feldspato, minerale di colore rosaceo. I feldspati abbondantemente presenti nelle alture del Damaraland sono di un colore rosato particolarmente intenso, che può assumere tonalità rosso acceso, quasi sanguigno, alla luce dell'alba e del tramonto. Il colore del Brandberg ne è un tipico esempio e questo effetto fa sì che il Damaraland sia considerato tra le più belle regioni della Namibia.Nelle vicinanze del Brandberg si trovano il cratere Doros e il Cratere Messum, che oggi appaiono come vaste aree pianeggianti e ghiaiose, ma che erano anticamente vulcani attivi nello stesso periodo della formazione del Bradberg. Sono ormai spenti e inattivi da lungo tempo.Graffiti e pitture rupestriIl Brandberg è sempre stato un centro di grande importanza spirituale per i Boscimani che tra le sue pareti rocciose e nelle grotte o ripari naturali hanno realizzato circa 45.000 graffiti e pitture rupestri. Soggetto delle rappresentazioni sono in genere le scene di caccia, con gli animali presenti nella regione e i guerrieri con archi e frecce.La più famosa di queste decorazioni è la cosiddetta Dama Bianca che si trova all'interno della grotta di Maack, nella gola di Tsisab, ai piedi del massiccio. Per visitare il sito occorre fare un'escursione a piedi di circa 40 minuti, attraverso un percorso accidentato che risale il letto prosciugato di antichi corsi d'acqua.Collegamenti esterniAltri progettiMontagne della Namibia|BrandbergSiti archeologici della Namibia|BrandbergBrandberg Mountain |
721,171 | http://it.wikipedia.org/wiki/Sumbawa | Sumbawa.Sumbawa è un'isola indonesiana della provincia di Nusa Tenggara Occidentale che fa parte del gruppo delle Piccole Isole della Sonda.La sua situazione geografica la situa a est dell'isola di Giava, a nord-ovest dell'Australia, a sud della Malesia e a est dell'isola di Flores. L'isola ha una superficie di 15.448 km², con una popolazione di circa 1,5 milioni di abitanti. Essa segna il confine tra le isole ad ovest, che sono state influenzate dalla religione e la cultura provenienti dall'India, e le regione a est che invece non sono state così fortemente influenzate.VulcaniSumbawa è situata sulla cintura di fuoco del Pacifico. Si tratta di un'isola vulcanica, dove tra l'altro sorge il famoso vulcano Tambora che esplose nel 1815, dando vita alla più distruttiva eruzione vulcanica della storia moderna (circa quattro volte più grande dell'eruzione del Krakatoa del 1883, in termini di volume di magma espulso). L'eruzione, che uccise almeno 92.000 persone, lanciò nell'atmosfera 100 chilometri cubici di cenere, che causarono un abbassamento delle temperatura a livello mondiale, tanto che l'anno seguente, il 1816 e ricordato come l' "anno senza estate".Isole dell'IndonesiaSumbawa |
1,719,422 | http://it.wikipedia.org/wiki/Lunete | Lunete.Lunete'", (gallese, inglese: Luned; francese: Lunete, Lunet) nelle leggende arturiane era l'ancella e la consigliera di Laudine, la "'Dama della Fontana'". Viene descritta nell'opera "Yvain, il Cavaliere del Leone" di Chrétien de Troyes come un'"affascinante brunetta, prudente, intelligente e gentile...". Fu lei a convincere Laudine a sposare Ywain.Quando il primo marito di Laudine Esclados fu ucciso da Ywain, come vendetta per la morte del cugino, egli si trovò intrappolato nel castello di Laudine (quello diLanduc, vicino alla foresta di Brocéliande). Lunete gli offrì rifugio e accettò di aiutarlo a scappare dal popolo che voleva vendicare il proprio signore. Durante la fuga, Ywain si imbatté nella vedova di sees Escladose se ne innamorò, che riuscì a sposare grazie all'aiuto di Lunete. Dopo molti anni Gawain giunse lì e ricordò a Ywain i suoi doveri verso Re Artù. Ywain partì dopo aver promesso alla sposa di tornare entro un anno. Il cavaliere non mantenne però la sua promessa e al suo ritorno la moglie gli chiese di andarsene e di non tornare mai più. A seguito di ciò, Lunete perse il suo ascendente presso la Dama. Il suo posto fu preso dal siniscalco che l'accusò di tradimento, facendola condannare al rogo. Ywain affrontò allora in combattimento il siniscalco e suoi fratelli, sconfiggendoli. Una volta liberata, Lunete aiutò Ywain a riconquistare l'amore della Dama.NoteVoci correlatePersonaggi arturianiLunete |
1,243,471 | http://it.wikipedia.org/wiki/Northern_Star_%28album_Melanie_C%29 | Northern Star (album Melanie C)."Northern Star" è il primo album da solista della cantautrice britannica Melanie C, pubblicato il 18 ottobre 1999 dall'etichetta discografica Virgin.Registrato tra il 1998 e il 1999, periodo in cui le Spice Girls, gruppo del quale faceva parte la cantante, avevano preso una pausa per lavorare a dei progetti da soliste, l'album è stato pubblicato il 18 ottobre 1999 dall'etichetta discografica Virgin, forte della pubblicità e della visibilità che avevano reso famosa la cantante pochi anni prima. In particolare risaltarono le sonorità rock, che contrastavano notevolmente con le tipiche sonorità pop delle Spice Girls.L'album ha visto la partecipazione attiva della cantante anche come autrice, avendo partecipato alla scrittura di tutte le tracce del disco.Alla produzione di quest'album collaborò anche Lisa Lopes, che duettò con Melanie C nella canzone, poi diventata singolo, "Never Be the Same Again". Ha partecipato alla produzione anche William Orbit, già collaboratore di Madonna per il disco di successo "Ray of Light".Singoli estrattiDa "Northern Star" furono estratti ben cinque singoli promozionali, che furono pubblicati tra il 1999, poco prima dell'uscita dell'album stesso, e il 2000. Il singolo apripista fu "Goin' Down", seguito dalla title track "Northern Star", "Never Be the Same Again", "I Turn to You" e "If That Were Me".Alcune tracce vennero invece usate come colonne sonore; "Go!" fu inserita in quella della commedia "Whatever It Takes" di James Franco e Shane West del 2000, mentre "Ga Ga" fece parte di quella del film "Big Daddy - Un papà speciale", del 1999, con Adam Sandler, e in un episodio della celebre serie televisiva "Streghe".SuccessoFu l'album che riscosse più successo tra quelli di debutto di tutte le ex componenti delle Spice Girls, insieme a "Schizophonic" di Geri Halliwell. Ha ricevuto il doppio disco di platino per le vendite in tutta Europa.TracceEdizione giapponeseClassificheNoteAlbum di debuttoNorthern Star (Melanie C album) |
2,075,478 | http://it.wikipedia.org/wiki/Radames_Lattari | Radames Lattari.CarrieraIniziò ad allenare a 26 anni, nella squadra di massima divisione brasiliana del CRB Macejò. Contemporaneamente ricoprì anche il ruolo di vice-allenatore nella Nazionale femminile verdeoro. Allenò squadre maschili e femminili, sempre ai vertici dei rispettivi campionati nazionali, fino al 1990, anno in cui allenò i portoghese del Leixos. Esordì nel campionato italiano nel 1992-93, quando fu ingaggiato dalla Banca Popolare di Sassari Sant'Antioco, prima squadra sarda a raggiungere il campionato di A1 nel 1993-94.Tornato in patria nel 1995, ricoprì per due anni il ruolo di supervisiore della Nazionale femminile; nel 1997 fu scelto come commissario tecnico della Nazionale maschile, che si confermò negli anni del suo mandato una delle più forte formazioni al mondo: con essa Lattari raggiunge numerosi trofei. Nel 2001 lasciò la panchina per rivestire il ruolo di direttore tecnico delle Nazionali brasiliane. Nel 2002 ricoprì il ruolo di vice-presidente e direttore esecutivo del Flamengo, su suggerimento del famoso calciatore brasiliano Zico. Ritornò in Italia nel 2005, ingaggiato dall'Itas Diatec Trentino. Rimase al comando della formazione biancorossa per due stagioni; dal 16 novembre 2007 al 20 novembre 2008 è stato allenatore del Taranto Volley, avendo seguito la squadra anche dopo il trasferimento a Martina Franca. Pochi giorni dopo l'esonero viene ingaggiato da un'altra squadra pugliese, la Materdomini Volley Castellana Grotte, che milita nel campionato di A2.PalmarèsVoci correlateCollegamenti esterni |
7,620,884 | http://www.motorsportblog.it/tag/Brabham | Ad oltre due secondi dal vertice l’HPD ARX-01b di Highcroft Racing, condotta da Marino Franchitti. In assenza della Lola-Aston Martin, lasciata a riposo, il terzo posto fra le LMP1 è andato alla Lola-Judd di Drayson Racing, quarta assoluta a fine giornata. Secondo posto in LMP2 per la Porsche RS Spyder Team Cytosport, staccata di otto decimi dalla Lola-Mazda Dyson Racing. Due Corvette al comando in GT2, separate tra loro di mezzo secondo.Giorni fa abbiamo dedicato una gallery alla Porsche RS Spyder vincitrice di classe Lmp2 a Le Mans; non potevamo non dedicare una gallery anche allo squadrone delle Peugeot 908 HDi FAP dominatrici della gara e vincitrici con gli equipaggi Genè-Wurz-Brabham al primo posto, e Sarrazin-Montagny-Bourdais in seconda posizione. |
7,522,806 | http://www.impresalavoro.eu/nuova-impresa/come-aprire-un-agriturismo.html | Al giorno d’oggi il turismo è sicuramente uno dei settori lavorativi su cui bisogna puntare di più, soprattutto nell’ambito della Comunità Europea, dove le persone possono viaggiare in modo semplice e frequente da uno Stato all’altro. |
600,113 | http://it.wikipedia.org/wiki/Sarcodon_imbricatus | Sarcodon imbricatus.Il Sarcodon imbricatus'", o sinonimo Hydnum imbricatum è ritenuto da molti cercatori una variante bruna e squamosa dell' "Hydnum repandum", mentre appartiene a tutt'altro genere. Nonostante ciò viene volgarmente chiamato "steccherino bruno".Viene reputato da molti un eccellente condimento da secco, ridotto in polvere. È invece un fungo molto mediocre se consumato fresco.Descrizione della specieCappelloLargo fino a 25 cm, inizialmente convesso, poi piano, irregolare, con una depressione al centro.Di color bruno, presenta grosse scaglie scure che risultano più coriacee ed un po' rialzate, concentriche.Con l'invecchiamento del fungo il cappello si inzuppa d'acqua quasi totalmente.AculeiCorti, decorrenti, separabili dal cappello, color grigio in principio, poi color bruno.Gambo8 x 5 cm, più grosso alla base, un po' eccentrico, liscio, color bruno sporco.CarneSporeHabitatComune nei boschi di conifere, gregario, estate-autunno.CommestibilitàCommestibile aromatico'" ma esclusivamente come condimento, essiccato e ridotto in polvere; si presta molto bene ad essere adoperato come aromatizzante; ottimo per condire sughi, minestre o risotti.Consumare preferibilmente esemplari giovani, "'scadente da fresco'". Si sconsiglia il consumo di esemplari troppo vecchi, come quello nella foto a fianco, in quanto diventano troppo coriacei e leggermente indigesti; in tal caso si consiglia la prebollitura prima di sottoporli ad essiccazione.Specie similiEtimologiaDal latino "imbricatus" = disposto a embrici sovrapposti, per via delle scaglie sul cappello.Nomi comuniCollegamenti esterniBankeraceaeFunghi commestibiliSarcodon imbricatus |
2,029,302 | http://it.wikipedia.org/wiki/Tom_of_Finland | Tom of Finland.BiografiaLa stanza di Tom of Finland.Nato in Finlandia, figlio di due insegnanti che hanno assecondato la sua predisposizione per il disegno, Touko Laaksonen cresce sotto varie influenze artistiche, appassionato fin da piccolo alla musica e alla letteratura. Fin da piccolo è consapevole della sua diversità, cresciuto in una Finlandia rurale la cui popolazione era per la stragrande maggioranza composta da contadini e boscaioli; queste figure dalla spiccata virilità influenzeranno le sue future opere.Nel 1939 si trasferisce a Helsinki per frequentare una scuola per pubblicitari, ma nel settembre del 1939 dopo che Hitler invade la Polonia, si scatenata la seconda guerra mondiale; Laaksonen viene arruolato nell'esercito finlandese e coinvolto nella guerra d'inverno con l'URSS. In quel periodo la città, ma soprattutto il porto, è un via vai di figure che creavano turbamento in Laaksonen, marinai, operai, ufficiali dell'esercito. Dopo la guerra, Laaksonen viene restituito alla vita civile e lavora nel settore della pubblicità commerciale come artista grafico, ed inizia a creare disegni erotici per il proprio piacere personale, inoltre si diploma in pianoforte presso il Sibelius Institute. Agli inizi degli anni cinquanta frequenta la società "bohemien" di Helsinki, esibendosi al pianoforte nelle feste più esclusive, sempre il quel periodo inizia a viaggiare venendo a contatto con la cultura delle capitali europee.Nel 1956 invia alcuni suoi disegni omoerotici alla rivista statunitense dedicata al corpo maschile "Physique Pictorial", presentando i suoi lavori dietro lo pseudonimo di Tom, in seguito l'editore della rivista cambiò il suo nome in Tom of Finland. I suoi lavori erano talmente apprezzati dall'editore che nel 1957 uno di questi finì sulla copertina della rivista. Ma la sua arte catturò l'attenzione pubblica, soprattutto da parte della comunità gay, solo all'inzio degli anni settanta. I suoi lavori erano noti per focalizzarsi sugli archetipi della mascolinità, in cui venivano ritratti boscaioli, operai, motociclisti, poliziotti e uomini vestiti in pelle. Sempre agli inizi degli anni settanta tiene le sue prime mostre, nel 1973 le sue opere vengono esposte ad Amburgo, mentre nel 1978 tiene le sue prime mostre negli Stati Uniti, Los Angeles e San Francisco. L'artista conosce il successo commerciale, grazie all'incontro con l'uomo d'affari canadese Durk Deher; nel 1979 i due fondano la Tom of Finland Foundation che si occupa della raccolta, della conservazione e della divulgazione di opere d'arte omoerotiche. Alla fine degli anni novanta, la società ha introdotto una linea di moda sulla base delle sue opere che copre una vasta gamma di prodotti, oltre al caratteristico taglio-jeans e giacca nello stile dei suoi disegni.Nel 1981, a causa di un cancro alla gola, muore Veli, suo compagno da 28 anni: i due si conobbero nel 1953. Nel 1988 all'artista viene diagnosticata una grave forma di enfisema polmonare; la malattia influenzò il suo modo di disegnare tanto da fargli sperimentare nuove tecniche per nascondere il tremore alla mani. Touko Laaksonen morì il 7 novembre 1991, con i suoi disegni contribuì a cambiare lo stereotipo dell'omosessuale, da sempre visto come effemminato, proponendo i suoi uomini virili e orgogliosi, felici di essere gay e felici della loro mascolinità.BibliografiaVoci correlateCollegamenti esterniDisegnatori finlandesiIllustratori finlandesiArtisti LGBTTom of Finland |
1,532,086 | http://it.wikipedia.org/wiki/Digital8 | Digital8.Il Digital8'" (o "'D8'") è un formato di videoregistrazione digitale commercializzato dalla SONY a partire dal 1999, orientato all'utenza amatoriale.Essenzialmente, il formato Digital8 è una combinazione di una meccanica Hi8 con il codec DV. Le videocassette utilizzate sono le stesse dell'Hi8 analogico, ma sono registrate digitalmente. Dal momento che il Digital8 usa il codec DV, le specifiche audio e video sono identiche.A differenza del formato analogico, la registrazione è segmentata: ogni fotogramma è registrato su 25 tracce contigue. La rotazione del tamburo portatestine avviene a una velocità due volte e mezza superiore e il nastro scorre al doppio della velocità. Di conseguenza, la durata delle cassette è inferiore a quella nominale: un nastro Hi8 da 60 minuti ne dura solo 30 in Digital8, oppure 45 in modo LP nei modelli che supportano questa modalità.Le specifiche del formato prevedono l'uso di nastri Hi8: le videocassette Video8 standard possono essere usate, ma la cosa è sconsigliata per via della minore coercitività del nastro e il maggior rischio di drop-out.Comparazione tra MiniDV/DVC e Digital8A livello concettuale, il Digital8 è identico al formato miniDV. Dal momento che il codec usato è lo stesso, il Digital8 "è" un formato DV esattamente come il MiniDV, e a livello applicativo (per esempio, dal punto di vista del collegamento FireWire) un videoregistratore Digital8 si comporta esattamente come uno MiniDV.La differenza fondamentale tra i due formati è meccanica: i due sistemi usano videocassette diverse e non compatibili tra loro. Il Digital8, che usa videocassette più grandi, può usare nastri sia al metallo particolato che evaporato, mente il MiniDV'" prevede l'uso di nastri solamente di metallo evaporato. La durata massima di registrazione, in LP, è simile per entrambi i formati (135 minuti per il D8 e 130 per il MiniDV), ma si tratta di nastri molto sottili che sono soggetti a facili rotture e inoltre sono piuttosto costosiLa velocità di scorrimento del nastro "'Digital8'" è di 29 mm/s, piuttosto vicina alle versioni professionali dei nastri DV, DVCAM (28mm/s) e DVCPRO (34mm/s), mentre nel MiniDV il nastro scorre a 19mm/s. Questo rende la registrazione più stabile e meno soggetta a drop-out ed errori del nastro.Posizionamento sul mercatoIl Digital8 fu concepito per permettere agli utenti in possesso di apparecchiature "'Video8'" e "'Hi8'" di aggiornarsi a un sistema digitale conservando la compatibilità delle cassette, e permettendo anche di riutilizzare gran parte dei processi di fabbricazione dei camcorder Video8 tradizionali. A differenza del formato analogico che aveva un discreto utilizzo nei settori semiprofessionale e professionale, il Digital8 non si è mai diffuso in questi ambiti, in parte per via del ritardo della commercializzazione rispetto al DV, in parte per via di prodotti DV professionali proposti dalla stessa Sony.A livello puramente tecnico, tuttavia, va notato che non c'è alcun motivo per il mancato utilizzo del formato in campo professionale. Telecamere "'Digital8 sono state usate in alcune realtà produttive e anche nella cinematografia digitale a basso costo, per esempio nel film del 2001.Registrazioni analogicheLe apparecchiature Digital8 non possono registrare in formato Video8/Hi8 analogico, ma alcune sono in grado di riprodurre nastri già registrati, con la limitazione dell'assenza dell'audio digitale PCM. La maggior parte di questi lettori è in grado di convertire il video in digitale e inviarlo all'interfaccia FireWire, costituendo così un valido sistema di acquisizione. All'epoca dell'introduzione in commercio del formato, la compatibilità con le registrazioni esistenti era un punto a vantaggio del sistema.Voci correlateStandard di videoregistrazioneDigital8 |
2,241,470 | http://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_di_San_Francesco_%28Benevento%29 | Chiesa di San Francesco (Benevento).La Chiesa di San Francesco'", con annesso convento, è una chiesa di Benevento, posta in Piazza Dogana.Cenni storiciLa chiesa è legata alla tradizione della venuta di San Francesco a Benevento, nel 1222.Sorse incorporandosi l'antica chiesa di San Costanzo, donata nel 1243 ai frati conventuali da alcuni patrizi beneventani. Il chiostro fu abbellito successivamente da Antonio De Antonio (1601).Dopo il sisma del 1702, Antonio e Lorenzo Fontana ne ricostruirono l'altare maggiore, consacrato dall'arcivescovo Orsini alla Vergine Immacolata.Nel 1865, la chiesa e il convento divennero la Caserma Sant'Antonio. Nel 1959 iniziò l'opera di ricostruzione, curata da Enzo De Felice. Il convento ha assunto di nuovo la sua funzione originaria. Il 21 dicembre 1968 la chiesa è stata riaperta al culto.DescrizioneLa facciata della chiesa è estremamente semplice, con un porticato davanti all'ingresso.L'interno, di gusto gotico, è a navata unica, con soffitto ligneo. L'abside conserva parte di alcuni affreschi, tra cui una Madonna dell'Umiltà che risale al 1360 circa.Affiancano la chiesa due Chiostri, uno a pianta quadrata, l'altro rettangolare, costruiti con ampio uso di colonne e capitelli di edifici precedenti. Nel primo, in particolare, si trovano elementi strutturali del X-XI secolo della precedente chiesa di San Costanzo: vi sono infatti anche resti di un affresco raffigurante il santo.BibliografiaChiese di Benevento|FrancescoChiese dedicate a San Francesco d'Assisi|Benevento |
320,938 | http://it.wikipedia.org/wiki/The_Masterplan | The Masterplan."'The Masterplan"' è una compilation della band inglese Oasis, contenente le b-sides tratte dai vari singoli che non sono mai state pubblicate in un album. Questa raccolta fu inizialmente pensata per essere pubblicata solo in alcuni paesi, come Stati Uniti e Giappone, dove i brani del gruppo erano disponibili solo su costosi singoli provenienti dall'Europa. Alla fine, fu rilasciata in tutto il mondo nel tardo 1998. "The Masterplan" raggiunse la posizione #2 nella UK Singles Chart, dove vinse il disco di platino, mentre negli Stati Uniti arrivò alla #51, riuscendo a vendere circa 2 milioni di copie in tutto il mondo. Quattro canzoni di quest'album sono presenti anche nella raccolta "Stop The Clocks" (2006), primo Greatest Hits del gruppo.Il discoNoel Gallagher, durante un'esibizione acustica a MTV Sonic del 1997, aveva dichiarato che dopo "Be Here Now" sarebbe passato molto tempo prima che la gente avesse potuto sentire nuove canzoni degli Oasis. E questo nuovo album in effetti non smentisce tale dichiarazione, non presentando infatti alcun inedito, ma unicamente 14 canzoni scelte tra le migliori b-sides dei singoli pubblicati dall'esordio discografico della band fino a quel momento. O quasi, dato che i brani cronologicamente più remoti sono "Fade Away", "Listen Up" e la cover di "I Am The Walrus" dei Beatles, originariamente inclusi in "Cigarettes & Alcohol", che già era il quarto singolo del gruppo. Ciò appare strano, soprattutto tenendo presente che la scelta della tracklist dell'album era stata affidata al pubblico stesso, chiamato a votare le migliori b-sides tramite il sito ufficiale degli Oasis; pertanto riesce difficile credere che perle come "Take Me Away", "D'Yer Wanna Be A Spaceman" o "Cloudburst" siano state dimenticate dai fans. Ancor più quando da voci indiscrete emerge che Noel abbia insistito per l'inserimento di "Underneath The Sky", benché quest'ultima non fosse emersa tra le migliori 14.TracceFormazionePosizioni in classificaThe Masterplan |
240,194 | http://it.wikipedia.org/wiki/Strage_del_Cermis | Strage del Cermis.Il termine strage del Cermis'" è utilizzato in Italia per identificare la morte di 20 persone ad opera di un aereo statunitense nei cieli italiani.Il 3 febbraio 1998 alle ore 15:13 un Grumman EA-6B Prowler, aereo militare statunitense del Corpo dei Marines al comando del capitano Richard Ashby, decollato dalla base aerea di Aviano alle 14:36 per un volo di addestramento, tranciò le funi del tronco inferiore della funivia del Cermis, in Val di Fiemme. La cabina, al cui interno si trovavano venti persone, precipitò da un'altezza di circa 80 metri schiantandosi al suolo. Il velivolo, danneggiato all'ala e alla coda, fu comunque in grado di far ritorno alla base.Nella strage morirono i 19 passeggeri e il manovratore, tutti cittadini di Stati europei, tra i quali tre italiani, sette tedeschi, cinque belgi, due polacchi, due austriaci e un'olandese.Conseguenze immediateIl presidente Bill Clinton si scusò per l'incidente alcuni giorni dopo, e promise alle famiglie delle vittime risarcimenti in denaro.L'episodio creò un clima di tensione tra statunitensi e italiani. Ci furono manifestazioni anti-americane in Italia, con slogan quali «NATO per uccidere».Il nome dato alla strage in Italia, «Il massacro del Cermis», mostrò chiaramente la reazione dei media.I pubblici ministeri italiani richiesero di processare i quattro "marine" in Italia, ma il giudice per le indagini preliminari di Trento ritenne che, in forza della Convenzione di Londra del 19 giugno 1951 sullo statuto dei militari NATO, la giurisdizione sul caso dovesse riconoscersi alla giustizia militare statunitense.Inizialmente tutti e quattro i membri dell'equipaggio furono indagati, ma solo il pilota cap. Richard Ashby e il suo navigatore cap. Joseph Schweitzer comparirono effettivamente davanti al tribunale militare americano per rispondere dell'accusa di omicidio colposo.L'equipaggio del "Prowler"ProcessoIl processo contro Ashby fu celebrato a Camp Lejeune nella Carolina del Nord. La Corte militare accertò che le mappe di bordo non segnalavano i cavi della funivia e che l'EA-6B stava volando più velocemente e a un'altitudine molto minore di quanto permesso dalle norme militari. Le prescrizioni in vigore al tempo dell'incidente imponevano infatti un'altezza di volo di almeno 2000 piedi (609,6 m). Il pilota dichiarò che egli riteneva che l'altezza di volo minima fosse di 1000 piedi (304,8 m). Il cavo fu tranciato a un'altezza di 360 piedi (110 m). Il pilota sostenne che l'altimetro dell'aereo era mal funzionante, e affermò di non essere stato a conoscenza delle restrizioni di velocità. Nel marzo del 1999 la giuria assolse Ashby, provocando l'indignazione dell'opinione pubblica italiana ed europea. Anche le accuse di omicidio colposo nei confronti di Schweitzer non ebbero seguito.I due militari furono nuovamente giudicati dalla corte marziale USA per intralcio alla giustizia per aver distrutto un nastro video registrato durante il volo nel giorno della tragedia. Per tale capo d'accusa furono riconosciuti colpevoli nel maggio del 1999. Entrambi furono degradati e rimossi dal servizio. Il pilota fu inoltre condannato a sei mesi di detenzione, ma fu rilasciato dopo quattro mesi e mezzo per buona condotta.Nel febbraio 2008 i due piloti hanno impugnato la sentenza e richiesto la revoca della radiazione con disonore, allo scopo di riavere i benefici finanziari spettanti ai militari; hanno anche affermato che all'epoca del processo, accusa e difesa strinsero un patto segreto per far cadere l'accusa di omicidio colposo plurimo, ma di aver voluto mantenere l'accusa di intralcio alla giustizia «per soddisfare le pressioni che venivano dall'Italia».È comunque stato riconosciuto che l'aereo viaggiava a bassa quota e che la velocità era eccessiva per gli ostacoli presenti in zona.40 milioni di dollari in risarcimenti ai familiariNel febbraio 1999 il Senato degli Stati Uniti ha stanziato circa 40 milioni di dollari per i risarcimenti ai familiari delle vittime e per la ricostruzione dell'impianto di risalita, ma nel maggio dello stesso anno lo stanziamento, respinto da una commissione del Congresso, non è stato confermato dal governo nella persona del ministro della difesa William Cohen.Dei risarcimenti hanno quindi dovuto farsi carico, quantomeno in prima istanza, la Provincia Autonoma di Trento e il Parlamento Italiano.Nell'immediatezza del fatto, la Provincia Autonoma di Trento ha stanziato cinquantamila euro per ogni vittima come concorso alle spese immediate, ed è intervenuta per finanziare la ricostruzione dell'impianto di risalita. Tali somme sono state rimborsate alla Provincia dallo Stato italiano nel settembre del 2004.La legge del Parlamento italiano su risarcimentiNel dicembre del 1999 il Parlamento Italiano ha approvato una legge che prevedeva un indennizzo per i familiari dei deceduti pari a 4 miliardi di lire per ogni vittima. In conseguenza di tali provvedimenti delle autorità italiane, e in ottemperanza ai trattati NATO, il governo degli Stati Uniti ha dovuto risarcire allo Stato italiano il 75% delle somme complessivamente erogate.Una tragedia simile avvenne in Francia nell'agosto 1961, quando sei persone morirono dopo che un aereo militare francese che volava a bassa quota tranciò i cavi di una funivia tra il Punta Helbronner e la Aiguille du Midi, sul versante francese del Monte Bianco.VittimeNoteVoci correlateCollegamenti esterniStragi commesse in Italia|Cermis, strageIncidenti e disastri aerei|CermisCavalese cable car disaster |
2,218,282 | http://it.wikipedia.org/wiki/Ospedalieri_di_Sant%27Ippolito | Ospedalieri di Sant'Ippolito.Gli Ospedalieri di Sant'Ippolito'" (o "'Fratelli della Carità di Sant'Ippolito'") costituivano un antico ordine mendicante, il primo istituto religioso sorto in America (Messico): nel XVIII secolo venne unito all'Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Dio.Cenni storiciL'ordine venne fondato da Bernardino Álvarez (1514-1584). Nato in Andalusia da una famiglia aristocratica, nel 1534 partì per le americhe come soldato di Carlo V: in Messico condusse vita dissoluta e, per aver barato a carte, venne arrestato e condannato a remare nelle galere. Riuscì a fuggire e si ritirò, sotto falsa identità, in Perù, dove accumulò un cospicuo patrimonio grazie al commercio. Nel 1502 tornò in Messico e, dopo una grave malattia che lo ridusse in fin di vita, prese ad assistere gli ammalati nell'Hospital de Jesús di Città del Messico, fondato da Hernán Cortés.Nel 1567 Álvarez usò la sua fortuna per aprire un nuovo ospedale, l'Hospital de San Hipólito (dal nome di un vicino santuario), destinato ad accogliere gli anziani e gli ammalati poveri, in particolare i dementi, che iniziarono ad arrivare da tutte le province della Nuova Spagna. L'istituzione venne riconosciuta dal vescovo Alonso de Montúfar e beneficiata dal viceré Martín Enríquez de Almanza.Per assistere i ricoverati sorse presso l'ospedale una confraternita di laici, approvata da papa Clemente VIII come congregazione religiosa con voti di povertà e castità: a causa della mancanza del voto di obbedienza molti sodali abbandonavano la compagnia, pertanto il pontefice mutò i voti da emettersi in obbedienza e ospitalità (1º novembre 1594). Questo non fu sufficiente a riportare alla disciplina i religiosi e, per tutto il primo secolo della sua storia, la congregazione non riuscì a fondare nuove case oltre a quella di Città del Messico.Nel 1700 frate Giovanni di Cabrera si recò a Roma e descrisse a papa Innocenzo XII le misere condizioni in cui versava la vita religiosa nel suo istituto: il papa, con bolla del 20 maggio 1700, trasformò la congregazione in ordine religioso, con voti solenni di povertà, obbedienza, castità e ospitalità, sotto la regola di sant'Agostino e con i privilegi degli ordini mendicanti.L'ordine venne in seguito unito a quello di san Giovanni di Dio.NoteBibliografiaOrdini mendicanti (passato) |
304,878 | http://it.wikipedia.org/wiki/John_Farson | John Farson.John Farson'", "Il Buono", era un leader della rivoluzione nella terra di Gilead (come raccontato da Stephen King in "La Torre Nera"). Farson si appellò alla gente comune, volendo chiudere l'addestramento dei pistoleri e ridistribuire il potere.Durante una missione, mentre Roland Deschain ed i suoi amici Cuthbert Allgood e Alain Johns si trovavano nella baronia di Mejis, scoprirono un disegno dell'allevatore locale per fornire petrolio a Farson. Se Farson fosse riuscito a raffinare quel petrolio, avrebbe potuto usarlo nelle vecchie macchine da guerra per sconfiggere i pistoleri. Per fortuna, i tre amici riuscirono ad incendiare il petrolio e ad evitare che finisse nella mani di Farson. Tuttavia, riuscirono solo a ritardare la caduta di Gilead.Si conosce poco della battaglia, o battaglie, in cui John Farson sconfisse i pistoleri. L'ultima battaglia fu quella di Jericho Hill. Fu la battaglia in cui i vecchi amici di Roland morirono, in cui anche lui rischio' la vita.Legami tra Walter e John FarsonKing rivela nel quinto libro, "I lupi del Calla", che John Farson altri non è se non una nuova identità di Walter O'Dim, il nemico di Roland.Non ci sono altre prove nella serie che dimostrino che i due uomini siano, di fatto, uno, eccetto che entrambi usano lo stesso "sigul" — l'occhio, che è il simbolo del Re Rosso. Infatti, il nome "John Farson" non segue l'abitudine di Walter di usare nomi con iniziali "RF", inclusi Randall Flagg, Russel Faraday, Robert Franq, ecc. Di fatto, una linea nel settimo libro suggerisce che essi siano in effetti due persone differenti.Personaggi letterariLa torre neraJohn Farson |
841,442 | http://it.wikipedia.org/wiki/Lettere_i_e_%C4%B1_in_lingua_turca | Lettere i e ı in lingua turca.L'alfabeto turco, una variante dell'alfabeto latino, include due versioni della lettera I: la "i" con il puntino (in maiuscolo "İ") e la "ı" senza puntino (in maiuscolo "I"). La stessa particolarità si ritrova nell'alfabeto usato per l'azero, il tataro e il tataro di Crimea.La "i" con il puntino è la vocale anteriore alta non arrotondata [i], presente anche in italiano. In scrittura le lettere ı e i si distinguono dal puntino anche se maiuscole, quindi la "i" maiuscola uguale a quella italiana deve avere un piccolo puntino in alto (come nella grafia corretta di İstanbul).La "ı" senza puntino è la vocale posteriore alta non arrotondata [ə] (schwa), un suono gutturale a metà strada fra una u e una o usato in italiano quando i bambini pronunciano le consonanti senza vocale. Se proviamo a pronunciare come due sillabe separate la t e la r della parola "tra", per esempio, stiamo leggendo "tıra'.La lettera "ı" corrisponde al codice "U+0131" in Unicode, mentre la "İ" corrisponde al codice "U+0130".Conseguenze in tipografiaIn molti font, le legature corrispondenti all'unione delle lettere "fi" e "ffi" fondono la forma circolare al termine della "f" con il puntino della "i". Queste legature vanno evitate quando il testo è scritto in turco o in un'altra delle lingue precedentemente elencate.Supporto softwareA meno che siano stati specificamente configurato per la lingua turca, i programmi per computer convertiranno correttamente "ı" in "I" e "İ" in "i", ma trasformeranno erroneamente la "I" in "i" e viceversa (invece che trasformare "I" in "ı" e "i" in "İ"). Questo ha diverse conseguenze:Windows supporta correttamente la "ı senza puntino" a partire da Vista. Altri programmi problematici sono Oracle, Java (fino alla versione 5.0 inclusa), Unixware 7. In questi casi è opportuno contattare la società produttrice del software e, temporaneamente, configurare il sistema perché adotti le convenzioni di un'altra lingua.Collegamenti esterniAlfabeto latino|İDotted and dotless I |
1,001,276 | http://it.wikipedia.org/wiki/Formazione_di_Marte | Formazione di Marte.La formazione di Marte segue pessoché la stessa storia dei quattro pianeti interni o rocciosi del sistema solare: Mercurio, Venere e Terra.Si ipotizza che la nebulosa solare dopo i primissimi istanti dalla nascita (avvenuta circa 4,6'" miliardi di anni fa), durante la propria rotazione, abbia cominciato a condensarsi (perlopiù silicati nel "sistema solare interno", silicati e ghiaccio nel "sistema solare esterno).Queste "condensazioni" crebbero fino a formare grandi oggetti. Dapprima piccoli grani di materia scontrandosi si aggregarono in corpi sempre più grandi, che portarono, successivamente, alla formazione di oggetti dalle dimensioni asteroidali.Occorsero però condizioni particolari affinché queste collisioni portassero ad un esito costruttivo di accumulazione. Le velocità con cui avvennero dipese sia dalle inclinazioni che dalla eccentricità delle orbite e dovettero essere alquanto basse per non avere un esito distruttivo ed evitare la formazione di un corpo singolo; ma se fossero state troppo basse l'accumulazione planetaria non sarebbe potuta avvenire per motivi di geometria; infatti piccole velocità avrebbe significato orbite simili e poco eccentriche e la possibilità di avere collisioni reciproche sarebbe stata molto bassa, limitata a piccoli gruppi di planetesimi, e avremmo avuto miriadi di piccoli oggetti orbitanti in un anello attorno al Sole.Quindi si richiedeva che le velocità tendessero verso il valore massimo compatibile con l'esito costruttivo, arrivassero cioè quasi alla velocità di fuga ma non la superassero.Il sistema è però molto complicato, perché bisogna tener conto che con l'accrescersi delle dimensioni di un corpo cresce proporzionalmente il valore della stessa velocità di fuga; passando da circa 1 m/s per oggetti con raggio di un chilometro, fino ad arrivare a 1 km/s per quelli con raggio di 1000 chilometri.A suffragare questa teoria fu dimostrato da Viktor Sergeevich Safronov e dai suoi collaboratori dell'Accademia delle scienze di Mosca, negli anni sessanta, che le velocità relative calano a causa delle collisioni, che tendono a far formare orbite sempre più circolari, ed aumentano invece a causa delle collisioni mancate che modificano le varie orbite per la reciproca forza gravitazionale. Questi effetti diventano molto più importanti quanto più grandi sono i planetesimi e più probabili sono le collisioni ed intensi i campi gravitazionali. La velocità relativa media che assicura l'equilibrio degli effetti è appunto quella di fuga.Tutto questo avvenne in maniera rapida, qualche migliaio di anni, ed essi divennero i mattoni fondamentali su cui presero forma i futuri pianeti.Una differenziazione di "Marte", rispetto agli altri tre pianeti interni, è che esso rivela una densità media minore (3,35'" g/cm³, contro "'5,4'" g/cm³ di "Mercurio" e 4,2'" g/cm³ di "Venere" e "Terra"). Questa diversità implica una distribuzione differenziata di ferro che si è incorporata a tali pianeti, con un valore crescente più si va in direzione del Sole.Il concetto della nebulosa in rotazione implica una variazione dei valori della temperatura e della pressione in corrispondenza delle zone di formazione dei pianeti; più alti al centro dove prende configurazione la struttura del nuovo Sole. Alcune stime ad esempio portano a pensare che ci fosse una differenza di temperatura di circa mille gradi fra l'orbita del "proto-Marte" e l'orbita del "proto-Mercurio". Quando la materia successivamente ritornò in equilibrio ed accrebbe i corpi maggiori, li accrebbe in quantità maggiori di ferro proporzionalmente alle più alte temperature ed in modo minore alle temperature più basse.Nelle fasi successive il Sole primitivo, un tempo assai più massiccio, attraverso una vigorosa attività soffiò per mezzo del vento solare verso l'esterno, spazzando via la materia gassosa non ancora condensata, questo evento noto come fase di T Tauri del Sole fece emergere il sistema planetario come all'incirca è ora, e ciascun pianeta seguì individualmente la propria evoluzione.Questo è successo a "Marte", la vita primordiale del pianeta è scritta chiaramente sulla sua superficie, che certamente non è stata risparmiata dalla continua pioggia di corpi in caduta.Il calore dovuto alle forze gravitazionali ed al decadimento radioattivo (che agisce su scale di tempo molto lunghe) ha creato una differenziazione di densità; per primo la formazione del nucleo del pianeta che con la caduta degli elementi più pesanti, ferro, a temperature di fusione, è sprofondato verso il centro e combinandosi rapidamente con ossigeno e zolfo potrebbe aver dato luogo alla formazione non di un nucleo di ferro fuso ma di solfuro di ferro.La presenza di una atmosfera iniziale, creata dai vulcani attivi, che immettevano grandi quantità di gas, ha mantenuto una temperatura che ha permesso la trasformazione del ghiaccio in acqua fusa, la quale ha modellato le formazioni che vediamo ora.Marte |
7,116,390 | http://italy.indymedia.org/news/2002/12/132045.php | Nonostante vari dirigenti legittimi delle categorie sindacali Sidor, Alcasa, Fetrahidrocarburos, Metro de Caracas, Transporte, Eléctricos, varie Camere degli industriali, e cosi via diverse associazioni di cittadini, insomma la grande maggioranza della popolazione si sia dichiarata contro l’ennesima annunciata serrata golpista del due dicembre, le cupole della Confindustria Venezuelana e del sindacato corrotto porteranno a termine quello che si è definito “l’agenda macabra”. E’ chiaro che non importa l’esito in se della serrata stessa, ma il caos, l’ingovernabilità, il terrore, la tensione, la violenza che dalle azioni collaterali ne derivano, senza misurare il costo che in vite umane potrebbe portare, condito con il veleno quotidiano che i media venezuelani aggiungono, senza dei quali il fallimento delle azione golpiste sarebbe assicurato. Ed è sul binomio Violenza/massmedia che ci vogliamo soffermare.La stampa venezuelana ha sempre dichiarato che i Circoli Bolivariani, sono le squadre armate del presidente, pronte ad aggredire e generare violenze contro la “società civile” che loro rappresentano, e queste affermazioni sono riprese un po’ leggermente dalla stampa occidentale e da partiti democratici,anche di sinistra,che sposano cosi, senza verificarle, le tesi dei partiti golpisti e della minoritaria ma potente classe economica, rovesciando con una sistematica campagna mediatica, da perfetto manuale di colpo di stato, quello che in realtà succede. Ma vediamo i fatti.Fino adesso ci sono stati decine di morti ammazzati, dirigenti, contadini e operai, e comuni cittadini, tutti nelle file governative, per mano delle squadre paramilitari e polizie dei Governatori ostili al governo centrale del presidente Chavez. I colpevoli dei fatti di sangue del tentato colpo di stato sono inspiegabilmente liberi e apertamente cospirando ove in una democrazia “normale”dovrebbero stare in galera. Tutti i giorni si susseguono aggressioni per mano dei “carmonisti” come sono stati battezzati, contro giornalisti della TV pubblica e delle persone che manifestano liberamente a favore del loro Governo costituzionale; il capo politico dei membri della cupola sindacale in esilio, l’ex-presidente del Venezuela e pluriinquisito per corruzione Carlos Andres Peres ha dichiarato ad una agenzia di stampa internazionale (EFE) che scorrerà il sangue del lumpen proletariato in Venezuela e che sarà necessario, quando Chavez cadrà, un periodo militare (leggasi dittatura) e lui di queste cose è pratico visto che ordinò al suo esercito, nel febbraio 89, di sparare contro la folla che protestava contro le misure che all’epoca impose il FMI.: 2000 morti ammazzati.(leggere dichiarazioni nel sito http://www.aporrea.org)Da più parti si moltiplicano denuncie di azioni terroristiche, organizzate da questa cosi chiamata “Cordinadora Democratica”, l’ultima è stata la scoperta, da parte degli organismi di Intelligenza che la polizia della regione Miranda il cui Governatore è un antichavista dichiarato, si è dotato di armi da guerra P.90, e non vuole consegnarle alla Guardia Nazionale. Il Vicepresidente J.V.Rangel ha dichiarato a Venpres che si preparano azioni contro il ponte di Maracaibo e autoattentati da attribuire al Governo nel classico stile della guerra sporca targata CIA. Si potrebbe continuare all’ infinito, tutti elementi che possono essere confermati con video, foto pubbliche e dichiarazioni spudoratamente confermate dai protagonisti stessi. Senza contare poi le intercettazioni ambientali che in un tentativo di trasparenza i membri di governo hanno rese pubbliche, come per esempio il caso del giornalista della CNN che un giorno prima del colpo di stato intervistava a uno dei generali golpisti, stilando la lista dei morti(che ancora dovevano esserci) e descrivendo i “fatti “ ancora non avvenuti, situazione confermata dal giornalista stesso con dovizia di particolari (per chi è interessato può scaricarselo dal archivio della agenzia Venpres). Ma come non si può pensare che la disperazione di questi squallidi signori, li porti a usare l’arma del terrorismo, conoscendo chi è il responsabile della politica per l’America Latina del governo Bush che più volte ha incontrato personalmente i golpisti? Otto Reich un terrorista cubano, imposto dal Presidente degli Stati Uniti anche contro il parere del Senato e di buona fetta del opinione pubblica Nord-Americana.E a tutto questo come risponde il Governo del “dittatore” Chavez, le “orde” di diseredati, i Bolivariani, i temuti Circoli Bolivariani?Incominciamo con un pezzo di un bel articolo di un giornalista e scrittore francese, Thierry Deronne, “capire la rivoluzione Venezolana”:“Non c’è stato sotto la sua presidenza nessuna università chiusa, nessun giornale censurato, nessun desaparecido, nessun detenuto per reati d’opinione (per chi suonano le campane, ndt). Al socialdemocratico Carlos Andres Peres, membro della Internazionale Socialista, non tremò la mano nel momento di inviare le truppe a sparare su i civili affamati nel 1989, assassinando migliaia di abitanti di Caracas nel mezzo della indifferenza Internazionale.” Si aggiunge che addirittura li si contesta al Presidente di essere troppo blando, di offrire amnistie a i golpisti, di non punire i mezzi privati di comunicazione che organizzano colpi di stato in “diretta tv”(che nessun governo tollererebbe) e dice giustamente TD “lascia intatto un vasto Stato che, dalla polizia politica fino alla ambasciate e dalle grandi reti di corruzione fino alle imprese del petrolio nazionale, continuano nelle stesse mani della mafia che ha governato il paese per 40 anni”.Nel movimento politico di base che lo sostiene, i comitati popolari di quartiere e i circoli bolivariani stessi, contrariamente a quello che si pensa, si moltiplicano gli appelli a non cadere nelle provocazioni, a non rispondere in modo violento alle aggressioni dei carmonisti, si è visto una risposta matura e seria come non mai di questo popolo umiliato costantemente dalla stampa privata ben pensante (li definiscono “delinquenti, lumen, Orde”) come se capissero che la violenza conviene solo a loro (gli “squallidi”) e che si difenderanno con fermezza nel momento opportuno come hanno fatto il 13 Aprile per restituire il loro presidente, con pacatezza come continuano a fare.Questo non vuol dire che non facciano richiami alla giustizia, che chiedano punizione per i golpisti,che non ci siano settori minoritari che vogliano rispondere colpo su colpo, alle aggressioni delle squadre paramilitari,ma lo spirito prevalente è quello dei nervi saldi, quello di organizzarsi e mobilitarsi per quello che considerano il suo Governo,i suoi progetti,la sua rivoluzione. Il Presidente nonostante la tempesta mediatica (perche di questo si tratta tutto fumo trasformato in incendio dai media) dove sta? Rinchiuso nel palazzo? Va in giro a parlare con gli imprenditori agro -alimentari, che hanno investito nella terra favoriti dalle nuove leggi, e che si sono dissociati da i golpisti del loro sindacato,organizza megamercati il giorno della serrata con assistensa medica e addirittura giuridica, incontra la acerrima nemica “la classe media”, ecc. E’ proprio un “dittatore”strano.Ma la stampa non rileva niente di questo, da perfetto manuale, non fa altro che creare panico, sconcerto, tensione, l’ultima è stata una frase detta dal Presidente, rilevata anche dalla stampa internazionale, dove tolto il discorso totale si legge: “il presidente Chavez ha dichiarato che anche se prende il 90% di voti contro non se ne andrà”. Non si legge il discorso precedente è quello dopo. Da mesi il Presidente Chavez afferma che è disposto a sottomettersi a referendum nel periodo che la costituzione prevede è cioè alla metà del suo mandato.Unica Costituzione che prevede per tutti i funzionari eletti la revoca del loro mandato se si raccolgono le firme necessarie. Per quale motivo non aspettare ad Agosto? Perchè il referendum si vuole fare con un direttivo elettorale delegittimato e di parte come e stato dimostrato alle elezioni che hanno dato origine all’attuale direttivo Sindacale dove il 50% delle schede non sono state consegnate e tutt’ora c’è un ricorso legale e quindi come a dimostrato il successivo pronunciamento della Corte suprema di Giustizia il referendum cosi com’è è incostituzionale, da qui ne deriva la “infelice”frase. Non vogliamo soffermarci sulle denuncie di raccolta di firme fraudolente, della rinuncia della maggior parte de i membri di questo consiglio elettorale, ecc. potete andare sui siti soprannominati. Come si può allora in questo clima avvelenato parlare di elezioni e di referendum? Che garanzie di parità e onestà professionale può dare questa stampa e questi media cosi implicati nella cospirazione?Noi Venezuelani e Bolivariani che risediamo in Italia, pensiamo che questa destra golpista è disperata per la mancanza di consenso e per questo molto pericolosa e l’unica via che vogliono percorrere pare essere quella del terrorismo (ci sono stati gia 4 attentati con granate e bombe lacrimogene nel metro di Caracas fortunatamente senza danni. Perché la stampa internazionale non lo rileva?) non solo quello mediatico, siamo preoccupati perchè questo clima può scatenare una colombianizzazione del paese che favorirà solo a i soliti noti, quelli che si potranno permettere piccoli eserciti privati, per continuare il saccheggio delle nostre risorse naturali ed economiche. Noi che ci riconosciamo negli ideali pacifici di unità di Simon Bolivar, che non siamo un partito, un movimento, che ci siamo semplicemente contattati a traverso di questo mezzo per cercare di informare, di rompere il blocco mediatico del nostro paese, di far arrivare dove ci è possibile le notizie, documenti che anche altri Italiani che risiedono in Venezuela, coordinati dal presidente del CONATEC Mario Neri, ci inviano -e che invitiamo a contattarli anche direttamente-vogliamo appellarci alle vostre coscienze, a quella della stampa democratica italiana, alla federazione della Stampa italiana a i giornalisti, a i partiti democratici di fare quello che è nelle vostre possibilità, per isolare questi terroristi, isolando i loro “megafoni”: i media venezuelani. Che cessi il clima di avvelenamento, che continuino i tavoli di dialogo, franco, aperto, quello vero. Vi invitiamo, non a schierarvi con qualcuno (è una scelta di coscienza), ma a verificare e leggere tra le linee le informazioni che dal nostro paese arrivano, rilevare anche le ufficiali e quella dei movimenti popolari, della gente povera, che lavora e che si è gia pronunciata per due volte nelle urne e nelle piazze: No al Golpe, e alla guerra civile, Si alla pace. Non abbiamo una democrazia di serie “B”. |
7,000,546 | http://adria.blogolandia.it/2009/04/05/e-davvero-finita-la-crisi/ | Con l’approvazione in Giunta Regionale del Ddl per interventi a sostegno del settore edilizio si è dato attuazione al “PIANO CASA” nazionale (legge delega in materia di attività edilizia) mediante un accordo Stato-Regione.Per gli edifici esistenti regolarmente censiti al catasto, la Regione Veneto permette di realizzare, anche in deroga ai Prg, interventi di ampliamento entro il 20% della cubatura esistente o il rinnovamento dell’esistente, mediante demolizione e ricostruzione anche in area diversa per abitazioni realizzate antecedentemente il 1989 che necessitano di adeguamento agli standard qualitativi, architettonici, energetici, tecnologici e di sicurezza.E’ altresì prevista un’incentivazione del 30% per demolizione e ricostruzione con aggiunta di un 5% mediante applicazione di tecniche della bioedilizia o delle fonti di energia rinnovabile.Ad ADRIA esistono molti edifici, soprattutto in centro strorico, che necessitano di interventi di ristrutturazione radicale compresa la preventiva demolizione, purchè, aggiungo io, siano studiati adeguati “comparti edificatori” e “zone omogenee”. Questo per evitare interventi singoli slegati dal contesto urbanistico e perciò non funzionali per l’architettura cittadina. Inoltre gli interventi per comparti permetterebbero di rendere più vivibile il progetto edificato, attuando opere di miglioramento dell’arredo urbano e razionalizzazione degli spazi interni ed esterni degli edifici, rendendoli, di fatto, maggiormente fruibili dagli utilizzatori.Rimango cauto sul giro d’affari presunto di 10 miliardi di euro, la creazione di 69.000 posti di lavoro e la conseguente ripresa economica prevista dalla Cgia di Mestre per il solo Veneto, in quanto il maggior problema in questo momento è la mancanza di liquidità che può essere superato nel momento in cui le banche apriranno nuovamente il credito alle sopravvissute imprese del territorio. |
508,718 | http://it.wikipedia.org/wiki/Morane-Saulnier_MS.406 | Morane-Saulnier MS.406.Il Morane-Saulnier MS.406'" era un aereo da caccia ad ala bassa prodotto dall'azienda francese Morane-Saulnier alla fine degli anni trenta.Era il più diffuso tra i caccia in forza all'Armée de l'air nelle prime fasi della seconda guerra mondiale, ma risultava sottopotenziato, debolmente armato e corazzato rispetto ai suoi contemporanei, deficienze rese palesi nei combattimenti effettuati contro i Messerschmitt Bf 109 E della Luftwaffe durante la battaglia di Francia. Se durante le prime fasi della seconda guerra mondiale, quelle definita finta guerra, poteva sufficientemente assolvere ai suoi compiti di difesa aerea, quando nel 1940 l'invasione da parte della Germania nazista divenne reale furono ben 387 gli apparecchi abbattuti, o persi per altri motivi, contro 183 nemici, più del doppio.Ottenne invece un discreto successo in Finlandia, conosciuti come Mörkö Morane e frutto di un aggiornamento tecnico locale, che venne impiegato nella guerra contro l'Unione Sovietica e in Svizzera, anche in questo caso con una evoluzione locale, che rimasero in servizio attivo nella sua versione più recente fino al 1959.Nelle unità della finlandese Suomen Ilmavoimat i Morane MS.406, inquadrati nell'unità HLeLv 28, si aggiudicarono 118 vittorie aeree, nel periodo 30 novembre 1939-4 settembre 1944. Le perdite totali furono di 39 aerei (ma il HLeLv 28 aveva in servizio anche i Bf 109 G).Come prestazioni e ruolo era comparabile all'italiano Fiat G.50 ma, a differenza di questo, dotato di una struttura parzialmente in legno compensato.StoriaSviluppoL'MS.406, il più conosciuto della serie, nasce da una specifica richiesta del Service Technique Aéronautique effettuata nel 1934 con la quale richiedeva la presentazione di un prototipo di aereo da caccia di concezione moderna, al quale venne assegnata la provvisoria denominazione C1, un monoplano dotato di carrello d'atterraggio completamente retrattile, destinato ad intergrare e progressivamente sostituire i caccia allora in dotazione all'Armée de l'air. Alla richiesta la Morane-Saulnier rispose con il suo MS.405.MS.405L'MS.405, prototipo capostipite di una serie di caccia, venne progettato e realizzato tra il 1934 ed il 35. Era un monoplano caratterizzato da una corta fusoliera a costruzione mista, in tubi saldati in durallumino sovrapposti da pannelli in un materiale misto formato da legno e metallo, il plymax, che consisteva nell'unione di un sottili fogli di duralluminio integrati nei pannelli di compensato. L'ala bassa montata a sbalzo integrava, come da specifiche richieste, il carrello d'atterraggio anteriore completamente retrattile integrato posteriormente da un ruotino d'appoggio. Posteriormente la fusoliera terminava in una tradizionale coda ad impennaggio monoderiva.Per la propulsione era stata scelta l'ultima evoluzione disponibile dei motori aeronautici 12 cilindri a V della dalla francospagnola Hispano-Suiza, l'Hispano-Suiza 12Y-grs da 860 CV (640 kW), abbinato ad un'elica Chauvière a doppio passo. In questa configurazione il prototipo voplò per la prima volta l'8 agosto 1935.L'esperienza della Morane-Saulnier nella costruzione di aerei da combattimento risaliva ormai alla prima guerra mondiale, alla fine della quale l'azienda si era concentrata solo su progettazioni ad uso civile, così che l'MS.405 risultava essere il primo aereo da caccia progettato dall'azienda francese da oltre vent'anni, il primo che avesse in assoluto una simile configurazione alare, un abitacolo chiuso ed un carrello retrattile. Precedentemente i modelli di concezione più moderna che avevano progettato e prodotto erano con ala alta a parasole e carrello fisso. Probabilmente anche per questo motivo lo sviluppo del nuovo caccia proseguì con estrema lentezza tanto che un secondo prototipo, dotato della più potente versione 12Y-crs da 900 CV (670 kW), non fu pronta per il volo prima del 20 gennaio 1937, più di un anno e mezzo più tardi. Con il nuovo motore le prestazioni migliorarono arrivando alla velocità massima di 443 h, abbastanza veloce da garantirgli un ordine di 16 nuovi esemplari di pre produzione aggiornati all'ultima specifica.MS.406Il risultato di questi ultimi cambiamenti fu assegnata la nuova denominazione MS.406. Esso si differenziava dai dal precedente per due principali caratteristiche, un'ala dal peso ridotto ed un radiatore retrattile posizionato sollo la fusoliera. Il motore era una nuova evoluzione più potente del precedente V12 Hispano-Suiza, il 12Y-31 da 860 CV (640 kW) che abbinato alle migliorie costruttive facevano guadagnare 8 km/h in velocità massima rispetto al l'MS.405 permettendogli di raggiungere i 489 km/h. L'armamento consisteva in un cannone Hispano-Suiza HS.9 da 20 mm, o in alternativa un HS.404 sempre da 20 mm, dotato di caricatore da 60 colpi e montato per sparare attraverso il mozzo dell'elica, e due mitragliatrici MAC 34 da 7,5 mm, una per ogni semiala, dotate di caricatori da 300 colpi. Le MAC 34, pur essendo delle ottime mitragliatrici aeronautiche, tendevano a bloccarsi per il gelo oltre i 6 000 m di quota, inconveniente successivamente risolto adottando un apposito impianto di riscaldamento nelle ali.MS.410Nel 1939, mentre l'MS.406 entrava in servizio attivo, venne pianificato un lavoro di sviluppo del progetto originale. Le migliorie si concentrarono sull'ala, sostituita con una di più robusta fabbricazione, sull'adozione di un più semplice radiatore fisso in luogo di quello retrattile, sull'armamento alare, passato da 2 cartucciere a tamburo a 4 caricatori a nastro, ed infine dall'adozione di un diverso collettore di scarico che aumentarono l'efficienza del motore e che consentirono all'MS.410 di raggiungere i 509 km/h, con un incremento di 16 km/h rispetto al predecessore.La produzione ebbe inizio poco prima della caduta della Francia, causando l'arresto della produzione dopo essere riusciti a completare solo 5 esemplari. Successivamente la produzione riprese sotto il controllo tedesco effettuando la conversione dei precedenti MS.406 al nuovo standard, ma su molti di questi venne limitata alla sola sostituzione alare.MS.411, MS.412Venne realizzato una nuova evoluzione partendo dal dodicesimo esemplare di preproduzione al quale venne applicata l'ala dell'MS.406 ed una versione più potente del motore Hispano-Suiza, il 12Y-45 da 1 000 CV (735 kW). A questa versione, a cui venne data la denominazione MS.411, ne seguì un'altra, la MS.412, alla quale venne applicato il più potente 12Y-51 da 1 050 CV (772 kW) ma che non riuscì ad essere completata entro la fine del conflitto.MS.450Nel 1939, furono disponibili i prototipi dell'ultima evoluzione di motori della serie 12 cilindri a V dell'azienda francospagnola, l'Hispano-Suiza 12Z da 1 300 CV (956 kW), utilizzato dalla Morane-Saulnier su una cellula modificata di un MS.410 e che grazie a questo assunse la nuova denominazione MS.450. Così motorizzato, l'MS.450 ebbe un notevole incremento nelle prestazioni, specialmente ad alta quota, questo grazie all'adozione nel nuovo motore di un compressore monostadio. Tuttavia il motore non entrò in produzione prima della resa della Francia ai tedeschi i quali ritennero più proficuo utilizzarlo nei pari ruolo D.551, evoluti nello stesso modo dal precedente Dewoitine D.520, giudicati migliori dell'MS.450.Altre variantiLa struttura di base dell'MS.406 fu usata per la realizzazione di altri progetti.Il "'Morane-Saulnier MS.430'" era un biposto da addestramento che adottava una cabina di pilotaggio maggiorata in tandem ed era spinta da un motore radiale Salmson 9Ag da 390 CV (287 kW) abbinato ad un'elica bipala.Il "'Morane-Saulnier MS.435'" era uno sviluppo dell'MS.430 dotato del più potente radiale Gnome-Rhône 9K da 550 CV (405 kW).Varianti svizzereIl Morane-Saulnier D-3801, la versione svizzera realizzata su licenza dell'MS-406Il Morane-Saulnier D-3801 J-143 dell'Association Morane Charlie-FoxD-3800Nel 1938, la Svizzera acquisì l'autorizzazione per produrre localmente l'MS.406 al quale venne fornita la nuova denominazione "'D-3800'". La Morane-Saulnier approntò due degli esemplari di preproduzione MS.405, modificati con l'ala ed il motore 12Y-31 da 860 CV (640 kW) adottati dal D.406, che per l'occasione ridenominò "'MS.406H'". In questa configurazione inviò i due esemplari alla fine del 1938 e all'inizio del 1939.La preproduzione iniziò con un lotto di 8 esemplari dall'EKW che adottarono motori costruiti dalla Saurer accoppiati ad una nuova elica Esher-Wyss EW-V3 a passo variabile. La strumentazione venne rimpiazzata da una di produzione locale, così come i caricatori delle MAC 43 passati dal sistema a tamburo a quello a nastro eliminando così i rigonfiamenti sull'ala della versione francese. A questi venne fatto seguire un ordine di altri 74 esemplari consegnati tutti entro l'agosto 1940. Successivamente, nel 1942, ne vennero assemblati altri due esemplari utilizzando pezzi di ricambio originariamente destinati alla manutenzione della produzione originale.Durante il 1943 i due esemplari originali vennero modificati sostituendo gli originali impianti idraulici e di raffreddamento con quelli di produzione locale ed adottando un nuovo tipo di collettori di scarico per il motore. Queste modifiche li portarono allo stesso standard dei D-3800 di serie, rendendoli identici con la sola eccezione dell'originale motore Hispano-Suiza. Dopo il 1945 gli esemplari ancora operativi vennero utilizzati come addestratori fino alla loro radiazione nel 1954.D-3801La Svizzera ricevette anche l'unico esemplare dell'MS.412 semicompleto il quale venne terminato con la strumentazione, elica ed armamenti standard nei D-3800. In questa configurazione ne venne avviata la produzione nel 1941 con la denominazione D-3801 conclusa nel 1945 dopo la realizzazione di 207 esemplari, successivamente integrati, tra il 1947 ed il 1948, con altri 17 esemplari assemblati utilizzando pezzi di ricambio. Il D-3801 rimase in servizio come addestratore e aereo da traino fino al 1959.Dai D-3800 e D-3801 verrà in seguito sviluppato il Doflug D-3802.Varianti finlandesiUn Mörkö-Morane MS.406 con la livrea della Ilmavoimat, la forza aerea finlandeseMörkö-Morane MS.406I Mörkö-Morane MS.406 erano il risultato di una conversione, operata in Finlandia, utilizzando le cellule originali ed equipaggiandole con i motori di produzione sovietica Klimov M-105P abbinati all'elica VTSh-61P. Questi furono disponibili dopo essere stati catturati dalle armate della Wehrmacht durante l'avanzata sul fronte orientale ed erano stati offerti ai finlandesi per la loro compatibilità con gli MS.406, in quanto l'M-105 era uno sviluppo sovietico dell'Hispano-Suiza 12Y con cui erano motorizzati in origine.I modelli, citati anche come "'Morane-Saulnier Mörkö, sono noti più diffusamente con il soprannome "LaGG-Morane" in quanto gli M-105 sequestrati erano destinati ad equipaggiare i caccia sovietici Lavochkin Gorbunov Goudkov LaGG-3.I motori russi M-105PS, con un cannone montato tra le bancate dei cilindri, erano stati catturati in grandi quantità durante la guerra d'inverno, e l'utilizzo dei nuovi propulsori non creò problemi di adattamento. Il caccia modificato compì il suo primo volo il 25 gennaio 1943 e i risultati andarono oltre ogni aspettativa. La versione finlandese era più veloce del modello originale francese di 40 km/h e la tangenza operativa era salita da 10 000 metri a 12 000. Furono immediatamente avviati i lavori per convertire tutti i restanti MS.406 e 410 con il motore sovietico da 1 100 hp. Ma ciò richiedeva tempo e il primo aereo di questo tipo raggiunse il LeLv della Suomen ilmavoimat solo nel luglio/agosto 1944. L'intero programma di rimotorizzazione non venne completato prima del marzo 1945.Impiego operativoOperatoriBibliografiaNoteAltri progettiCollegamenti esterniAerei militari della seconda guerra mondialeAerei militari dal 1931 al 1945Aerei militari francesi|Morane-Saulnier MS.0406Morane-Saulnier M.S.406 |
14,948 | http://it.wikipedia.org/wiki/Storia_dell%27Unione_Sovietica_%281985-1991%29 | Storia dell'Unione Sovietica (1985-1991).L'ascesa di GorbačëvAnche se entrarono in stallo nel periodo 1964-1982, il cambio generazionale diede una nuova spinta alle riforme. Il cambio nelle relazioni con gli Stati Uniti può anch'esso aver dato un impulso in questo senso. Durante gli anni della presidenza di Ronald Reagan, l'abbandono della "distensione" costrinse i sovietici a incrementare di molto le loro capacità produttive, allo scopo di controbattere al nuovo accumularsi di armamenti, specialmente per quanto riguarda il progetto statunitense di difesa missilistica detto scudo spaziale. A quell'epoca Mikhail Gorbačëv avrebbe introdotto il processo che avrebbe portato al collasso dell'Unione Sovietica e al conseguente smantellamento dell'economia di comando sovietica, attraverso i suoi programmi politici di "Glasnost" (apertura politica) e "Perestroika" (ristrutturazione economica). L'economia sovietica soffriva sia di una inflazione nascosta, che di una diffusa carenza di approvvigionamenti."Perestroika" e "Glasnost"Gorbačëv istituì diverse riforme politiche sotto il nome di "Glasnost", queste compresero l'allentamento della censura e della repressione politica, tramite la riduzione dei poteri del KGB e la democratizzazione. Le riforme politiche avevano lo scopo di spezzare la resistenza alle riforme economiche di Gorbačëv, portata avanti dagli elementi conservatori del Partito Comunista. Sotto queste riforme, con grande allarme dei conservatori nel Partito, vennero introdotte le elezioni competitive per i posti di ufficiale (per persone all' interno del Partito Comunista).Il rilassamento della censura e gli altri tentativi di Gorbačëv, crearono una maggiore apertura politica. Ad ogni modo ebbero l'effetto indesiderato di risvegliare un nazionalismo da lungo tempo sopito e dei sentimenti anti-russi di varie repubbliche dell'Unione Sovietica. Durante gli anni ottanta, le richieste di maggiore indipendenza dal governo di Mosca crebbero sempre più, specialmente nelle Repubbliche Baltiche di Estonia, Lituania e Lettonia, che erano state annesse all'Unione Sovietica da Stalin, nel 1940. I sentimenti nazionalisti presero piede anche in altre repubbliche sovietiche come Ucraina ed Azerbaijan. Questi movimenti nazionalisti vennero fortemente rafforzati dall'economia sovietica in declino, per cui il governo di Mosca divenne un utile capro espiatorio per i problemi economici. Gorbačëv aveva in definitiva scatenato una forza che avrebbe infine distrutto l'Unione Sovietica.Il 15 febbraio 1989, le truppe sovietiche completarono il loro ritiro dall'Afghanistan. L'Unione Sovietica continuò ad appoggiare la comunista Repubblica Democratica dell'Afghanistan, con aiuti sostanziali, fino alla fine del 1991. Nel 1989 i governi comunisti dei paesi satelliti dell'Unione Sovietica erano stati rovesciati uno a uno a fronte di una flebile resistenza da parte di Mosca.Nei tardi anni '80 il processo di apertura e democratizzazione iniziò ad andare fuori controllo, e andò ben oltre le intenzioni di Gorbačëv. Nelle elezioni per le assemblee regionali delle repubbliche costituenti l'Unione Sovietica, i nazionalisti si accaparrarono la posta in gioco. Poiché Gorbačëv aveva indebolito il sistema di repressione politica interna, l'abilità da parte del governo centrale di Mosca, di imporre il suo volere sulle varie repubbliche sovietiche era stata ampiamente minata.Dissoluzione dell'Unione SovieticaIl 7 febbraio 1990 il Comitato Centrale del Partito Comunista Sovietico concordò nel cedere il suo monopolio del potere. Le repubbliche costituenti dell'URSS iniziarono ad asserire la loro sovranità nazionale su Mosca, e iniziarono una "guerra legislativa" con il governo centrale di Mosca, nel quale i governi delle repubbliche costituenti ripudiarono tutta la legislazione dell'Unione che era in conflitto con le leggi locali, affermando il controllo sulle economie locali e rifiutandosi di versare le tasse al governo centrale. Questa lotta causò una dislocazione economica, in quanto le linee di approvvigionamento erano spezzate, e provocò un ulteriore declino dell'economia sovietica.Gorbačëv fece dei disperati e sfortunati tentativi di affermare il controllo, soprattutto sulle Repubbliche Baltiche, ma il potere e l'autorità del governo centrale erano ormai irreversibilmente minati. L'11 marzo 1990, la Lituania dichiarò l'indipendenza e uscì dall'Unione. Ad ogni modo, una larga parte della popolazione della RSS Lituana era composta da russi etnici e l'Armata Rossa aveva lì una forte presenza. L'Unione Sovietica iniziò un blocco economico della Lituania e tenne sul posto le sue truppe per "assicurare i diritti dei russi etnici". Nel gennaio 1991, si ebbero scontri tra le truppe sovietiche e i civili lituani, che provocarono 20 morti. Questo episodio indebolì ulteriormente la legittimazione dell'Unione Sovietica, sia internazionalmente che in ambito interno. Il 30 marzo 1990, il Consiglio Supremo Estone dichiarò che il potere sovietico in Estonia, che vigeva dal 1940, era stato illegale, e iniziò il processo per ristabilire l'Estonia come uno stato indipendente.Tra le varie riforme di Gorbačëv, ci fu anche l'introduzione di un presidente eletto direttamente per la RSS Russa. L'elezione per questo incarico venne tenuta nel giugno 1991. Il candidato populista Boris Eltsin, che era stato un aperto critico di Mikhail Gorbačëv, vinse con il 57% dei voti, sconfiggendo il candidato preferito da Gorbačëv, l'ex primo ministro Ryžkov, che prese solo il 16%.Il 20 agosto 1991, le repubbliche dovevano firmare un nuovo trattato di unione, che le rendeva repubbliche indipendenti in una federazione con un presidente, una politica estera e un esercito comuni. Comunque, il 18 agosto, un gruppo di ministri di Gorbačëv, guidati da Gennadi Janaev e appoggiati da KGB ed esercito, inscenarono un colpo di stato. Gorbačëv venne tenuto prigioniero nella sua residenza estiva sulla penisola di Crimea (Ucraina), e il 19 agosto venne dichiarata la legge marziale in Russia. Gruppi di soldati controllavano Mosca, ma nessun politico venne arrestato. Durante questo periodo, l'Estonia dichiarò la sua indipendenza, il 20 agosto.Boris Eltsin e il parlamento russo semi-democraticamente eletto, si opposero al colpo, e gli organizzatori si arresero il 21 agosto, lo stesso giorno in cui la terza repubblica baltica, la Lettonia, dichiarò la sua indipendenza. Immediatamente dopo il fallito colpo di stato, e prima che Mikhail Gorbačëv ritornasse a Mosca, il vuoto di potere venne riempito da Boris Eltsin, il quale firmò immediatamente un decreto che bandiva il Partito Comunista in tutta la Russia, e questo bando venne ben presto esteso a tutta l'Unione Sovietica. In questo modo, 70 anni di regime comunista vennero portati a termine.Il 21 dicembre, 11 delle 12 repubbliche rimanenti (tutte eccetto la Georgia, almeno fino al 1993), fondarono la Comunità degli Stati Indipendenti, ponendo effettivamente fine all'Unione Sovietica. Il 25 dicembre Mikhail Gorbačëv si dimise da presidente, e il giorno dopo il Soviet Supremo disciolse ufficialmente l'URSS. La fine vera e propria della federazione fu decretata però solo il 1º gennaio 1992, con l'ufficializzazione dell'indipendenza della Russia.Ristrutturazione del sistema sovieticoPer eliminare le distorsioni del sistema sovietico di comando amministrativo, nella transizione al capitalismo, il programma shock di El'cin venne introdotto nel giro di giorni dalla dissoluzione dell'Unione Sovietica prevedendo: tagli ai sussidi alle fabbriche e fattorie in perdita, liberalizzazione dei prezzi, spostamento verso la convertibilità del rublo e spostamento verso la ristrutturazione di un'economia ampiamente di proprietà dello stato. Le istituzioni esistenti, comunque, vennero abbandonate prima ancora che divenissero funzionanti le strutture legali di una economia di mercato che governa la proprietà privata, supervisiona i mercati finanziari, e fa rispettare la tassazione; tutto ciò, nonostante il fatto che mancassero due componenti fondamentali di una macroeconomia: il sistema bancario e il sistema di bilancio statale.Voci correlateStoria dell'Unione Sovietica|Unione Sovietica (1985-1991)History of the Soviet Union (1985–1991) |
2,548,639 | http://it.wikipedia.org/wiki/Giuseppe_Gheda | Giuseppe Gheda.Cenni biograficiNato in un quartiere operaio di Brescia, egli stesso apprendista operaio alla OM all'età di 14 anni, dal momento dell'entrata in guerra dell'Italia (giugno 1940) si trovò calato nella produzione bellica cui la nota fabbrica di camion era stata convertita, e al contempo nelle discussioni politiche ora più esplicite dei compagni anziani di idee antifasciste.Dopo l'occupazione tedesca del settembre 1943 e la formazione del governo collaborazionista "di Salò" (la "Repubblica sociale italiana"), Gheda decise di abbandonare la fabbrica e di salire in montagna unendosi al primo gruppo esistente di "Fiamme Verdi" capeggiato dal colonnello Ferruccio Lorenzini. Insieme al comandante e ad altri diciassette partigiani venne catturato l'8 dicembre 1943 a Pratolungo di Terzano, in Val di Scalve, al termine di un sanguinoso rastrellamento operato dalle Brigate nere. Al processo scampò alla fucilazione o all'internamento in Germania solo grazie a fortunose circostanze. Condannato a vent'anni di reclusione e rinchiuso nel carcere bresciano dal gennaio 1944, vi conobbe Leonardo Speziale, il dirigente del Partito comunista clandestino che lo formò politicamente e col quale organizzò la riuscita evasione del 13 luglio 1944.Fu a partire da questa data che Gheda, col nome di battaglia "Bruno", e Speziale con quello di "Arturo", saliti in Val Trompia iniziarono a organizzare la Brigata Garibaldi che si sarebbe poi denominata 122^, riconosciuta ufficialmente il 4 ottobre 1944: il primo in qualità di ardimentoso comandante, il secondo come commissario politico. Dopo l'assunzione del comando da parte del più esperto Giuseppe Verginella, Gheda a capo di un distaccamento fu ferito il 28 ottobre 1944 a Botticino nel corso di un rastrellamento che segnò l'inizio delle dure prove cui la 122^ Brigata Garibaldi fu sottoposta nell'autunno-inverno.Sceso in un paese della Bassa bresciana per nascondersi e potersi curare, risalì in Val Trompia a fine febbraio 1945 senza più trovare Verginella, nel frattempo catturato e trucidato dai reparti fascisti. Il 19 aprile, nel corso del tentativo di sganciamento da un ennesimo rastrellamento a nord di Lumezzane, alle pendici del Sonclino venne colpito a morte da una raffica nemica.BibliografiaVoci correlateCollegamenti esterni |
1,252,601 | http://it.wikipedia.org/wiki/Yanez_de_Gomera | Yanez de Gomera.Yanez de Gomera'" è un personaggio immaginario creato dal celebre scrittore italiano di romanzi d'avventura Emilio Salgari. È un corsaro portoghese che segue fedelmente il bornese Sandokan nel ciclo romanzesco dei "Pirati della Malesia".Giunto come prigioniero nelle isole malesi controllate dalle corone inglesi e olandesi, instaura un rapporto fraterno con la "Tigre della Malesia" (Sandokan), al cui fianco vivrà avventure mozzafiato tra mari bornesi, giungle indiane e corti di "rajah". Al fianco di Sandokan sconfigge il "rajah" di Sarawak James Brooke, lo "sterminatore di pirati", libera dalle grinfie del perfido "thug" Suyodhana la bella Surama, che egli sposerà e a cui restituirà il regno dell'Assam, e vive mille altre avventure, supportato anche dall'immancabile amico indiano Tremal-Naik.Salgari inserisce Yanez al fianco di Sandokan sin dal primo romanzo "Le Tigri di Mompracem" considerandolo quasi complementare al terribile pirata (Spesso si parla di Sandokan come corsaro ma costoro erano muniti di regolari "patenti di corsa" che venivano accordate da alcuni stati o iniziavano gli eventi bellici solo dopo regolari azioni di guerra, tutt cose che Sandokan non fa, inoltre il corsaro si accanisce di solito contro le navi di una sola nazione mentre Sandokan attacca e depreda tutte le navi che incontra, almeno all'inizio del ciclo). Egli è un combattente eccezionale, audace e fedele fino alla morte come ogni "tigrotto" che si rispetti, ma è soprattutto intelligente e elegante, astuto e ingegnoso, ironico e sempre ottimista, caratteristiche che ne fanno subito una sorta di co-protagonista nelle vicende del ciclo.Anzi probabilmente ad un certo punto della sua opera l'autore veronese prova probabilmente più simpatia per questo personaggio che per il rissoso Sandokan e ne fa l'assoluto protagonista del romanzo "La riconquista del Mompracem" in cui il "fratellino" (come amano chiamarsi affettuosamente i due) compare solo sul concludersi della vicenda, e gli dedica inoltre il titolo dell'ultimo romanzo del ciclo, "La rivincita di Yanez".Nelle serie a cartoni animati della Mondo TV, Yanez è doppiato da Corrado Conforti ed è sempre in compagnia di un camaleonte di nome Paco.È il protagonista dei romanzi "La riconquista del Mompracem" e "La rivincita di Yanez".Appare inoltre come co-protagonista nei seguenti romanzi:Voci correlatePersonaggi salgarianiPirati immaginari |
1,530,873 | http://it.wikipedia.org/wiki/Passo_Cimabanche | Passo Cimabanche.Il Passo Cimabanche'" (o "'Cima Banche'", in ladino "Sórabànces", in tedesco "Im Gemärk") è un valico alpino delle Dolomiti posto a 1.529 m s.l.m. e situato tra il massiccio della Croda Rossa d'Ampezzo a nord e quello del Cristallo a sud. Il passo è lungo 15 km al 2,2% di pendenza sul versante cortinese, mentre misura 16 km al 2% su quello pusterese. Il dislivello complessivo è di 590 m.Congiunge Cortina d'Ampezzo, celeberrima località turistica e stazione sciistica di fama internazionale, nella Conca Ampezzana, nella provincia veneta di Belluno, lungo la val di Landro, con Dobbiaco, situata in Val Pusteria nella Provincia di Bolzano.Pochi metri a sud del passo, si trovano due piccoli laghetti: il "lago Bianco" a est, e il "lago Nero" a ovest.StoriaAllo scoppio della Grande Guerra, il passo Cimabanche era in mano austro-ungarica, e rappresentava un'importantissima via di comunicazione tra il Tirolo e il Cadore. Esso garantiva un costante ricambio di soldati, che dalla Pusteria raggiungevano velocemente l'Ampezzo, uno dei principali teatri di combattimento della zona. Ancora oggi, nell'area circostante il passo, è possibile imbattersi in trincee, grotte e camminamenti costruiti dai militari austriaci nei primi anni del conflitto.Durante il Ventennio fascista, presso Cimabanche, fu costruito per volere di Benito Mussolini lo Sbarramento Passo Cimabanche facente parte del Vallo Alpino in Alto Adige, una grande opera difensiva complessiva di 6 bunker, che avrebbe dovuto proteggere il Sud Tirolo da un'eventuale invasione nazista dall'Austria.Alcune di queste fortificazioni sono state riutilizzate nel dopoguerra, fino agli anni novanta.Al passo si trovava un albergo costruito dalla guida alpina Giovanni Siorpaes nei primi del novecento, di cui l'unica traccia che rimane è una sua fotografia all'interno del bar del passo. L'albergo fu infatti raso suolo da qualche cannonata i primi giorni della grande guerraPresso il passo si trova anche una grande ex-polveriera militare, dove il 16 giugno 2005 si operò per il recupero di ordigni bellici, alcuni di tipo chimico. Attualmente la polveriera non è più adibita a tale utilizzo, ma è utilizzata, date la sua grande estensione, ad area addestrativa per il personale alla scorta dei convogli, alla scorta dei VIP e al pattugliamento.Una parte dell'ex-polveriera è adibita all'addestramento per quanto riguarda le misure da adottare quando ci si trova in presenza di campi minati. A differenza di altre aree addestrative, il brillamento degli ordigni non vi è attuato. L'area è affidata al 6° Reggimento Alpini.Il passo oggiOggi giorno Cimabanche continua ad avere una posizione strategica per chi dal Veneto vuole accedere alla Val Pusteria; è inoltre noto agli appassionati di sci nordico, in quanto lungo il passo si snoda la pista che congiunge Dobbiaco a Cortina, oltre ad ospitare un piccolo circuito di sci da fondo. La stessa pista di sci d'estate si trasforma nella Ciclabile delle Dolomiti.Oltre a ciò sono presenti alcune vecchie case cantoniere, e un bar aperto durante le stagioni turistiche.Sentieri dal passoDal passo, dirigendosi a est, è possibile raggiungere attraverso la val Pra del Vecia, la Costa dela forcella Verde, e attraverso la via ferrata Rene - De Pol, il rifugio Lorenzi.Verso ovest invece, il sentiero n° 8 porta attravero la val de Gotres, alla forcella Lerosa - Ra Stua.NoteVoci correlatePassi e valichi delle Dolomiti|CimabanchePassi e valichi della provincia di Belluno|CimabanchePassi e valichi della provincia di Bolzano|Cimabanche |
1,279,549 | http://it.wikipedia.org/wiki/Roberto_Antonione | Roberto Antonione.Laureato in medicina ha mosso i suoi primi passi in Friuli-Venezia Giulia. Consigliere regionale dal 1993 (prima con la Lista per Trieste e poi con Forza Italia) il 31 luglio 1998 fu eletto Presidente di giunta regionale con il Casa delle Libertà. Alle elezioni politiche del 13 maggio 2001 è stato eletto al Senato con la Casa delle libertà nel collegio di Gorizia.È stato sottosegretario agli esteri nei governi Berlusconi II e III, con delega ai paesi dell'Est Europa.Il 15 novembre 2007 rientra in tutti i principali notiziari per avere erroneamente votato a favore dell'emendamento alla legge finanziaria sulla class action, proposto da Roberto Manzione e Willer Bordon. L'emendamento passa per un solo voto: col suo errore il senatore azzurro ha di conseguenza evitato una probabile crisi di governo.Alle elezioni 2008 viene eletto alla Camera dei Deputati.Voci correlateCollegamenti esterniConsiglieri regionali del Friuli-Venezia GiuliaDeputati italianiPersonalità legate a NovaraPolitica in Friuli-Venezia GiuliaPolitici di Forza ItaliaPolitici legati a TriestePresidenti del Friuli-Venezia GiuliaSenatori italiani |
2,151,001 | http://it.wikipedia.org/wiki/Callosciurus_finlaysonii | Callosciurus finlaysonii.Lo Scoiattolo variabile'" ("Callosciurus finlaysonii" Horsfield, 1823) è un piccolo roditore della famiglia degli Sciuridi, originario del sud est asiatico.DescrizioneIl corpo è lungo circa 21 cm, con una folta coda di 22-24 cm.Il nome comune di scoiattolo variabile si deve alla grande variabilità di colorazione della sua pelliccia che va dal nero al rosso, dal bianco al grigio, e può presentare anche combinazioni diverse di tutti questi colori.Diffusione e habitatQuesta specie è originaria del sud est asiatico (Birmania, Thailandia, Laos, Cambogia e Vietnam del Sud).È stato introdotto dall'uomo in numerosi altri paesi tra cui il Giappone, Singapore, la Gran Bretagna e l'Italia.In Italia è stata introdotta all'inizio degli anni ottanta in due località: ad Acqui Terme, in Piemonte, e a Maratea, in Basilicata.La popolazione di Acqui Terme comprende poche decine di esemplari, discendenti di due coppie introdotte nel locale parco cittadino, confinati all'interno di un'area di circa due ettari. L'unico problema creato da questa piccola popolazione, la cui dieta in inverno è costituita per oltre un terzo da corteccia, è rappresentato da danni di modesta entità agli alberi del parco.La situazione nell'area di Maratea è invece più preoccupante: i primi esemplari, rilasciati in natura negli anni ottanta, si pensa da un parco privato, hanno esteso il loro areale alla vicina Campania meridionale, arrivando ad occupare un territorio che nel 2004 è stato stimato in 26 km quadrati..AbitudiniÈ una specie prevalentemente arboricola, con abitudini diurne.Condivide il suo habitat naturale con un'altra specie di scoiattolo, "Menetes berdmorei", che però ha abitudini terricole, ed anche con la "Tupaia belangeri", che pur occupando la stessa nicchia ecologica, ha però abitudini più crepuscolari.AlimentazioneLa sua dieta si basa prevalentemente su semi, fiori e frutti; quando questi, nel periodo invernale, scarseggiano, oltre il 30% della dieta è rappresentato da linfa e corteccia.RiproduzioneLe femmine raggiungono la maturità sessuale intorno al secondo anno di vita e danno alla luce in media un piccolo all'anno. L'aspettativa di vita media, considerata l'alta mortalità nel primo anno di vita, è di circa 4 anni, anche se sono ripostati casi di sopravvivenza in cattività per oltre 12 anniSistematicaConservazionePer il suo ampio areale, la sua adattabilità alle modificazioni dell'habitat e la numerosità della popolazione "Callosciurus finlaysonii" è classificato dalla IUCN come specie a basso rischio.NoteBibliografiaVoci correlateAltri progettiCollegamenti esterniSciuromorfiFinlayson's Squirrel |
7,815,795 | http://www.webmasterpoint.org/news/Ai-grandi-magazzini-di-Tokyo-il-robot-Asimo-diventa-commesso_p1167.html | Dà il benvenuto, alza le braccia tozze in segno di saluto e archivia l"immagine della faccia dell"avventore nella sua memoria digitale in modo da assicurargli, la volta successiva, un"accoglienza personalizzata: "Ben tornato Toshiro" e così via.L"umanoide prodotto dalla Honda Motor (asimo.honda.com) nell"ottobre del 2000 e da allora continuamente perfezionato è stato la stella assoluta al Robodex 2003, la fiera annuale di robotica che si è tenuta a Yokohama all"inizio del mese.Alto un metro e 20 per 52 chili di peso, il nome evoca ovviamente il grande maestro della fantascienza Isaac Asimov ma è un acronimo di "Advanced Step in Innovative MObility", da tradurre liberamente come "un progresso avanzato nella mobilità innovativa". |
7,120,723 | http://italy.indymedia.org/news/2005/03/741154_comment.php | Warning: mysql_connect() [function.mysql-connect]: Access denied for user 'imc_italy'@'localhost' (using password: YES) in /imc/sf-active/shared/classes/db_class.inc on line 28Warning: mysql_select_db(): supplied argument is not a valid MySQL-Link resource in /imc/sf-active/shared/classes/db_class.inc on line 29Warning: mysql_query(): supplied argument is not a valid MySQL-Link resource in /imc/sf-active/shared/classes/db_class.inc on line 40Warning: mysql_errno(): supplied argument is not a valid MySQL-Link resource in /imc/sf-active/shared/classes/db_class.inc on line 115Warning: mysql_fetch_array(): supplied argument is not a valid MySQL result resource in /imc/sf-active/shared/classes/db_class.inc on line 50Come nel caso più famoso del Cile e dell’Iran, anche in Iraq un regime democraticamente eletto voleva nazionalizzare le risorse del paese. Voleva dare agli iracheni la ricchezza che veniva dallo sfruttamento dei giacimenti petroliferi del loro paese, estromettendo le multinazionali petrolifere occidentali. Fu allora (nel 1963) che gli USA tramite i loro servizi segreti (la CIA) organizzarono un colpo di stato dittatoriale per mettere al potere Saddam Hussein, il quale trucidò gli oppositori, specie se comunisti, e gli autonomisti Kurdi. Ovviamente le multinazionali petrolifere straniere conservarono il loro potere in Iraq e furono assicurati di conseguenza i profitti miliardari che venivano loro dal petrolio di quella zona.Saddam fu armato dagli USA (ma anche da Gran Bretagna e da altri paesi occidentali) e fu spinto dagli USA a muovere guerra all’Iran (paese ribellatosi ad un’analoga dittatura imposta dagli USA): due milioni di morti costò quella guerra durata 8 anni.Gli Usa rifornirono l’Iraq anche degli elementi necessari a costruire armi chimiche e batteriologiche; quando Saddam le usò per massacrare i Kurdi nel nord del paese gli USA aumentarono le forniture di questo tipo di armi di distruzioni di massa.Durante la guerra contro l’Iran l’Iraq si era indebitato a causa dei soldi spesi in armamenti, e uno dei paesi che avevano concesso credito a Saddam era proprio il Kuwait. Il Kuwait era ai tempi (ed è ancora) una dittatura retta da un emiro che agiva quasi come un burattino nelle mani del governo statunitense.Fu questo fantoccio degli Usa ad agire per conto loro e a tendere una trappola.Durante la guerra Iran–Iraq il Kuwait approfittò del conflitto per annettersi una piccola striscia di territorio iracheno dove sono situati i pozzi di petrolio più ricchi della zona; poi, a conflitto finito, il Kuwait non concesse nessuna dilazione all’Iraq nel pagamento dei debiti. Ma la cosa ancora peggiore fu che il Kuwait superò di gran lunga i limiti di produzione del petrolio imposto dagli accordi dei paesi produttori (OPEC); in tal modo con un’azione illegittima fecero scendere di molto il prezzo del petrolio, l’unica fonte di ricchezza irachena, mettendo l’Iraq nell’impossibilità di pagare i suoi debitiDal canto loro gli Usa agivano con doppiezza, rassicurando l’Iraq (tramite articoli sui dichiarazioni degli esponenti del governo riportate dai mass-media statunitensi) che non sarebbero intervenuti in un eventuale conflitto inter-arabo, e rassicurando il Kuwait che sarebbero intervenuti in sua difesa in caso di aggressione Irachena.I film di M Moore evidenziano un dato importantissimo: i mass-media (soprattutto quelli USA) enfatizzano qualsiasi notizia vera o presunta su fatti di sangue, violenza, atti terroristici, facendo letteralmente vivere nel terrore (del diverso, del nemico del comunista, del terrorista) i loro concittadini. Il terrore è funzionale al potere, come insegnano numerosi studi di psicologia, la persona terrorizzata, impaurita, si affida al potere e delega a chi governa poteri sempre maggiori: il terrorismo (quello vero e quello costruito con le montature dei mass-media) aiuta la stabilità dei governi. Forse questo è uno dei motivi che portano alla costruzione di finti pericolo globali poi risultati ben più ridotti di quanto annunciato come la mucca pazza, l’AIDS, la SARS, gli attacchi di bio-terrorismo etc. Da notare che le lettere al botulino che hanno terrorizzato gli Usa contenevano materiale provenienti dai laboratori militari statunitensi: insomma chi ha creato il terrore era proprio una parte del potere, con lo scopo sia di creare la paura del terrorismo islamico, sia di far vendere migliaia di dosi di vaccino ad un’azienda di proprietà di qualche amico del governo.C’è una coincidenza inquietante, nel 1989 cade il muro di Berlino, scompare la minaccia dell’impero sovietico, crollano i regimi comunisti, scompare l’eterno nemico-rivale degli USA e dei loro alleati, nel 1990 appare (con un tempismo eccezionale) un nuovo “mostro”, quello di Saddam, presentato dal governo USA e da tutti i mass-media come un dittatore spietato che aggredisce i paesi vicini.Nel 1989 il parlamento americano non voleva rinnovare gli stanziamenti miliardari in favore dell’esercito perché caduto l’impero sovietico non c’era nessuna minaccia reale alla sicurezza degli USA. George Bush padre, che oltre a vendere petrolio vendeva armi, assieme alla sua cricca di amici, vedeva quindi allontanarsi una grossa fetta di profitti.Il governo USA vedeva contemporaneamente scomparire quel nemico la cui paura aveva contribuito alla stabilità della politica conservatrice americana.A questo punto non sembra più tanto strano immaginare che gli USA si siano costruiti un finto nemico, l’abbiano fatto cadere in trappola, ed abbiano strumentalizzato l’ONU perché delegasse al loro esercito l’invasione della mesopotamia.La prova definitiva? I piani per l’attacco e l’invasione dell’Iraq erano già pronti un paio di anni prima che l’Iraq invadesse il Kuwait. I casi sono due allora, o i governanti e i generali USA hanno forti capacità di preveggenza oppure sapevano che si sarebbe creata una crisi in quella zona per il semplice motivo che la crisi l’avrebbero generata le loro stesse manovre.Due milioni di persone sono morte in Iraq negli ultimi 15 anni a causa della guerra, ma soprattutto di un embargo criminale, che impediva agli iracheni l’accesso a cibo, acqua, medicinali, libri, strumenti medici, apparecchiature di decontaminazione, infrastrutture per la ricostruzione degli acquedotti e della rete elettrica distrutti dai bombardamenti USA-ONU.Decine di migliaia di soldati iracheni sono stati uccisi a tradimento DOPO LA FINE DEL CONFLITTO e la firma dell’armistizio dagli aerei USA che hanno bombardato e mitragliato la colonna dei soldati in ritirata.Per chi volesse maggiori particolari su questa sporca storia consiglio la lettura del libro “dominio” di Nafeez Mosaddeq Ahmed, Fazi editore.Quella dei piani di guerra preparati con anni o mesi di anticipo rispetto a delle crisi che in teoria dovrebbero essere imprevedibili è una costante inquietante. Mesi prima dell’abbattimento delle torri gemelle erano già pronti i piani per la guerra in Afghanistan. Siccome non riesco a credere che il governo USA usi i veggenti per prevedere il futuro c’è da pensare che anche dietro gli attentati dell’11 settembre c’è lo zampino del governo USA.D’altronde al governo USA serviva ancora un nemico da esibire per giustificare spese e imprese militari, serviva una nuova Pearl Harbour per convincere i suoi riluttanti cittadini alla necessità di nuove guerre.Non solo i piani di guerra erano pronti prima degli attentati, ma due settimane prima dell’11 settembre ci furono massicce vendite delle azioni delle compagnie aeree (i valori di quelle azioni crollarono subito dopo gli attentati).Per altro le procedure che l’aviazione militare dovrebbe seguire in caso di dirottamento non sono state seguite (il che significa che l’intervento automatico di tale forza militare è stato bloccato da qualche ordine superiore), e per chi avesse ancora dubbi un’ora dopo il disastro delle torri gemelle, quando c’era ancora un aereo dirottato in giro per l’America nessuna difesa è stata approntata nella sede dell’esercito più potente del mondo che si è lasciato docilmente colpire, come se quell’edificio non fosse il pentagono, ma un convento di suore. Altra cosa “incredibile”, a difesa del pentagono partirono in extremis degli aerei per intercettare l’aereo dirottato, ma non partirono dalla base più vicina del pentagono ed arrivarono in ritardo. Pensate davvero che quel giorno ai posti di comando dell’aviazione, del governo e dei servizi segreti degli USA c’erano sempre e solo degli inguaribili pasticcioni?Per altro il buco sulla facciata del pentagono è così piccolo che nessun boeing (40 metri di altezza per 40 di apertura alare) ci potrebbe mai entrare, il prato davanti all’edificio è pressoché intatto, nelle foto scattate subito dopo l’impatto non ci sono resti visibili dell’aereo. Solo un missile o un piccolo jet militare telecomandato potrebbe avere causato un buco così piccolo.Nemmeno per le torri gemelli è plausibile l’idea che l’incendio causato dal carburante degli aerei abbiano fuso l’acciaio delle strutture in cemento armato dei grattacieli. Per fare ciò ci sarebbe dovuto essere una temperatura davvero infernale, mentre 6 metri sotto quel presunto inferno, pochi secondi prima del crollo, cerano dei vigili del fuoco le cui conversazioni radio sono state debitamente registrate. Per come sono collassate su sé stesse è plausibile che siano state minate in modo da esplodere dopo l’urto degli aerei, presumibilmente guidati da una tecnologia ultra moderna di tele-comando degli aerei, utilizzata dall’esercito USA nella guerra in Afghanistan.I presunti dirottatori indicati dalle “indagini” statunitensi secondo i loro istruttori di volo non erano capaci di pilotare un piccolo aereo figuriamoci se avrebbero mai potuto pilotare un boeing passeggeri e dirigerlo con così grande precisione sulle torri con due centri quasi perfetti..Usama Bin Laden (compagno di affari, lui e tutta la sua famiglia, della famiglia dei Bush) non ha mai rivendicato gli attentati, non c’è nessuna prova del suo coinvolgimento, solo un video in cui un arabo si compiace degli attentati. Nessuna prova che quell’arabo sia Bin Laden , niente nel suo discorso che accenni a una rivendicazione degli attentati. Ma si sa, per noi occidentali tutti cinesi sono uguali, e tutti gli arabi possono assomigliare bin Laden, e poi travisare ad arte un discorso cambiandone il senso in fase di doppiaggio è un trucco fin troppo semplice.Per maggiori dettagli su queste losche vicende guardate il link sull’11 settembre sul sito http://www.indicus.it o leggete i libri di F Messoyen “Pentagate” e “L’incredibile menzogna” o il libro di Icke “Alice nel paese delle meraviglie e il disastro delle torri gemelle”Il terrorismo c’è ma chi lo ha creato?Nonostante quanto quanto detto sopra non si può negare che esista un terrorismo arabo, ma chi l’ha creato? Gli Usa che durante la guerriglia in Afghanistan contro l’invasore sovietico ha armato, finanziato, istruito, appoggiato non le fazioni democratiche dei partigiani afgani, ma proprio i peggiori e più violenti elementi dell’integralismo musulmano. Qualcuno di questi si è sicuramente reso conto del doppiogichismo e dell’ipocrisia statunitense, ed è facile che abbia deciso di utilizzare le armi e le conoscenze apprese dagli Usa per realizzare degli attentati contro l’occidente imperialista.autore dell'e-book "la scienza marcia e la menzogna globale"(e non rompete dicendo che è pubblicità perchè la distribuzione è gratis) |
2,683,657 | http://it.wikipedia.org/wiki/Evoluzione_del_trasformatore | Evoluzione del trasformatore.Un trasformatore'" è un dispositivo che trasferisce energia elettrica da un circuito elettrico ad un altro tramite dei conduttori accoppiati induttivamente: gli avvolgimenti del trasformatore. Una corrente elettrica variabile nell'avvolgimento primario genera un flusso magnetico variabile nel nucleo del trasformatore e di conseguenza un campo magnetico variabile attraverso l'avvolgimento secondario. Questo campo magnetico variabile induce una forza elettromotrice, o tensione, nell'avvolgimento secondario. Questo effetto è chiamato mutua induzione.Se un carico elettrico è collegato al secondario, una corrente elettrica vi ci scorre e dell'energia viena trasferita dal circuito primario, tramite il trasformatore, al carico. In un trasformatore ideale, la tensione indotta nell'avvolgimento secondario è in proporzione alla tensione primaria ("VP"), ed è data dal rapporto fra il numero delle spire dell'avvolgimento secondario ("NS") ed il numero di spire dell'avvolgimento primario ("NP") come segue:Con una appropriata scelta del rapporto delle spire, il trasformatore consente quindi che una tensione a corrente alternata sia aumentata facendo "NS" maggiore di "NP", oppure diminuita facendo "NS" minore di "NP".Nella grande maggioranza dei trasformatori, gli avvolgimenti si trovano attorno ad un nucleo ferromagnetico, essendo i trasformatori in aria delle eccezioni.I trasformatori sono disponibili in una gamma di dimensioni dal trasformatore d'accoppiamento della grandezza dell'unghia del pollice situato all'interno di un microfono da scena alle unità grandissime pesanti centinaia di tonnellate utilizzati per interconnettere porzioni di reti di energia nazionali. Tutti funzionano mediante gli stessi principi basilari, benché la gamma dei progetti sia ampia. Sebbene nuove tecnologie abbiano rimosso l'esigenza di trasformatori in alcuni circuiti elettronici, i trasformatori sono ancora presenti in quasi tutti i dispositivi elettronici progettati per le tensioni delle reti elettriche di alimentazione domestica. I trasformatori sono essenziali per la trasmissione di energia ad alta tensione, che fa diventate la trasmissione a grande distanza praticamente accettabile.StoriaScopertaMchael Faraday scoprì il principio dell'induzione nel 1831 (chiamato poi legge di induzione di Faraday) ed eseguì i primi esperimenti di induzione con bobine di filo, includendo l'assemblamento di un paio di bobine su un nucleo magnetico toroidale chiuso.Bobine di induzioneIl primo tipo di trasformatore a vedere un vasto uso fu la bobina di induzione, inventata dal Rev. Hicholas Callan del collegio di Maynooth, in irlanda nel 1836. Fu uno dei primi ricercatori a rendersi conto che più spire l'avvolgimento secondario aveva rispetto all'avvolgimento primario maggiore era l'aumento della forza elettromotrice. Le bobine di induzione si sono sviluppate dai tentativi di scienziati ed inventori intesi ad ottenere tensioni più elevate dalle batterie. Dato che le batterie producono corrente continua piuttosto che corrente alternata, le bobine d'induzione si affidavano a contatti elettrici vibranti che interrompevano regolarmente la corrente nel primario per creare le variazioni di flusso necessarie per l'induzione.Tra il 1830 e il 1870, gli sforzi per ottenere delle bobine di induzione migliori, per lo più a tentativi, lentamente rivelarono i principi basilari dei trasformatori.Nel 1876, l'ingegnere russo Pavel Yablochkov inventò un sistema di illuminazione basato su un insieme di bobine di induzione in cui gli avvolgimenti primari erano collegati ad una sorgente di corrente alternata e gli avvolgimenti secondari potevano essere collegati ad alcune lampade ad arco di sua invenzione. Le bobine che Yablochkov uttilizzo funzionvano essenzialmente come dei trasformatori.Le bobine di induzione'" con circuiti magnetici aperti sono poco efficienti per il trasferimento di energia ai carichi. Fino al 1880 circa, il modello per la trasmissione di energia in corrente alternata da un generatore ad alta tensione ad un carico a bassa tensione era un circuito in serie. Trasformatori a nucleo aperto con un rapporto prossimo a 1:1 erano collegati con i loro primari in serie per consentire l'impiego di una tensione elevata per la trasmissione pure presentando una bassa tensione alle lampadine. L'inerente difetto di questo metodo era che lo spegnimento di una singola lampada aveva effetto sulla tensione fornita alle altre lampade nello stesso circuito. Parecchi progetti vennero introdotti per compensare questa caratteristica problematica del circuito in serie, includendo quelli che impiegavano metodi di regolazione del nucleo o di derivazione del flusso magnetico attorno ad una parte della bobina.Nel 1878, la Società Ganz in Ungheria iniziava a produrre equipaggiamenti per l'illuminazione elettrica ed entro il 1883 riuscì ad installare oltre cinquanta sistemi in Austria-Ungheria. I loro sistemi usavano esclusivamente corrente alternata ed annoveravano quelli che comprendevano sia lampade ad arco sia lampade ad incandescenza, insieme con generatori ed altri equipaggiamenti.Lucien Gaulard e John Dixon Gibbs per prima esposero un dispositivo con un nucleo di ferro aperto denominato "generatore secondario" a londra nel 1882, poi vendettero l'idea alla Società Westinghouse negli stati uniti. Pure esibirono l'invenzione a Torino, Italia, nel 1884, dove venne adottato per un sistema di illuminazione elettrica. Nondimeno, l'efficienza del loro apparato bipolare a nucleo aperto rimaneva bassa.Progetti di trasformatori pratici, efficienti, non apparvero fino al 1880, ma entro una decade il trasformatore sarebbe diventato un fattore determinante nella vincita della "guerra delle correnti" da parte della corrente alternata.Tresformatori a nucleo chiuso per illuminazioneTra il 1884 ed il 1885, gli ingegneri della Società Ganz, Kàroly Zipernowsky, Ottò Blàthy e Miksa Dèril avevano deciso che i dispositivi a nucleo aperto erano impraticabili, poiché erano incapaci di regolare affidabilmente la tensione. Nella loro richiesta unita di brevetto per i trasformatori "Z.B.D", descrivevano il progetto di due trasformatori senza poli: il trasformatore a nucleo chiuso ed il trasfomatore a nucleo a guscio. Nel tipo a nucleo chiuso, i conduttori degli avvolgimenti primario e secondario venivano avvolti attorno ad un anello di ferro chiuso; nel tipo a nucleo a guscio venivano fatti passare nel nucleo di ferro. In entrambi i progetti, il flusso magnetico che collega l'avvolgimento primario con l'avvolgimento secondario si propaga quasi interamente all'interno del nucleo di ferro, senza nessun tratto intenzionale nell'aria. Impiegato nelle reti di distribuzione elettrica, questo concetto progettuale rivoluzionario rese alla fine tecnicamente ed economicamente fattibile fornire energia elettrica per l'illuminazioe delle abitazioni, degli spazi pubblici e commerciali. Blàthy aveva suggerito l'impiego di nuclei chiusi, Zipernowssky l'uso di collegamenti in parallelo, e Dèry aveva eseguito gli esperimenti. Blàthy trovò pure la formula del trasformatore, Vs/Vp = Ns/Np, ed i sistemi elettrici ed elettronici in tutto il mondo continuano a dipendere dai principi dei trasformatori originali Z.B.D.. Gli inventori divulgarono pure la parola "trasformatore" per descrivere un dispositivo per modificsre la forza elettromotrice di una corrente elettrica, sebbene il termine fosse già in uso dal 1882.George Westinghouse aveva acquisito le patenti di Gaulard e Gibbs nel 1885, ed aveva comperato una opzione sul progetto Z.B.D.. Affidò la costruzione di un dispositivo ad uso commerciale all'Ing.William Stanley. Il primo progetto brevettato di Stanley furono delle bobine di induzione con nuclei singoli di ferro dolce e traferri regolabili per aggiustare la FEM presente nell'avvolgimento secondario. Questo progetto fu usato commedrcialmente la prima volta nel 1886. Westinghouse di li a poco fece lavorare il suo gruppo su un progetto il cui ucleo includeva una pila di lamine di forma ad E, separate individualmente o a coppie da fogli sottili di carta od altro materiale isolante. Bobine di rame preavvolte potevano quindi venire infilate in sede, e strisce di ferro posate per creare un cicuito megnetico chiuso. Westinghouse fece domanda di brevetto per il nuovo progetto nel 1886; venne concesso nel deicembre 1886.L'ingegnere russo Mikhai Dolivo-Dobrovolsky sviluppò il primo trasformatore trifase nel 1889. Nel 1891 Nikola Tesla inventò la bobina di Tesla, un trasformatore in aria risonante, a doppio accordo, per generare delle tensioni molto elevate ad alta frequenza. Trasformatori ad audio frequenza vennero usati per i primissimi esperimenti di sviluppo del telefono.Principi fondamentaliIl trasformatore è fondato su due principi: primo, che una corrente elettrica può produrre un campo magnetico, secondo, che un campo magnetico variabile all'interno di una bobina di filo induce una tensione ai suoi capi. Variando la corrente nell'avvolgimento primario varia il campo magnetico sviluppato. Il flusso magnetico induce una tensione nell'avvolgimento secondario.Un trasformatore ideale è mostrato nella figura adiacente. La corrente passando attraverso l'avvolgimento primario crea un campo magnetico. Gli avvolgimenti primario e secondario sono avvolti attorno ad un nucleo magnetico di elevata permeabilità magnetica come il ferro, cosicché la massima parte del flusso passi attraverso sia l'avvolgimento primario che attraverso il secondario.Legge di induzioneLa tensione indotta ai capi dell'avvolgimento secondario può essere calcolato con la legge dell'induzione di Faraday, la quale formula che:dove "VS" è la tensione istantanea, "N'S" è il numero delle spire dell'avvolgimento secondario e "F"equivale al campo magnetico attraverso una spira dell'avvolgimento. Se le spire dell'avvolgimento sono perpendicolari alle linee di campo magnetico, il flusso è il prodotto dell'intensità B del campo magnetico e dell' area "A" attraverso la quale esso taglia. L'area è costante, essendo uguale alla sezione trasversa del nucleo del trasformatore, mentre il flusso magnetico varia col tampo secondo l'eccitazione del primario. Poiché il medesimo campo magnetico attraversa entrambi gli avvolgimenti primario e secondario, in un trasormatore teoricoL'eseguire il rapporto delle due equazioni "VS" e "VP" da l'equazione di baseEquazione della potenza idealeSe l'avvolgimento secondario è collegato ad un carico che consenta alla corrente di fluire, della energia elettrica viene trasferita dal circuito primario al circuito secondario. Idealmente, il trasformatore sia perfettamente efficiente; tutta l'energia in entrata sia mutata radicalmente dal circuito primario in campo magnetico ed in energia nel circuito secondario. Se queste condizioni sono soddisfatte, la potenza elettrica in entrata deve essere eguale alla potenza in uscita.che fornisce l'equazione ideale della trasformazioneSe i trasformatori sono così efficienti questa formula è approssimazione ragionevole.Se la tensione viene aumentata, allora la corrente viene ridotta con lo stesso fattore. L'impedenza di un circuito viene trasformata con il quadrato del rapporto delle spire. Per esempio, se una impedenza "ZS" fosse collegata ai terminali dell'avvolgimento secondario, essa apparirebbe al circuito primaria di avere una impedenza di [Formula 7]. Questa relazione è reciproca, cosicché l'mpedenza "ZP" del circuito primario apparirebbe al secondario come [Formula 8].Funzionamento dettagliatoLa descrizione semplificata succitata tralascia parecchi fattori pratici, in particolare la corrente primaria necessaria per costituire un campo magnetico nel nucleo, e la contribuzione al campo causata dalla corrente nel circuito secondario.I modelli di un trasformatore ideale normalmente assumono un nucleo di riluttanza magnetica trascurabile con avvolgimenti di resistenza elettrica zero. La corrente necessara per originare il flusso è chiamata corrente di magnetizzazione; dato che si assume che il nucleo abbia riluttanza zero, la corrente di magnetizzazione è trascurabile, tuttavia ancora necessaria per creare il campo magnetico.Il campo magnetico variabile induce una FEM da un capo all'altro di ciascun avvolgimento. Le tensioni VP e VS misurate ai terminali del trasformatore, sono uguali alle corrispondenti EMF. L'EFM primaria, agendo come fa in opposizione alla tensione del primario, è talvolta chiamata forza contro eletromotrice. Ciò è dovuto alla legge di Lenz che stabilisce che l'induzione di una FEM sia sempre tale da opporsi alla variazione del campo magnetico che l'ha indotta.Flusso dispersoIl modello di trasformatore ideale da per scontato che tutto il flusso generato dall'avvolgimento primario congiunge tutte le spire di ciascun avvolgimento incluso il primario. In pratica, un po' di flusso si muove di traverso su percorsi che lo portano all'esterno degli avvolgimenti. Tale flusso è denominato "Flusso Disperso", e avere come risultato una induttanza di dispersione in serie con gli avvolgimenti del trasformatore accoppiati mutualmente. La dispersione sfocia in energia che viene alternativamente immagazzinata e scaricata dai campi magnetici con ogni ciclo dell'alimentatore. Non è esattamente una perdita di potenza, ma sbocca in un fattore di regolazione di tensione minore, che fa si che la tensione secondaria non riesca ad essere proporzionale alla tensione primaria, perticolarmente sotto carichi pesanti. I trasformatori sono peertanto progettati per avere bassa induttanza di dispersione.Tuttavia, in alcune applicazioni, la dispersione può essere una caratteritica desiderabile, e percorsi magnetici lunghi, traferri, e derivatori megnetici possono essere deliberatamenteintrodotti nei progetti dei trasformatori per limitare la corrente di cotocircuito che fornirà. Trasformatori con perdite possono venire usati per alimentare carichi che esibiscono resistenze negative, come gli archi elettrici, lampade a vapori di mercurio, e i segnali luminosi al neon; e per una sicura manipolazione dei carichi come le saldatrici elettriche ad arco. Inoltre sono utilizzati dei traferri per impedire al trasformatore di saturarsi, specialmente i trasformatori ad audio frequenza nei circuiti che hanno una corrente continua che scorre nei suoi avvolgimenti.Influsso della frequenzaLa derivata rispetto al tempo della legge di induzione di Faraday fa vedere che il flusso nel nucleo è l'integrale rispetto al tempo della tensione applicata. Ipoteticamente un trasformatore ideale funzionerebbe con una eccitazione a corrente continua, con il flusso del nucleo aumentante linearmente nel tempo. In pratica, il flusso aumenterebbe fino al punto in cui avviene la saturazione magnetica del nucleo, provocando un smisurato aumento della corrente di magnetizzazione ed un surriscaldamento del trasformatore. Tutti i trasformatori operativi devono pertanto funzionare con corrente alternata (o pulsante).La F.E.M di un trasformatore ad una data intensità di flusso aumenta con la frequenza. Funzionando a frequenze più elevate, i trasformatori possono essere fisicamente più compatti perché un dato nucleo può trasferire maggiore potenza senza raggiungere a saturazione, e minori spire sono necessarie per ottenere la stessa impedenza. Tuttavia, le caratteristiche quali perdite nel nucleo ed effetto pelle nei conduttori pure aumentano con la frequenza. Gli aeroplani e gi equipaggiamenti militari impiegano alimentatori di potenza a 400 Hz che riducono il peso dei nuclei e degli avvolgimenti.Il funzionamento di un trasformatore alla sua tensione di progetto ma ad una frequenza superiore di quella voluta porta a ridurre la corrente di magnetizzazione; alle frequenze inferiori, la corrente di magnetizzazione aumenterà. Il funzionamento di un trasformatore a frequenze diverse dalla sua frequenza di progetto potrà necessitare di accertamento delle tensioni, perdite, e raffreddamento per stabilire se è praticabile un uso sicuro. Per esempio, i trasformatori possono necessitare di essere muniti di rele di sovvraeccitazione per proteggerli verso le sovvratensioni alle frequenze più elevate di quelle nominali.La conoscenza della frequenza naturale degli avvolgimenti dei trasformatori è fondamentale per la determinazione delle risposte al transitorio degli avvolgimenti agli impulsi ed alle sovratensioni transitorie di commutazione.Perdite di energia.Un trasformatore ideale non avrebbe nessuna perdita di energia, e sarebbe efficiente al 100%. Nei trasformatori reali l'energia viene dissipata negli avvolgimenti, nuclei, e strutture circostanti. I trasformatori più grossi sono generalmente i più efficienti: quelli progettati per la distribuzione dell'energia elettrica normalmente hanno un'efficienza di conversione del 98%.Trasformatori sperimentali, dotati di avvolgimenti superconduttori, conseguono efficienze del 99,85%. Sebbene l'aumento di efficienza sia piccolo, influisce notevolmente sulle perdite dei grandi trasformatori, diminuendole.Un piccolo trasformatore, in generale offre un'efficienza dell'85%, con perdite notevoli addirittura quando non alimenta nessun carico. Sebbene le perdite di energia individuali siano piccole, le perdite complessive da parte dell'elevato numero di carichi è consistente.Le perdite variano con la corrente di carico: possono venire espresse con perdite "a vuoto" e "sotto carico". La resistenza degli avvolgimenti domina le perdite "sotto carico", laddove le perdite per isteresi e correnti di Eddy contribuiscono per oltre il 99% alle perdite "a vuoto". Le perdite "a vuoto", essendo solo uno spreco di energia, incoraggia lo sviluppo di trasformatori più efficienti.Le perdite dei trasformatori sono divise in perdite negli avvolgimenti, denominate "perdite nel rame", quelle nel circuito magnetico, denominate "perdite nel ferro". Le peredite nel trasformatore derivano da:Convenzione del puntoÈ usuale che nei simboli schematici dei trasformatori ci sia un punto al termine di ciascuna bobina situata al loro interno, in modo particolare per i trasformatori con avvolgimenti multipli su uno dei due lati primario e secondario o su entrambi. Il proposito dei punti è quello di indicare il verso di ciascun avvolgimento rispetto agli altri avvolgimenti nel trasformatore. Le tensioni al termine di ciascun avvolgimento puntato sono in fase, mentre le correnti che sboccano nel termine puntato di una bobina primaria hanno come risultato una corrente che fuoriesce dal termine puntato di una bobina secondaria.Circuito equivalenteLe limitazioni fisiche del trasformatore effettivo possono essere riunite in un modello circuitale equivalente (mostratosotto) costruito intorno ad un trasformatore ideale senza perdite. La perdita di potenza negli avvolgimenti è dipendente dalla corrente ed è rappresentata come resistenze in serie "RP" e "RS". Il flusso disperso provoca la caduta di una frazione della tensione applicata senza contribuire all'accoppiamento mutuo, e pertanto può venire modellato come reattanze di ciascuna indutttanza di dispersione di dispersione "XP" e "XS" in serie con la regione di accoppiamento perfetto.Le perdite nel ferro sono provocate per la maggior parte dagli effetti di isteresi e correnti parassite nel nucleo, e sono proporzionali al quadrato del flusso nel nucleo ad una data frequenza di funzionamento. Dato che il flusso nel nucleo è proporzionale alla tensione applicata, la perdita nel ferro può essere rappresentata da una resistenza "RC" in parallelo con il trasformatore ideale.Un nucleo con permeabilità limitata richiede una corrente di magnetizzazione "IM" per mantenere il flusso di mutua induzione. La corrente di magnetizzazione è in fase con il flusso; gli effetti di saturazione fanno si che la relazione tra i due non sia lineare, ma per semplicità questo effetto tende ad essere ignorato nella maggior parte degli equivalenti circuitali. Con una alimentazione sinusoidale, il flusso del nucleo ritarda rispetto alla FEM indotta e questo effetto può essere modellato come una reattanza di magnetizzazione (reattanza di una induttanza reale) "XM" in parallelo con la componente dissipativa del nucleo. "RC" e "XM" sono talvolta denominati insieme " ramo di magnetizzazione" del modello. Se l'avvolgimento secondario risulta aperto, la corfrente "I0" assorbita dal ramo di magnetizzazione rappresenta la corrente a vuoto del trasformatoreL'impedenza del secondario "RS" e "XS" è frequentemente spostata al lato del primario dopo avere moltiplicato i componenti col fattore di scala dell'impedenza [Formula 10].Il modello risultante è talora denominato "circuito equivalente esatto", sebbene esso ritenga parecchie approssimazioni, come una presunzione di linearità. L'analisi può essere semplificata spostando il ramo di magnetizzaazione alla sinistra dell'impedenza del primario, una implicita assunzione che la corrente di magnetizzazione sia bassa, e quindi sommare l'impedena primaria e quella secondaria trasferita, che risulta in una cosiddetta impedenza equivalente.I parametri del circuito equivalente del trasformatore possono venire calcolati dai risultati di due prove del trasformatore: prova a circuito aperto e prova a cortocircuito.TipiUn'ampia varietà di progetti di trasformatori sono utilizzati per differenti applicazioni, sebbene condividano parecchie caratteristiche.Importanti tipi di trasformatori diffusi annoverano:AutotrasformatoriUn autotrasformatore ha un solo, unico avvolgimento con due morsetti terminali, più un terzo in una presa intetrmedia. La tensione primaria è applicata attraverso due dei terminali, e la tensione secondaria è prelevata da uno di questi ed il terzo. I circuiti primario e secondario hanno pertanto un numero di spire degli avvolgimenti in comune. Poiché la tensione per spira è la medesima in entrambi gli avvolgimenti, ciascuno manifesta una tensione che è proporzionale al suo numero di spire. Un autotrasformatore regolabile è effettuato esponendo una parte delle bobine degli avvolgimenti ed eseguendo la connessione al secondario tramite una spazzola strisciante, il che realizza un rapporto delle spire variabile. Un tale dispositivo è spesso chiamato variac.Trasformatore polifasePer le alimentazioni trifase può venire usato un banco di tre singoli trasformatori monofase, oppure tutte tre le fasi possono essere incorporate in un singolo trasformatore trifase. In questo caso, i circuiti magnetiici sono connessi insieme, pertanto il nucleo contiene un flusso di campo magnetico trifase. È possibile un numero di configuazioni degli avvolgimenti che danno origine a differenti attributi e sfasamenti. Una configurazione polifase particolare è il collegamento delle fasi a zig-zag impiegato per la messa a massa e la soppressione di armoniche.Trasformatore a dispersioneUn trasformatore a dispersione, noto pure come trasformatore a flusso disperso, ha una induttanza di dispersione considerevolmente più elevata di altri tipi di trasformatori, che talvolta è aumentata con un derivatore magnetico nel suo nucleo fra il primario ed il secondario, talora regolabile con una vite di aggiustaggio. Ciò provvede un trasformatore con una limitazione di corrente inerente causata da un accoppiamemto lasco tra i suoi avvolgimenti perimario e secondario. Le correnti in entrata ed in uscita sono basse abbastanza da prevenire dei sovraccarichi termici sotto tutte le condizioni di carico, anche se il secondario fosse cortocircuitato.I trasformatori a flusso disperso son impiegati per la saldatura ad arco e le lampade a scarica ad alta tensione (lampade al neon e fluorescenti a catodo freddo), che sono collegate in serie fino a 7.5 kV AC). Funziona quindi sia come un trasformatore di tensione sia come un regolatore di corrente magnetico.Altre applicazioni sono quelle per l'alimentazione di giocattoli e per le installazione di campanelli d'ingresso, dove è presente l'esigenza di bassissime tensioni per motivi di sicurezza.Trasformatore risonanteUn trasformatore risonente è un tipo di trasformatore a dispersione. Utilizza l'induttanza di dispersione dei suoi avvolgimenti secondari in combinazione con dei condensatori esterni, per creare uno o più circuiti risonanti. Trasformatori risonanti come la bobina di Tesla possono generare tensioni elevatissime senza scintillare, e possono fornire correnti molto più elevate delle macchine generatrici di alte tensioni elettrostatiche (generatore Van de Graaff).Una delle applicazioni del trasformatore risonante è per l'invertitore CCFL (Cold Cathode Fluorescent Lamp). Un'altra applicazione del trasformatore risonante è di accoppiare gli stadi dei ricevitori a supereterodina, in cui la selettività del ricevitore è fornita da trasformatori sintonizzati negli amplificatori a media frequenza.Trasformatori audioI trasformatori audio sono quelli progettati appositamente per i circuiti audio. Possono venire impiegati per bloccare le interferenze a radio frequenza oppure la componenti a corrente continua di un segnale audio, per scindere o combinare segnali audio, o per fornire un accoppiamento d'impedenza tra circuiti a bassa ed alta impedenza, come tra un amplificatore a valvole di alta impedenza e l'altoparlante di bassa impedenza, tra l'uscita di uno strumento ad alta impedenza e l'entrata a bassa impedenza di una console di missaggio.Tali trasformatori furono progettati originariamente per collegare l'uno all'altro sistemi telefonici differenti mantenendo le rispettive alimentazioni separate, e sono ancora generalmente utilizzati per interconnettere sistemi audio professionali o componenti dei sistemi.Essendo dispositivi magnetici, i trasformatori audio sono suscettibili ai campi megnetici esterni come quelli generati dai conduttori percorsi da corrente alternata. "Ronzio" è un termine comunemente usato per descrivere segnali indesiderati che hanno origine dalla rete principale di alimentazione (tipicamente 50 o 60 hz). I trasformatori audio impiegati per segnali di basso livello, come quelli per i microfoni o le testine di lettura dei dischi in vinile, sovente incorporano una schermatura per proteggere dai segnali estranei accoppiabili magneticamente.Trasformatori di misuraI trasformatori di misura sono usati per misurare tensioni e correnti nei sistemi di alimentazione di potenza elettrica, e per la protezione ed il controllo dei medesimi. Dove una corrente od una tensione è troppo elevata per essere opportunamente usata da uno strumento, possono essere ridotti ad un valore basso standard. I trasformatori di misura isolano la circuiteria di misura, protezione e controllo dalle tensioni o correnti elevate presenti nei circuiti che si stanno misurando o controllando.Un trasformatore di corrente è progettato per fornire una corrente nel suo secondario proporzionale alla corrente che scorre nella bobina del suo primario.I trasformatori di tensione sono progettati per avere un rapporto di trasformazione noto accuratamente tanto in fase quanto in ampiezza, sopra una gamma di impedenze. Il trasformatore di tensione è stato inteso a presentare un carico trascurabile alla alimentazione che si sta esaminando. La tensione secondaria bassa consente che equipaggiamenti di protezione a rele e strumenti di misura siano operati a tensioni più basse.Tanto i trasformatori di misura di corrente quanto quelli di tensione sono progettati per avere delle caratteristiche prevedibili con i sovraccarichi. Un corretto funzionamento dei rele di protezione richiede che i trasformatori di corrente forniscano un rapporto di trasformazione anche durante un cortocircuito.ClassificazioneI trasformatori si possono classificare in differenti modi:CostruzioneNucleiNuclei con laminati in acciaioI trasformatori di potenza e quelli a frequenze audio hanno tipicamente nuclei fatti di acciaio al silicio di elevatapermeabilità magnetica. L'acciaio ha una permeabilità magnetica molte volte superiore a quella dello spazio, ed ilnucleo serve di conseguenza a ridurre di parecchio la corrente di magnetizzazione, e a confinare il flusso entro unpercorso che accoppia in modo stretto gli avvolgimenti. I primi sviluppatori dei trasformatori presto si resero conto chei nuclei costruiti in ferro intero si risolvevano in perdite per correnti parassite proibitive, ed i loro progettimitigarono questo effetto con nuclei che consistevano in fasci di filo di ferro isolato. Progetti successivi realizzavanoil nucleo accatastando strati laminati sottili di acciaio, un espediente tuttora in uso. Ogni lamina è isolata dalle suevicine con uno strato isolante sottile. L'equazione universale del trasformatore indica la supeficie trasversale minimadel nucleo per evitare la saturazione.L'effetto della laminazione è quello di confinare le correnti parassite dentro cammini molto ellittici che racchiudonopoco flusso, riducendo così la loro intensità. Laminazioni più sottili riducono le perdite, ma sono più costose elaboriose da produrre. La laminazione sottile è usata generalmente nei trasformatori ad alta frequenza, con dei tipi dilaminati di acciaio sottilissimi in grado di operare fino a 10 kHz.Un progetto comune di nucleo laminato è fatto di lamierini magnetici a forma di E che, isolati con carta incollata su unadelle facce o prefribilmente con vernice, vengono sovrapposti in un certo numero in modo da formare la sezione netta dipassaggio del flusso. Il circuito magnetico viene chiuso con dei lamierini a forma di I. Tale progetto è incline amostrare più perdite, ma è molto economico da costruire. Il tipo di nucleo a C è fatto avvolgendo una strisia di acciaioattorno ad una forma rettangolare e poi legando gli strati insieme. Viene quindi tagliato in due, formando le sagome didue C, ed il nucleo viene assemblato legando insieme le due metà con una piattina di acciaio. Hanno il vantaggio che ilflusso è sempre parallelo alla direzione della fibbra del metallo, cosa che riduce la riluttanza.Induzione residua del nucleo di acciaio s'intende che esso ritiene un campo magnetico quando la potenza è rimossa. Quandola potenza è poi riapplicata, il campo residuo provocherà una elevata corrente di irruzione fino a quando l'effeto delmagnetismo rimanente non sia ridotto, normalmente dopo pochi cicli della corrente alternata applicata. Dei dispositivi diprotezione contro le sovratensioni come i fusibili devono essere selezionati per permettere a questa innocuairruzione di corrente di passare. Nei trasformatori collegati a lunghe linee di trasporto, le correnti indotte da disturbigeomagnetici durante le tempeste solari possono provocare la saturazione del nucleo ed ilI trasformatori di distribuzione possono realizzare basse perdite senza carico ricorrendo a nuclei fatti diacciaio al silicio a basse perdite ed elevata permeabilità o lege metalliche amorfe. I costi iniziali piùelevati del materiale del nucleo sono alla lunga compensati dalle perdite più basse del trasformatore ai carichi elevati.Nuclei solidiI nuclei in polvere di ferro sono usati nei circuiti che lavorano al di sopra delle frequenze delle reti di alimentazione sino a poche decine di Kiloherz. Questi materiali uniscono una elevata permeabilità magnetica con una elevata resistività elettrica di massa. Per le frequernze che si estendono oltre la banda ad altissima frequenza (VHF), i nuclei fatti di materiali magnetici ceramici non-conduttori chiamati ferriti sono comuni. Alcuni trasformatori a radio frequenza hanno pure dei nuclei mobili (nuclei regolabili) che consentono di aggiustare il coefficiente di mutuo accoppiamento dei circuiti accordati a radio frequenza.Nuclei toroidaliI trasformatori toroidali sono costruiti attorno ad un nucleo anulare, il quale, dipendendo dalla frequenza di funzionamento, è fatto di una lunga piattina di acciaio al silicio o di permalloy (lega di nichel ferro) avvolta a guisa bobina, di ferro in polvere, o di ferrite. Una costruzione a piattina assicura che l'interfaccia tra grani sia allineata nel modo migliore, migliorando l'efficienza del trasformatore riducendo la riluttanza del nucleo. La forma ad anello chiuso elimina i traferri intrinseci alla produzione di un nucleo E-I. La sezione trasversa dell'anello è normalmente quadrata o rettangolare, ma sono pure disponibili nuclei più costosi a sezione circolare. Le bobine primarie e secondarie sono spesso avvolte concentricamente per ridurre al minimo la generazione di interferenze elettromagnetiche da parte del campo magnetico del nucleo.I trasformatori toroidali sono più efficienti dei tipi laminati E-I più economici a pari livello di potenza. Altri vantaggi se è comparato ai tipi E-I comprendono una dumensione minore (circa metà), peso minore (circa metà), meno ronzio meccanico (che li rendono superiori negli amplificatori audio), campo magnetico esterno più basso (circa un decimo), perdite a vuoto basse (che li rendono più efficienti nei circuiti in stand-by), montaggio a un solo bullone, e maggiore scelta di forme. I maggiori svantaggi sono un costo più elevato ed una capacità di potenza limitata (si veda laI nuclei toroidali di ferrite vengono usati alle alte frequenze, tipicamente da alcune decine di kiloherz a centinaia di megaherz, per ridurre le perdite, le dimensioni fisiche, ed i pesi degli alimentatori switching (alimentatori a commutazione). Un inconveniente della costruzione dei trasformatori toridali è il costo maggiore degli avvolgimenti. Quale conseguenza, i trasformatori toroidali non sono comuni al di sopra di alcuni KVA nominali. Piccoli trasformatori di distribuzione possono ottenere alcuni dei benefici del nucleo toridale fendendolo e aprendolo, e quindi inserire una bobina contenente gli avvolgimenti primario e secondario.Nucleo in ariaiL nucleo fisico non è un requisito essenziale ed un trasformatore funzionante può essere realizzato anche ponendo gli avvolgimenti in stretta vicinanza l'un l'altro, realizzazione che da origine alla denominazione trasformatore a"nucleo in aria". L'aria in cui si sviluppa il circuito magnerico è essenzialmente senza perdite, e così un trasformatore in aria elimina le perdite causate dalla isteresi dei materiali magnetici. La perdita di induttanza è inevitabilmente elevata, la qual cosa si risolve in una regolazione povera, cosicché soluzioni con nuclei in aria non sono idonee per l'impiego nella distrubzione di potenza. Tuttavia hanno una ampiezza di banda molto larga, e sono frequentemente usate nelle applicazioni a radio frequenza, per le quali viene mantenuto un elevato coefficiente di accoppiamneto sovrapponento accuratamente gli avvolgimenti primario e secondario. Sono pure utilizzati per i trasformatori risonanti come le bobine di Tesla dove possono realizzare ragionevolemte basse perdite malgrado la perdita di induttanza elevata.TerminaliI piccoli trasformatori sogliono avere dei conduttori collegati direttamente alle estremità delle bobine, e portati alla base dell'unità per il collegamento dei circuiti. I trasformatori più grandi possono avere dei terminali fissati con grossi bulloni, barre collettrici o isolatori passanti ad alta tensione fatti di polimeri o porcellana. Un grande isolatore passante può essere una struttura complessa perché deve fornire il controllo del gradiente del campo elettrico senza che il trasformatore perda olio.AvvolgimentiIl materiale conduttore usato per gli avvolgimenti è subordinato alla sua applicazione, ma in tutti i casi le spireindividuali devono essere isolate elettricamente l'una dall'altra per assicurare che la corrente attraversi ciascunaspira. Per trasformatori di piccola potenza e piccoli segnali, in cui le correnti sono piccole e la differenza dipotenziale tra le spire adiacenti è pure piccola, le bobine sono spesso avvolti con filo di rame smaltato per magneti,quale il filo Formvar. I grandi trasformatori di potenza che operano con alte tensioni possono essere bobinati conconconduttori a strisce rettangolari di rame isolati con carta impregnata d'olio e blocchi di isolanti di cellulosa.I trasformatori ad alta frequenza che operano dalle decine alle centinaia di kiloherz sovente hanno avvolgimenti fatti confilo litz per ridurre al minimo le perdite per effetti pelle e di prossimità.Trasformatori di grossa potenza pure usano conduttori a trefoli multipli, perché altrimenti anche alle potenze a bassafrequenza una distribuzione non uniforme della corrente esisterebbe negli avvolgimenti ad elevata intensità di corrente.Ogni trefolo è isolato individualmente, ed i trefoli sono così disposti che in certi punti nell'avvolgimento, o dovunquenell'intero avvolgimento ciascuna parte occupi posizioni relative differenti nell'intero conduttore. La trasposizioneequalizza la corrente che fluisce in ciascun trefolo del conduttore, e riduce le perdite per correnti parassite nelmedesimo avvolgimento. Il conduttore a trefoli è pure più flessibile del conduttore solido della medesima misura,Per i trasformatori di segnali, gli avvolgimenti possono essere disposti in modo tale da rendere minima l'induttanza didispersione e la capacità parassita per migliorare la risposta alle alte frequenze. Ciò può essere fatto dividendo ognibobina in sezioni, e collocando le sezioni di un avvolgimento tra le sezioni dell'altro. Ciò e noto come avvolgimento delEntrambi gli avvolgimenti primario e secondario dei trasformatori di potenza possono avere delle connessioni esterne,chiamate prese intermedie, a punti intermedi degli avvolgimenti, per consentire la scelta del rapporto tensiometrico. Leprese intermedie possono essere collegate ad un cambia tensione a prese intermedie automatico a carico per la variazionedi tensione dei circuiti di distribuzione. Trasformatori ad audiofrequenza, impiegati per la distribuzione dell'audio aglialtoparlanti per comunicazioni pubbliche, hanno delle prese intermedie per consentire l'adattamento della impedenza diciascun annunciatore. Un trasformatore a presa intermedia centrale viene spesso usato nello stadio d'uscita di unamplificatore di potenza in un circuito in cotrofase. I trasformatori di modulazione nei trasmettitori aAlcuni trasformatori hanno gli avvolgimenti impregnati di resina epossidica. Impregnando il trasformatore di resinaepossidica sotto vuoto, si può sostituire l'aria all'interno degli avvolgimenti con la resina, sigillando così gliavvolgimenti, ed aiutando a prevenire la formazione possibile di scariche corona e l'assorbimento di sporcizia edacqua.Ciò produce dei trasformatori adatti ad ambienti umidi e spochi, ma a costi di produzione aumentati.RaffreddamentoLe alte temperature danneggiano l'isolamento degli avvolgimenti. I piccoli trasformatori non generano calore significativo e sono raffreddati con circolazione d'aria e radiazione di calore. I trasformatori di potenza nominale fino a parecchie centinaia di KVA possono venire raffreddati in maniera adeguata con il raffreddamento naturale ad aria per convezione, talvolta assistito con entilatori. Nei trasformatori più grandi, la rimozione del calore è parte dei problemi progettuali. Un certo numero di trasformatori di potenza sono immersi nell'olio per trasfromatori che contemporaneamente raffredda ed isola gli avvolgimenti. L'olio è un olio minerale molto raffinato che permane stabile alle temperarue di lavoro dei trasformatori. I trasformatori riempiti di liquidi in ambienti chiusi devono usare liquidi non infiammabili, oppure devono essere posti in locali resistenti al fuoco. I trasformatori secchi (senza liquidi) e raffreddati ad aria sono preferiti per le applicazioni interne addirittura per potenze nominali in cui la costruzione con raffreddamento ad olio sarebbe più economica, perché il loro costo è controbilanciato dal costo ridotto di costruzione del locale. Il serbatorio ad olio spesso ha dei radiatori attraverso i quali l'olio circola per convezione natutale; alcuni grandi trasformatori si servono di una circolazione forzata dell'olio mediante pompe elettriche, sostenuta da ventilatori o scambiatori di calore a raffreddamento ad acqua. I trasformatori ad olio sono sottoposti a processi prolungati di essicamento per garantire che il trasformatore sia totalmente scevro di vapori d'acqua prima che venga introdotto l'olio. Ciò contribuisce a prevenire scariche elettriche disruptive sotto carico. I trasformatori ad olio possono venire equipaggiati con relè Buchholz, i quali rilevano i gas che si sviluppano durante larco voltaico interno e rapidamente scollegano il trasformatore per prevenire guasti catastofici.I policlorobifenili (PCB) hanno delle proprietà che un tempo favorivano il loro uso come refrigeranti, tuttavia preoccupazioni per la loro persistenza ambientale portò ad un bando generalizzato per il loro impiego. Oggi, olii stabili al silicio, o idrocarburi perfluorati possono essere usati laddove i costi dei liquidi non igniferi pareggiano i costi addizionali di costruzione di una camera di sicurezza per il trasformatore. Prima del 1977, persino i trasformatori che erano nominalmente riempiti solamente di olio potevano pure essere stati contaminati con policlorobifenili fino a 10-20 parti per milione.Poiché l'olio minerale ed il PCB fluido si mescolano, gli equipaggiamenti di manutenzione usati per entrambi i trasformatori a PCB e ad olio potrebbero riportare piccole quantità di PCB, contaminando i trasformatori ad olio.Alcuni trasormatori secchi (non contenenti liquidi) sono racchiusi in contenitori pressurizzati e sigillati e raffreddati con gas azoto o esafluoruro di zolfo.Dei trasformatori di potenza sperimentali nella gamma dei 2 MVA sono stati costruiti con avvolgimenti superconduttori che eliminano le perdite nel rame, ma non quelle del nucleo in acciaio. Questi sono raffreddati ad azoto od elio liquidi.Voci correlateNoteElettronica analogicaComponenti elettrici |
2,258,401 | http://it.wikipedia.org/wiki/Alberto_Testa_%28danzatore%29 | Alberto Testa (danzatore).Alberto Testa in una foto del 2003BiografiaVincitore nel 1942 del Concorso dei Teatri Universitari con un atto unico, si laurea lo stesso anno in lettere all’Università di Torino con una dissertazione sulla danza. Studia danza classica a Torino con Grazioso Cecchetti, figlio di Enrico Cecchetti, perfezionandosi con Susanna Egri. Si esibisce in seguito in alcuni dei principali teatri italiani e stranieri sotto la guida di grandi maestri come Leonide Massine, Margarete Wallmann e Aurel Milloss, partecipando a numerosi festival come quelli del Maggio Musicale Fiorentino, della Sagra Musicale Umbra, del Festival di Salisburgo etc.Attivo soprattutto come coreografo tra il 1965 e il 1987, cura i balletti per numerosi allestimenti operistici tra i quali "Giovanna d'Arco al rogo" (1960), "La dama di picche" (1963), "Turandot" (1984), "La traviata" (1984), "Tannhäuser" (1985) etc., ma anche per il teatro di prosa, dove, per il Festival di Todi, cura l’adattamento, la traduzione e la messa in scena di "La città che ha per principe un ragazzo" di Henry de Montherlant, nonché un "Omaggio a Thornton Wilder" a Roma nel 1998.Crea inoltre le danze per "Il Gattopardo" di Luchino Visconti e per numerosi film di Franco Zeffirelli: "Romeo e Giulietta" (1967), "Gesù di Nazareth" (1976), "La Traviata" (1982), "Otello" (1986), "Il giovane Toscanini" (1988).Ha insegnato Storia della Danza per trent’anni, dal 1963, nell’Accademia Nazionale di Danza di Roma.È fondatore e direttore artistico del "Premio Positano" per l’Arte della Danza, tra i più antichi e importanti d'Italia, inaugurato nell’agosto del 1969 e successivamente, dal 1979, intitolato alla memoria di Leonide Massine. È presidente dal 1969 del "Premio Porselli “Una vita per la Danza”", nonché cofondatore e direttore del Centro Documentazione e Ricerca per la Danza di Torino.Organizzatore di Mostre di grande rilievo (quelle su Sergej Pavlovič Djagilev e i Balletti Russi al Museo Teatrale alla Scala di Milano e nelle Sale Apollinee del Teatro La Fenice di Venezia, 1972; sul teatro di Maurice Ravel e sul balletto al Teatro alla Scala, sui Sakharoff a La Versiliana e sul documento e il libro di danza al Teatro Regio di Torino), ha curato anche l'organizzazione dei "Concerti di Danza" (1967, 1969, 1970) e di svariate edizioni, a partire dal 1977 fino al 1988, dell'ormai celebre Maratona di Danza al Festival dei Due Mondi di Spoleto, con ripresa nella Piazza del Duomo nel luglio 2001.Nel 1973 e poi nuovamente nel 1981 e nel 1982 è ospite come conferenziere a Teramo in occasione della rassegna "Abruzzo Danza" curata da Liliana Merlo. Nell’ottobre 2003 torna nuovamente a Teramo come principale relatore del Convegno Nazionale sulla figura di Liliana Merlo nel primo anniversario della sua scomparsa, mentre nel maggio 2006, presso il Ridotto del Teatro Comunale di Firenze, tiene un’altra importante conferenza per commemorare Aurel Milloss, tra i maggiori artefici del rinnovamento della danza italiana, nel centenario della nascita.Storico e critico di balletto, sin dalla fondazione, del quotidiano "La Repubblica", ha collaborato per le voci riguardanti la danza e il balletto con le principali enciclopedie e dizionari italiani e stranieri ("Enciclopedia dello Spettacolo", "Treccani", "Larousse"). Ha pubblicato articoli e saggi su programmi di sala e riviste specializzate ("Balletto Oggi", "Danza & Danza", "Tutto Danza", "Coréographie"), autore di numerose pubblicazioni sull'argomento e in più d'una occasione con la Casa Editrice Di Giacomo, con la quale ha pubblicato nel 2003 le sue "Lezioni di Storia della Danza". Presidente di giuria e direttore artistico dei Concorsi internazionali di Danza di Perugia e di Caltanissetta. Fa parte della Commissione dello spettacolo presso il Ministero per i Beni e le Attività Culturali nella sezione Danza.Tra i vari riconoscimenti, il "Premio Tani" per la critica di danza nel 1991, e, nel 2002, la "Targa d’Argento" del Presidente della Repubblica.Principali coreografiePrincipali scrittiFontiCollegamenti esterniAlberto Testa (dancer) |
7,209,427 | http://sommavesuviana.blogolandia.it/2010/05/25/ricordato-il-prof-biagio-auricchio-1932-2000-nel-x-anniversario-della-sua-scomparsa/ | Nel 10° anniversario della scomparsa del fondatore dell’Istituto Maria Montessori, Prof. Biagio Auricchio (1932-2000), è stata celebrata alle ore 17:00 nella Chiesa di San Sossio in Somma Vesuviana una Messa Solenne officiata da Padre Angelo Losco. Dopo la funzione religiosa è stato presentato, in occasione anche dei quaranta anni di missione didattica ed educativa dell’istituto, un pregevole volume dal titolo “Nascita e crescita di un’equilibrata esperienza educativa alla coscienza politica e sociale”. Nel volume sono riportati i grandi contributi di amici, discepoli ed ex-alunni che hanno avuto la fortuna di poter conoscere il valente professor Auricchio e di seguire i suoi dotti insegnamenti. Nel libro il Prof. Enrico Di Lorenzo, docente universitario, risalta nel suo intervento come “la personalità di Biagio Auricchio, uomo molto aperto alle innovazioni educative ed a molteplici interessi pedagogici, impegnato nella scuola a tempo pieno, per la sua visione dei problemi scolastici e la sua esperienza didattica, ricca di umanità, per la concezione di coniugare la scuola con la realtà sociale, oggi non può essere ignorata”. Il Prof. Francesco Lo Sapio, Presidente dell’Eduform Onlus, nella prefazione afferma, invece, che “ il Preside Biagio Auricchio ha tutti requisiti per essere annoverato fra i personaggi di spicco che onorano la storia della scuola, della cultura e della civiltà italiana”. Interessante, infine, il contributo dello storico e dirigente scolastico Prof. Ciro Raia che, dopo aver dipinto un quadro storico di Somma Vesuviana negli anni sessanta, ricorda quando, quaranta anni fa, per volontà del professore Biagio Auricchio, sorse, lungo l’asse viario Somma – Marigliano, l’Istituto paritario “Maria Montessori”. All’epoca – afferma il professore Ciro Raia – pochi considerammo la diversità culturale di cui si arricchiva il paese. Molti, invece, parlammo della nascita di un “diplomificio”. Sono passati quarant’anni dal 1969 ad oggi, da quando l’Istituto Paritario Montessori ha gradualmente operato con i migliori risultati nel comprensorio vesuviano e negli altri paesi vicini. La funzione educativa, sociale e culturale di questa struttura scolastica, svolta in un ambiente rurale, periferico, è stata assolta con ottimi risultati (Enrico Di Lorenzo). |
640,021 | http://it.wikipedia.org/wiki/Viktor_Borisovi%C4%8D_%C5%A0klovskij | Viktor Borisovič Šklovskij.Šklovskij diede il suo contributo al formalismo russo con il saggio-manifesto "L'arte come artificio", pubblicato nel 1917, e con altri numerosi saggi teorici. Egli mise a punto alcuni concetti base della teoria formalista, sia per quanto riguarda l'opera d'arte e la sua natura convenzionale, in quanto insieme di tecniche usate a proposito dallo stesso autore, e sia per la teoria dello straniamento.A stretto contatto con l'avanguardia futurista si pose sempre come intellettuale polemico e provocatorio. Sull'esempio dell'arte di Sterne nelle sue opere, sia narrative che saggistiche e memorialistiche egli è portato ad essere sempre digressivo e, sull'esempio della scrittura di Rozanov, ad essere frammentario.Terminato il periodo del formalismo lo scrittore diminuì l'attività nel campo teorico e nel periodo staliniano rivolse il suo interesse per lo più al cinema scrivendo diverse sceneggiature.Fu uno dei membri principali dell'istituto per lo studio del linguaggio poetico detto Opojaz.OpereScritti su ŠklovskijVoci correlateAltri progettiCollegamenti esterniPersonalità legate a San Pietroburgo|Sklovskij, Viktor BorisovicViktor Shklovsky |
290,186 | http://it.wikipedia.org/wiki/El_Ni%C3%B1o | El Niño.El Niño-Oscillazione Meridionale'", conosciuto anche con la sigla "'ENSO'" ("'E'"l "'N'"iño-"'S'"outhern "'O'"scillation), è un fenomeno climatico ricorrente che si verifica nell'Oceano Pacifico centrale in media ogni cinque anni ma con un periodo variabile fra i tre e i sette anni. Il fenomeno provoca inondazioni, siccità e altre perturbazioni che variano a ogni sua manifestazione. I paesi in via di sviluppo che dipendono fortemente dall'agricoltura e dalla pesca, in particolare quelli che si affacciano sull'Oceano Pacifico, ne sono i più colpiti.L'ENSO presenta una componente oceanica, chiamata "El Niño" o "La Niña", caratterizzato il primo da un riscaldamento e la seconda da un raffreddamento delle correnti dell'Oceano Pacifico centro-orientale, e una componente atmosferica, chiamata "Oscillazione Meridionale", caratterizzata da cambiamenti della pressione nel Pacifico centro-occidentale. Le due componenti sono accoppiate: quando è in corso la fase di riscaldamento delle acque ("El Niño"), la pressione del Pacifico occidentale è alta e quando è in corso la fase di raffreddamento delle acque ("La Niña"), la pressione del Pacifico occidentale è bassa.Le cause di queste oscillazioni sono tuttora in fase di studio.Nel linguaggio popolare, El Niño-Southern Oscillation viene spesso abbreviato in "El Niño". El Niño è un termine spagnolo che significa "il bimbo", in riferimento al Bambino Gesù, dato che il fenomeno si manifesta normalmente durante il periodo natalizio. "La Niña", analogamente, sta per "la bimba."Mappa delle anomalie di temperatura dell'Oceano Pacifico (°C) durante una condizione di El Niño (dicembre 1997)__TOC__Descrizione dell'ENSOL'ENSO consiste in un fenomeno climatico ciclico frutto dell'interazione accoppiata fra oceano e atmosfera.Per definizione si è in presenza di El-Niño quando la superficie della parte centrale dell'Oceano Pacifico manifesta un incremento della temperatura di almeno 0,5 °C per un periodo di tempo non inferiore ai 5 mesi. Se invece la temperatura è inferiore alla media stagionale di almeno 0,5 °C nello lo stesso periodo si è in presenza della fase opposta detta Niña. Queste oscillazioni sono periodiche, ma non perfettamente deterministiche ovvero con periodo variabile dai due ai sette anni e intensità anch'essa variabile. L'intensità massima di oscillazione di temperatura in genere raggiunta è dell'ordine di 3-4 gradi.La fase el-Niño s'instaura a causa del surriscaldamento delle acque superficiali oceaniche del pacifico orientale che, attraverso l'aumentata convezione, modificano a loro volta la circolazione equatoriale dei venti e con essa la distribuzione delle precipitazioni, regolando l'alternanza di periodi di siccità e di maggiore piovosità lungo tutto il Pacifico Equatoriale. Dal punto di vista della circolazione atmosferica, in conseguenza delle variazioni termiche dell'oceano, con la fase el-Nino si instaura una circolazione con aria ascendente sul pacifico orientale ed una discendente nel pacifico occidentale ovvero si assiste ad uno spostamento (shift) della Circolazione di Walker longitudinale verso oriente. Questa teleconnessione atmosferica è individuata, caratterizzata e quantificata dall'indice SOI (Southern Oscillation Index) che misura le oscillazioni di pressione tra punti fissi 'anticorrelati' della superficie terrestre come, ad esempio, Tahiti (Polinesia) e Darwin (Nord Australia). Dal punto di vista precipitativo, in conseguenza dell'alterata circolazione atmosferica, la fase El-Nino dell'ENSO porta a intense precipitazioni e tornadi sull'America centro-meridionale, violenti uragani sull'intero Pacifico meridionale e in Australia settentrionale, e determina periodi di siccità in Africa centro-occidentale fino all'Indonesia.Viceversa nella fase Nina si instaurano condizioni considerate 'normali' ovvero opposte con circolazione ascendente e forti precipitazioni sull'Indonesia e circolazione discendente e scarse precipitazioni sul pacifico orientale.Altro aspetto fondamentale che caratterizza gli effetto del Niño sull'ambiente, ovvero sull'ecosistema oceanico, è la variazione dell'apporto nutritivo di cibo che il fenomeno causa nell'oceano pacifico. La corrente calda che il Niño trasporta verso oriente risulta infatti estremamente povera di elementi nutritivi finendo per sostituire interamente la corrente fredda di Humboldt (presente invece nella fase Nina) che attraverso l'upwelling delle acque profonde favorisce la risalita dalle profondità oceaniche di plancton il quale fornisce cibo a grandi quantità di pesce. Se tale situazione si protrae per lunghi periodi, l'equilibrio faunistico marino ne risulta stravolto finendo per ripercuotersi pesantemente sull'economia delle popolazioni sudamericane di Perù e Cile che vivono principalmente di pesca.I due Niño più recenti ('82 e '97) sono stati anche i più ampiamente documentati. Nell'inverno 2009-10 sembra secondo gli scienziati che assisiteremo ad un Niño moderato-forte. Molti pensano che ciò possa legarsi all'aumento della temperatura media dell'oceano, dell'atmosfera e all'incremento dell'effetto serra, ma al momento ancora non è possibile fornire una risposta certa.Cause de El-NiñoLe cause del Niño sono provocate dalla presenza di 2 tipi di onde (onde di Kelvin e onde di Rossby), che sono dirette in senso opposto le une rispetto alle altre. Le onde di Kelvin, più veloci, sono dirette verso est; le onde di Rossby sono, invece, più lente e dirette verso ovest. Ciò genera nel Pacifico un accumulo di acqua sulle coste sudamericane, che risulta in una sopraelevazione del livello di acqua di quasi 1 m. Quando, a fine dicembre, i venti diretti da est ad ovest (gli alisei) si indeboliscono o addirittura si invertono, se si assiste anche alla Southern Oscillation, ossia ad una variazione della pressione atmosferica tra l'Australia e il Pacifico, l'energia accumulata sulle coste occidentali del Pacifico viene rilasciata verso est, provocando un trasporto del calore in essa accumulato. Ciò provoca, quindi, forti piogge e un abbassamento delle temperature sulle coste sudamericane e siccità e un innalzamento delle temperature sulla costa orientale del Pacifico. Dall'analisi delle velocità delle onde di Kelvin e di Rossby, si calcola il tempo impiegato per ristabilire la situazione normale, che è pari circa a 12-18 mesi.Effetti a scala globaleOltre agli effetti diretti in loco ovvero sul Pacifico, l'ENSO è ritenuto essere la più nota causa di variabilità interannuale delle condizioni meteorologiche e climatiche a scala globale nel mondo, con una frequenza che varia dai tre agli otto anni. Le conseguenze principali di questo fenomeno si possono riscontrare nell'Oceano Pacifico, Atlantico e Indiano. Nell'Oceano Pacifico, nei periodi di oscillazione termica in cui si verifica un forte aumento della temperatura delle acque, si produce il fenomeno del Niño, mentre con una forte diminuzione della stessa si produce la Niña. Gli eventi dovuti all'ENSO sono sostanzialmente in fase tra l'Oceano Pacifico e quello Indiano, mentre si nota invece un ritardo di dodici-diciotto mesi fra l'ENSO del Pacifico e quello dell'Atlantico.PredicibilitàEl-Nino è un fenomeno 'caotico', ovvero pur essendo periodico non ha un andamento determistico predicibile sia nell'occorrenza che nell'intensità. Tuttavia sono stati sviluppati modelli stocastici per prevederlo.Queste nuove capacità di predire l'insorgenza di eventi ENSO a livello globale possono avere un forte impatto socio-economico.Mentre ENSO è una parte naturale del clima terrestre, può dare però preoccupazioni la sua intensità o frequenza, che può cambiare a causa del surriscaldamento del pianeta.La NiñaLa Circolazione di Walker causa il movimento di masse d'acqua verso la costa occidentale dell'Oceano Pacifico. Questo generalmente causa un aumento del livello del mare sulla costa occidentale anche di 80-100 cm rispetto alla costa orientale. In una situazione di Niña si accentuano tali condizioni e i torrenti d'acqua calda si intensificano verso ovest, gli alisei aumentano d'intensità e spingono l'aria ricca di umidità verso le coste indonesiane e australiane. In sostanza quindi, la Niña corrisponde alla situazione opposta del Niño, cioè si accentuano e si amplificano le condizioni di circolazione oceanica e atmosferica normali.NoteVoci correlateAltri progettiMeteorologiaOceanografiaClimatologiaEl Niño-Southern Oscillation |
7,500,440 | http://www.ecoblog.it/post/8508/le-api-continuano-a-morire-in-meridione | Che il clima stia cambiando non ci sono dubbi e questo cambiamento climatico potrebbe comportare una modificazione dell’habitat naturale delle api…altro fattore sono gli insetticidi neonicotinoidi che ormai vengono utilizzati in maniera eccessiva e senza alcun controllo…ma pare che oggi siano altri i fattori predisponenti come…la guttazione… addirittura c’è chi afferma che la colpa della moria delle api sia dovuta all’inquinamento elttromagnetico dei telefonini che induce uno stordimento nelle api che perdendo il senso di orientamento non riescono a raggiungere il proprio alveare disperdendosi nell’ambiente…lo stesso inquinamento elettromagnetico pare essere la causa di gravi infezioni virali… Non saprei proprio! Fatto sta che bisogna lavorarci sopra… le api sono essenziali per la stessa sopravivenza dell’uomo… se questo non lo si capisce… siamo messi veramente male!!!se invece di ciarlare inutilmente autosostendendoti coi tuoi acco fake leggessi magari qualche rivista scientifica e non intert ( ad esempio current biology o le scienze) sapresti che ci sono più fattori che hanno portato a questa moria di api e la conclusione è stata formulata dopo anni di studi ( si perchè sono anni che la pop mondiale diminuisce non è successo tutto all’improvviso) . Si è osservato che c’è si un virus che colpisce le api, c’è anche un parassita ( più d’uno ) che le affligge, si parla dell’inquinamento in tutti i suoi generi, dei pesticidi ecc ecc. La conclusione è stata che nessuno di questi fattori singolarmente preso è stato sufficiente a giustificare una tale moria. sicuramente iniziando ad usare medicinali adeguati, antiparassitari ed a ridurre pesticidi le condizioni potranno lentamente ( speriamo) migliorare. |
300,513 | http://it.wikipedia.org/wiki/Gampopa | Gampopa.Gampopa (1079-1153), uno dei principali maestri della tradizione Kagyu del Buddhismo tibetano.Nacque a Nyal, nel Tibet Orientale.Suo padre era un famoso medico che lo educò permettendogli di ottenere precocemente una profonda conoscenza delle scienze mediche. A 15 anni Gampopa era già considerato medico esperto e mostrava grande interesse per lo studio dei Tantra.Si sposò a 22 anni e dall'unione con la sua consorte nacquero un bambino ed una bambina. Un'epidemia investì la regione e, all'improvviso, i suoi due figli morirono. Poco dopo, anche sua moglie si ammalò; egli tentò di guarirla ricorrendo ad ogni metodo conosciuto, ma non vi fu modo, e, in punto di morte, ella gli chiese di dedicare la sua vita al Dharma.Adempiendo al desiderio della moglie, all'età di 26 anni entrò in un monastero Kadampa, dove fu ordinato Monaco.A 33 anni, sentendo parlare del grande yogi Milarepa fu scosso da forte devozione, e, interpretando questo come un buon presagio, lasciò il monastero per mettersi in viaggio alla ricerca di Milarepa.Dopo tante sofferenze e privazioni, egli trovò finalmente Milarepa, dal quale ricevette tutti gli insegnamenti nell'arco di 13 mesi.Ricevuti gli insegnamenti, raggiunse Dvagspo, dove rimase in ritiro, impegnandosi nella meditazione, per molti anni, sino a raggiungere la completa Illuminazione.Qui fondò il monastero di Dvagslha Gampo, dove, sfruttando la sua grande abilità nella scrittura e nel dibattito, sviluppò e consolidò gli insegnamenti della tradizione Kagyu.Egli diede insegnamenti a più di 500 studenti, ed i suoi principali discepoli furono: Dusum Khyenpa (il 1° Karmapa), Phagmo Gru Dorje Gyaltsen, Weungom Tsulrim Nyngpo e Dharma Wangchuk.Voci correlateCollegamenti esterniBuddhismoGampopa |
52,482 | http://it.wikipedia.org/wiki/Q | Q.Q'" o "'q'" è la quindicesima lettera dell'alfabeto italiano e la diciassettesima dell'alfabeto latino, in italiano il suo nome esteso è "cu" (), ma viene talvolta scritto anche "qu", mantenendo inalterata la pronuncia.// rappresenta anche una consonante occlusiva uvulare sorda nell'alfabeto fonetico internazionale.StoriaLa lettera Q nell'ortografia dell'italianoLa lettera Q nelle parole italiane è sempre accompagnata dalla lettera U nella sequenza grafematica fissa QU + vocale, la pronuncia è sempre; dove la Q rappresenta il fonema e la U il fonema semivocalicoEssendo il valore fonologico della Q, lo stesso della lettera C quando preceduta da U, essa viene definita da Serianni un grafema "sovrabbondante", almeno per quanto riguarda l'ortografia italiana; e sempre tale identità di valore fonetico può creare a volte difficoltà nella scrittura della corretta grafia di una parola, non essendo regole che permettano la predicibilità dell'uno o dell'altro grafema.Il motivo della persistenza della lettera Q natura etimologica, ovvero la Q è presente solo in quelle parole in cui era già presente nel loro etimo; ma contrariamente a quanto si potrebbe pensare la resa ortografica di /"kw"/ con la sequenza -qu- è molto superiore di quella con -cu-, sicché è molto più facile fare un quadro riassuntivo dei casi in cui la norma ortografica prescrive quest'ultimo, dando per scontato che in tutti agli altri casi si debba adottare la grafia -qu- (o -cqu- quanto /"kkw"/, e -qqu- esclusivamente in "soqquadro" e "biqquadro" e in loro eventuali derivati).NoteAltri progettiCollegamenti esterniAlfabeto latino| QQ |
7,015,318 | http://guide.supereva.it/calcio/interventi/2001/05/45164.shtml | Nello scontro del Tardini si affrontavano un Parma voglioso di mettere al sicuro la pratica quarto posto e un’Inter che puntava al riscatto dopo il cappotto del derby. Si è verificata ovviamente la cosa più prevedibile: 1 fisso. Sulle ali di uno strepitoso Junior (ma perché Malesani e Sacchi non lo consideravano?), i gialloblù hanno inferto l’ennesima netta sconfitta all’Inter, che solo al novantesimo è riuscita a segnare un gol (peraltro sul 3-0) con Vieri. Anche Di Vaio ha timbrato il cartellino, con una bella girata su imbeccata di Benarrivo.Risultato invece molto meno prevedibile a Milano, dove inaspettatamente la Fiorentina ha portato via una preziosa vittoria in chiave Uefa. E così la santa alleanza con il Parma è stata perfetta. Mancini, a differenza dello spettacolo che dava da giocatore, evidentemente non vuole darne da allenatore, visto che si è presentato con una sola punta e con un atteggiamento chiaramente tendente al pareggio. Però quando hai uno Chiesa così, perché preoccuparsi? E infatti il fenomeno viola in venti minuti inventava una doppietta folgorante, che per il Milan di ieri sera bastava e avanzava. Poca incisività, poca grinta (ma non doveva essere una vittoria obbligata?), e un solo gol (del solito Sheva), a dispetto delle tante occasioni sprecate. |
1,438,594 | http://it.wikipedia.org/wiki/Polymer | Polymer.La Polymer'" è stata una azienda italiana, specializzata nel campo della produzione del polipropilene nel "polo" chimico di Terni.StoriaOriginiIl polo chimico di Terni ha come suo antecedente lo stabilimento della Società Anonima Industria Gomma Sintetica (SAIGS). Il procedimento era basato sul butadiene, che aveva come suo precursore l'aldeide acetica, a sua volta ricavata dal carburo di calcio.La scelta di Terni era determinata dal fatto che a Papigno c'era uno dei pochi centri italiani per la produzione di carburo di calcio, con utilizzo dell'energia elettrica prodotta dalle cascate delle Marmore. I soci della SAIGS erano la Pirelli e l'Iri, ma il sopraggiungere della guerra impedì il concreto passaggio alla produzione industriale.Nel 1949 il complesso industriale fu riaperto a cura del gruppo Montecatini, che nel 1951 fonderà la Polymer per la produzione di resine a partire dall'acetilene. Successivamente la società decise di affidare al polo di Terni il compito di sfruttare industrialmente l'invenzione del premio Nobel per la chimica Giulio Natta, il polipropilene isotattico, conosciuto con il nome commerciale di "Moplen".Il MoplenAi riconoscimenti del mondo scientifico si unì ben presto una campagna di marketing particolarmente aggressiva ed efficace. I caroselli con Gino Bramieri furono tra i più apprezzati del pubblico e lo slogan "E mo... e mo... Moplen", fece conoscere al grosso pubblico i vantaggi delle "nuove" plastiche.L'entrata nel gruppo MontedisonNel 1966 seguì le vicende della fusione della Montecatini, con la Edison, che portarono alla nascita del gruppo Montedison. Una più complessa articolazione societaria fu iniziata nel 1969, quando la Montedison creò una joint-venture al 50% con il gruppo "Hercules". Fu costituita la società Neofil'", per lo sviluppo del filo polipropilenico utilizzato in modo particolare per la produzione di tappeti e di pavimentazione tessile (moquette). Tale azienda raggiunse una notevole dimensione arrivando ad occupare fino a 700 addetti.La nascita della MontefibreNel 1972 la Polymer venne incorporata, insieme alla Rhodiatoce, nella Châtillon, che assunse la denominazione di Montefibre, società creata da Montedison per riunificare le attività del gruppo in tema di tecnofibre.Nel 1973 il settore del film plastico polipropilenico (molto usato per il confezionamento di prodotti alimentari con buste trasparenti che permettono la visibilità del prodotto) venne scorporato dalla Montefibre e razionalizzato nella nuova società che prese il nome di "'Moplefan'". I successivi passaggi portarono poi alla suddivisione in tre strutture: "'Merak'" (con il marchio "Meraklon") per il fiocco polipropilenico, "Meraklon BCF" per il filo continuo per tappeti e Moplefan'" per tappeti. Dopo la costituzione delle società "DIMP" e Merak, la Dimp coinfluì nella "Himont Italia".Voci correlateNoteAziende chimiche italianeAziende del gruppo MontedisonAziende del passato italianeAziende chimiche del passato |
7,722,007 | http://www.soundsblog.it/tag/james+morrison | A questo punto però risulta essere interessante mettere a paragone i due modi di cantare la canzone: da una parte c’è lo straniero che ce le presenta in maniera molto lineare e per nulla particolare, dall’altra invece c’è l’artista nostrano che, mettendoci molto del suo, riesce a gratificare l’ascoltatore con quel pizzico di soul e la voce graffiata. Proprio grazie a questi elementi possiamo affermare che l’ex di “Amici” è stato in grado di rendere un po’ più interessante un brano che da solo non pare avere molto da dire. Ad ogni modo, nonostante questi punti a suo favore, non è riuscito a fare il miracolo. E voi che ne pensate? |
2,454,335 | http://it.wikipedia.org/wiki/Campionato_mondiale_di_calcio_2010_%28qualificazioni%29 | Campionato mondiale di calcio 2010 (qualificazioni).UEFALe eliminatorie per la confederazione europea sono iniziate il 20 agosto 2008 e terminate il 18 novembre 2009. I posti messi in palio sono stati assegnati tramite un torneo a nove gruppi (otto da sei squadre e uno da cinque squadre). Le nazionali prime classificate in ognuno dei gruppi hanno avuto direttamente accesso alla fase finale dei mondiali mentre i restanti quattro posti sono stati contesi fra le otto migliori seconde classificate attraverso un sistema di spareggi.CONMEBOLIl torneo valido per l'assegnazione dei posti riservati alle squadre della confederazione sudamericana ha avuto inizio il 13 ottobre 2007 e si è concluso il 14 ottobre 2009. Come di consueto, le nazionali partecipanti sono state raggruppate in un gruppo unico ("League Group"). Le prime quattro classificate hanno guadagnato direttamente l'accesso a "Sudafrica 2010" mentre la quinta classificata ha giocato lo spareggio inter-zonale contro la quarta classificata nel gruppo unico ("League Group") da sei squadre della fase finale della zona nord-centroamericana e caraibica.CAFLe partite valide per l'assegnazione dei posti riservati alla confederazione africana sono iniziate il 14 ottobre 2007 e terminate il 18 novembre 2009. I posti a disposizione sono stati assegnati alle squadre prime classificate in ognuno dei cinque gruppi da quattro squadre della fase finale. Le eliminatorie hanno anche determinato le squadre partecipanti alla Coppa delle Nazioni Africane 2010 in Angola e, a causa di ciò e del fatto che a ospitare il campionato del mondo è stata chiamata per la prima volta una nazione africana, è stata anche la prima volta dal 1934 che la nazionale del Paese organizzatore (comunque ammessa di diritto) ha preso parte alle qualificazioni.AFCLe partite del torneo di qualificazione della confederazione asiatica sono iniziate l'8 ottobre 2007 e si sono concluse il 9 settembre 2009. I posti a disposizione sono stati assegnati direttamente alle prime due classificate in ognuno dei due gruppi da cinque squadre della fase finale mentre le due terze classificate si sono scontrate in uno spareggio (vinto dal) che ha così determinato chi ha affrontato lo spareggio inter-zonale contro la, vincitrice della zona oceaniana.CONCACAFLe partite valide per l'assegnazione dei posti riservati alle squadre della confederazione nord-centroamericana e caraibica sono cominciate il 3 febbraio 2008 e si sono concluse il 14 ottobre 2009. Si sono qualificate direttamente al mondiale le prime tre nazionali classificate nel gruppo unico ("League Group") da sei squadre della fase finale mentre la quarta classificata ha giocato lo spareggio inter-zonale su due partite contro la quinta classificata nel gruppo unico ("League Group") da dieci squadre della zona sudamericana.OFCLe qualificazioni per la confederazione oceaniana sono iniziate il 25 agosto 2007 con il torneo di calcio dei Giochi del Sud Pacifico 2007 e si sono concluse il 19 novembre 2008 con la Coppa delle Nazioni Oceaniane 2008. A differenza delle altre cinque confederazioni continentali, l'OFC non ha avuto un posto assicurato al campionato del mondo: per accedere alla competizione infatti, la vincitrice delle selezioni (la) ha dovuto affrontare e vincere lo spareggio inter-zonale contro la quinta squadra classificata della zona asiatica (che si è rivelata poi essere il).Inter-zonaNelle qualificazioni inter-zonali vi sono stati due spareggi, con partite di andata e ritorno, per decidere rispettivamente la 24ª e l'ultima squadra a qualificarsi per "Sudafrica 2010". Nello spareggio AFC-OFC si sono viste affrontare la nazionale del, in quanto vincitrice dello spareggio della zona asiatica, e la nazionale della, in quanto vincitrice della zona oceaniana. Nello spareggio CONCACAF-CONMEBOL si sono scontate invece la nazionale della, in quanto quarta classificata nel gruppo unico della fase finale della zona nord-centroamericana e caraibica, e la nazionale dell', in quanto quinta classificata nel gruppo unico della zona sudamericana. La prima partita degli spareggi è stata disputata il 10 ottobre 2009 mentre l'ultima si è svolta il 18 novembre 2009.NoteCampionato mondiale di calcio 2010 (qualificazioni)|2010 FIFA World Cup qualification |
7,523,343 | http://www.indignato.it/2003/01/ | • Corrias Gomez Travaglio• Francesco Rigatelli• Daniele Luttazzi• Riccardo Orioles• Simone Cristicchi• Duccio Forzano• Pierluigi Lenoci• Raffaele Napoli• Noantri• Giona Peduzzi• Valentina Stangherlin• Vittoria Durante• Achiller• Auguri |
7,116,440 | http://italy.indymedia.org/news/2002/12/143894_comment.php | Warning: mysql_connect() [function.mysql-connect]: Access denied for user 'imc_italy'@'localhost' (using password: YES) in /imc/sf-active/shared/classes/db_class.inc on line 28Warning: mysql_select_db(): supplied argument is not a valid MySQL-Link resource in /imc/sf-active/shared/classes/db_class.inc on line 29Warning: mysql_query(): supplied argument is not a valid MySQL-Link resource in /imc/sf-active/shared/classes/db_class.inc on line 40Warning: mysql_errno(): supplied argument is not a valid MySQL-Link resource in /imc/sf-active/shared/classes/db_class.inc on line 115Warning: mysql_fetch_array(): supplied argument is not a valid MySQL result resource in /imc/sf-active/shared/classes/db_class.inc on line 50IO SO POCHE NOTIZIE, SE QUALCUNO SA QUALCOSA LO FACCIA SAPERE CHE COSì QUELLI CHE COME ME NON SANNO CHE CAZZO FARE POSSONO VEDERE COSA C'E' IN GIRO.......Perchè oggi la legislazione in tema di migranti non concede diritti, e il permesso di soggiorno è diventata la discriminante tra il poter circolare nelle nostre città, se lo si possiede, e l'essere deportati nei moderni lager dei nostri territori se se ne è privi.Il Bulk pure (almeno, fino a 4 giorni fa i compagni non avevano intenzione di aprire. se in questi ultimi 3 giorni hanno deciso di aprire, questo nun lo so.......ma nun penzo.....) |
7,608,160 | http://www.michelelocuratolo.com/archive/2009/10.aspx | posted @ Tuesday, October 27, 2009 9:53 PM | Feedback (0)In brevissimo tempo (batteria della telecamera scarica), Alessandro è riuscito a sintetizzare l’essenza del programma MVP.Guardatela fino in fondo ….ne vale la pena :-)posted @ Monday, October 26, 2009 12:22 PM | Feedback (1)An application framework for developing composite user interfaces (similar to Silverlight/WPF) on Windows Mobile 5 and 6 devices. It contains controls and graphic primitives that support rotation, scaling, animation, behaviours and transitions. Make awesome looking WinMo apps.posted @ Friday, October 09, 2009 10:32 AM | Feedback (0)Come ho già detto più volte, una volta sciolti gli iniziali dubbi, il Marketplace può rappresentare una vera opportunità di business per noi sviluppatori. Essendo in primo luogo un Dev (e non uomo di marketing), la sessione sarà incentrata in parte sulle opportunità di business (IMHO, molto importanti), ma in parte (e soprattutto) sulle linee guida per sviluppare applicazioni da vendere attraverso questo canale.posted @ Thursday, October 08, 2009 6:36 PM | Feedback (0)Molti mi chiedono spesso se Microsoft renderà disponibile l’aggioramento a Windows Mobile 6.5. Come ho ripetuto spesso, l’aggiornamento dei device non dipende da Microsoft ma dai singoli produttori.Non tutti (purtroppo) decidono di supportare l’aggiornamento o, spesso, non per tutti i device.Tale scelta è molto spesso dettata da problematiche tecniche (un device potrebbe non avere l’hardware sufficiente a far funzionare bene il sistema operativo). Altre volte è però una scelta commerciale.Tornando al nocciolo del problema, per quanto riguarda Windows Mobile 6.5 è disponibile on line una guida sull’aggiornamento, sui terminali aggiornabili e sulle date di rilascio dell’aggiornamento.La trovate qui: http://www.microsoft.com/windowsmobile/en-us/meet/wm65-upgrade.mspxposted @ Thursday, October 08, 2009 5:36 PM | Feedback (0) |
7,707,036 | http://www.polisblog.it/post/3205/a-gaza-la-resa-dei-conti-tra-israele-e-hamas/2 | Se nel 1944 in Normandia si parlò di D-Day, oggi l’offensiva israeliana contro Hamas potremmo definirla H-Day; un giorno che segna probabilmente la storia del conflitto israelo-palestinese, dopo il quale lo scenario politico non sarà più lo stesso. Con buona pace di coloro che si stracciano le vesti, come il Papa e diversi governi europei, per non parlare dell’indegno spettacolo fornito ieri in Piazza del Duomo a Milano da un gruppetto di estremisti: l’H-Day era inevitabile.Xanderoby (tra parentesi), quello che tu chiami “terreno scivoloso” non lo è affatto x me: il commento al tipo di cui non ricordo il nome, era appropriato. Non ho letto il blog, mi è bastato guardare il suo profilo; quel “$” all’ortografia di “Microsoft” denota una certa ignoranza circa quello che la B&MG Foundation fa specialmente in Paesi in via di sviluppo e i cui soldi aiutano non poco e non solo chi la cultura informatica non può permettersela; inoltre, da “pseudo-programmatrice” in dos (facevo bilanci in altri Stati europei nel lontano 1989), non posso che essere grata a Microsoft x aver reso il linguaggio informatico accessibile anche a me (che non sono un’informatica), ma che lavoro da 10 anni nel settore semplicemente per portare insieme decisori di un certo livello. Quindi, la mia equazione era “uno che pretende di firmarsi a quel modo, che pecca quindi di ignoranza nel dare un’identità a se stesso, nel senso che forse non è del tutto informato sulla identità che vuole comunicare agli altri, non può certo essere obiettivo nel giudicare Hamas e Israele. In breve: se non si ha chiaro chi si è, come si può giudicare gli altri? Dialettica che in un blog di politica può anche starci.Adesso che sai un po’ più di me, sappi che tutti abbiamo dei problemi (chi più chi meno), ma non per questo dobbiamo essere aggressivi ed offensivi con gli altri: chi sta dall’altra parte ha parimenti aspettative e attese. E senibilità. Anche tu ce l’hai altrimenti non avresti i problemi che ti ritrovi (dico bene?). Poi con le donne (magari con le vecchiette come me), dovresti essere un po’ più delicato (sai, apparteniamo a generazioni differenti). Forse siamo diversi anche per sensibilità. Quand’ero più giovane la mia sensibilità mi pesava, perché mi faceva soffire nei momenti più duri, soprattutto quando si trattava di “competere” (sport, professione, studi). Oggi, sono felice di questa caratterista della mia personalità, perché mi fa vedere le molte sfumature della vita. |
2,178,934 | http://it.wikipedia.org/wiki/Camillo_Rondani | Camillo Rondani.BiografiaIl Rondani proveniva da una famiglia di ricchi proprietari terrieri e di antiche origini. Avviato, dalla famiglia, agli studi ecclesiastici in seminario, presto abbandonò questa prospettiva. All'Università di Parma seguì i corsi di Giurisprudenza ma, stimolato da alcuni suoi maestri, quali Macedonio Melloni e Giorgio Jan, dimostrò un maggiore interesse per il naturalismo. Pur sostenendo tutti gli esami, Rondani non conseguì la laurea in Giurisprudenza, a causa dei moti rivoluzionari, che lo coinvolsero direttamente, nel 1831.Avviata con il fratello un'attività commerciale, che gli consentì di coltivare i suoi interessi naturalistici studiando gli insetti esotici che infestavano le derrate, nel 1833 sposò Petronilla Musiari e nel 1834 abbandonò il commercio per dedicarsi alla conduzione di una tenuta agricola della famiglia, a Guardasone. L'esperienza gli consentì di proseguire le sue ricerche in ambito agronomico ed entomologico e di scambiare le sue esperienze con altri naturalisti. In quegli anni morì Petronilla e il Rondani si risposò con Elisa Gelati.Fra il 1840 e il 1848, Camillo Rondani pubblicò i suoi scritti e acquisì notorietà in campo internazionale. Dopo una breve pausa politica, in occasione dei moti del 1848, Rondani acquisì posizioni di rilievo nel panorama scientifico internazionale: divenne membro dell'Accademia dei Georgofili, della "Société Entomologique de France" ("Società Entomologica di Francia") e della "Entomologischer Verein zu Stettin" ("Società Entomologica di Stettino"). Nel 1955, alla riapertura dell'ateneo parmense, soppresso nel 1849, Camillo Rondani ricevette l'incarico di direttore e professore presso la Facoltà di Agronomia. Nel ventennio successivo continuò ad occuparsi di Entomologia, approfondendo la sua esperienza nel campo della ditterologia e dedicandosi alla classificazione degli insetti italiani, continuò ad occuparsi della tenuta agricola di famiglia, ma ricoprì anche incarichi di docenza, politici e istituzionali. In particolare va citato il suo ruolo, nel 1870, nella fondazione della Società Entomologica Italiana, di cui occupò l'incarico di vicepresidente nel 1871.Morì a Parma nel 1879. La sua collezione entomologica fu acquistata dal governo e donata al Museo entomologico di Firenze.OperaL'opera del Rondani, che si riassume in 158 pubblicazioni scientifiche, si colloca principalmente nel campo tematico dello studio dei Ditteri (Ditterologia), al quale contribuì con la classificazione e la descrizione di specie e "taxa" superiori sia dell'entomofauna italiana sia di quella esotica.L'opera fondamentale è un trattato di ditterologia italiana dal titolo "Dipterologiae Italicae Prodomus", pubblicato in sei volumi, fra il 1856 e il 1877, per complessive 1450 pagine, e incompiuta a causa della sopraggiunta morte.Gran parte del lavoro di inquadramento sistematico del Rondani è oggi superato dalle molteplici revisioni che si sono succedute, a partire dagli anni quaranta, tuttavia all'Autore va riconosciuto il merito di un ampio contributo alle descrizioni entomologiche, documentato dalle frequenti attribuzioni al nome scientifico sia di specie sia di "taxa" superiori, e al pionieristico tentativo di inquadrare sistematicamente i Ditteri dell'Italia.Fra gli altri meriti, pur non ricorrendo, il suo nome, fra i più insigni contributori all'ambito tematico della lotta biologica, vanno riconosciuti gli studi sulle relazioni di antagonismo, nei confronti degli Afidi, dei Sirfidi predatori e degli Imenotteri parassitoidi (Braconidae e Chalcidoidea). In particolare va citata la posizione del Rondani in un dibattito in corso, negli anni settanta del XIX secolo, che sosteneva un ruolo preminente degli insetti ausiliari, rispetto agli uccelli insettivori, nel controllo naturale degli insetti fitofagi.Descrizioni attribuite a RondaniNoteVoci correlateCollegamenti esterniDitterologiCamillo Róndani |
7,805,525 | http://www.tvblog.it/post/15134/jennifer-love-hewitt-scatenata-prima-vuole-una-parte-in-twlight-poi-preferisce-wonder-woman | Jennifer Love Hewitt scatenata: prima vuole una parte in Twilight, poi "preferisce" Wonder Womanpubblicato: lunedì 03 agosto 2009 da PaolinoChe Jennifer Love Hewitt stia iniziando a sentirsi un po’ troppo stretta in televisione? E’ quello che traspare da alcune sue ultime dichiarazioni, nelle quali l’attrice protagonista di “Ghost Whisperer” ha dichiarato che le piacerebbe far parte del cast di due film in realizzazione (chi prossimamente, chi meno) per il grande schermo.Durante il Comic Con, la Hewitt aveva ammesso di nutrire un’incredibile passione per la saga di “Twilight”, di cui ora si sta girando il sequel “New Moon”. E così, un po’ per scherzo e un po’ no, ha espresso il desiderio di far parte del cast di uno dei prossimi film. L’importante, per lei, sarebbe stare a fianco del protagonista Robert Pattinson:“Chi non fa parte del Team Edward? Non c’è ragazza al mondo che non ne faccia parte, e se non lo siete, allora non siete ragazze, ma alieni di un altro pianeta. Voglio così tanto una parte nel film, una qualsiasi. Potrei fare la vampira che porta il bagaglio di Pattison all’aereoporto”.Ma per una dichiarazione scherzosa come questa, ne arriva una (forse) un po’ più seria.L’interprete di Melinda Gordon, ai microfoni di Mtv America, avrebbe spudoratamente confessato di pensare di essere la migliore interprete per la pellicola dedicata a Wonder Woman, sulla quale ancora poco si sa riguardo la protagonista (per ora, pare che la più accreditata a questo ruolo, ovvero Megan Fox, abbia rifiutato).La confessione è arrivata dopo una breve introduzione dell’attrice, che ha spiegato di essere pronta per un po’ più di azione rispetto a quello che le è solito fare negli episodi dello sci-fi della Cbs:Per poi, finalmente, lasciarsi totalmente andare:Ora, appurato che per la Hewitt recitare “è divertente”, all’attrice non è bastato ammettere di volere una parte, cosa in fondo comune nello showbusiness. Già che c’era, infatti, s’è lasciata andare ad una serie di ragioni secondo le quali i produttori del film sull’eroina anni ‘70 dovrebbero scegliere lei:Siamo sicuri che i produttori di “Wonder woman” terranno conto dei polsi di Jennifer Love Hewitt nella scelta della protagonista. Quello che però ci viene da pensare, scherzi a parte, è l’insistenza con cui l’attrice in pochi giorni abbia cercato di far parlare di sè al di là della serie per cui già recita. Forse si sta stufando di Melinda ed è in cerca di una buona scusa per abbandonare “Ghost Whisperer” e la tv?[Grazie a Kevin Walker per la segnalazione]Chiambretti Show: il promo prende in giro Vespa (e Sky) del 04 set 2010L'Italia segna, ma la Rai è in pubblicità del 03 set 2010Nuovi telefilm: The River, I, P.I ed un drama politico per Abc, Lancaster di Sam Raimi per Cbs e (forse) Sandman del 03 set 2010Buffy: la Oceanic Airlines compare nel fumetto, Nicholas Brendon in Private Practice 4 del 03 set 2010Distretto di Polizia 10, il ritorno di Claudia Pandolfi "celebrato" con il diario online di Giulia Corsi del 03 set 2010CategorieArgomenti Similicbs, dichiarazioni, ghost whisperer, jennifer love hewitt, melinda gordon, sci-fi, twilight, wonder womanCommenti dei lettori(Inserisci un commento - Nascondi commenti anonimi)03 ago 2009 - 19:10 - #103 ago 2009 - 19:18 - #203 ago 2009 - 19:20 - #303 ago 2009 - 19:22 - #403 ago 2009 - 19:26 - #503 ago 2009 - 19:48 - #603 ago 2009 - 19:55 - #703 ago 2009 - 20:39 - #803 ago 2009 - 20:41 - #903 ago 2009 - 20:55 - #1003 ago 2009 - 21:14 - #1103 ago 2009 - 21:29 - #1203 ago 2009 - 22:19 - #1303 ago 2009 - 22:36 - #1403 ago 2009 - 22:45 - #1503 ago 2009 - 23:47 - #1604 ago 2009 - 00:12 - #1704 ago 2009 - 09:02 - #1804 ago 2009 - 09:32 - #1904 ago 2009 - 10:12 - #2004 ago 2009 - 11:00 - #2104 ago 2009 - 11:07 - #22L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori.Registrati per commentare e per entrare nella community di tvblog. Potrai inserire immagini, video, partecipare alle discussioni nei vari gruppi o crearli e inviare messaggi privati agli altri utenti registrati. Se sei già registrato, effettua il login per usare il tuo nickname.Nome (richiesto): Email (richiesta, non verrà mostrata ai visitatori): URL del vostro sito (opzionale): Volete salvare le informazioni per la prossima volta? Si NoI commenti sono sottoposti alle linee guida per la moderazione.Anteprima del commentoBallando con le stelle 6Cos'hai visto ieri sera?Game/Quiz ShowGrande Fratello 10Grande Fratello 9I Cesaroni 4L'Isola dei FamosiL'Isola dei Famosi 7L'onore e il rispettoLa Pupa e Il SecchioneLa Pupa e il Secchione 2La Pupa e il Secchione Il RitornoLa7 |
2,674,402 | http://it.wikipedia.org/wiki/Barco_%28Bibbiano%29 | Barco (Bibbiano).Barco'" ("Bèrch" in dialetto reggiano) è la maggior frazione del comune di Bibbiano in provincia di Reggio Emilia; dista 3,7 km dal capoluogo e conta all'incirca 3000 abitanti.Monumento al Parmigiano ReggianoDomenica 5 ottobre 2008 a Barco è stato inaugurato il primo monumento al Parmigiano-Reggiano, composto da tre elementi: un blocco di marmo di Carrara da 3 metri e mezzo d'altezza per 32 tonnellate di peso che rappresenta uno spicchio di forma di Parmigiano-Reggiano, un coltellino a goccia gigante e una parete con gelosie sfalsate tipiche dell'architettura dei caseifici reggiani. Il tutto è stato sistemato sopra un prato d'erba verde, il cibo con cui sono alimentate le vacche produttrici di latte.Le origini del Parmigiano-Reggiano risalgono al Medioevo e vengono generalmente collocate attorno al XII secolo; la leggenda secondo cui il luogo d'origine sarebbe appunto Barco di Bibbiano, paese che si è autoproclamato "culla del Parmigiano-Reggiano", non trovano in realtà alcun riscontro nei documenti e nelle testimonianze storiche.Asilo nido eco-compatibileA Barco si trova uno dei maggiori poli scolastici biocompatibili d'Italia: un asilo nido inaugurato il 6 settembre 2008 che sfrutta l'energia geotermica e quella fotovoltaica, nonché un impianto di recupero dell'acqua piovana.Collegamenti esterniFrazioni della provincia di Reggio Emilia |
2,820,542 | http://it.wikipedia.org/wiki/Moto_Guzzi_Stornello | Moto Guzzi Stornello.Lo Stornello'" è una motocicletta costruita dalla Moto Guzzi tra il 1960 e il 1974.Nato in un periodo - la fine degli anni Cinquanta - di crisi del mercato motociclistico dovuta alla crescente diffusione delle vetture utilitarie, che vedeva come unici settori vitali i ciclomotori e le 125 cc. In quest'ultimo settore la Guzzi era presente con lo "Zigolo 110", presentato nel 1959 come evoluzione del modello originale risalente al 1953.Per meglio presidiare la fascia delle ottavo di litro, in cui più forte era la presenza di Gilera, Moto Morini e MV Agusta, si pensò di impostare un nuovo mezzo con motore a 4 tempi, come le rivali (lo Zigolo era a 2 tempi). Lo "Stornello", come verrà battezzato, fu pronto nel 1960: era spinto da un monocilindrico ad aste e bilancieri, con due valvole parallele e cambio a 4 rapporti con comando a pedale; con 7 CV a 7200 giri/min spingeva la moto a 100 km/h circa.A fine 1961 venne presentata la versione "Sport", con testata a valvole inclinate e camera di scoppio emisferica, da 8,5 CV a 7500 giri/min e 110 km/h, riconoscibile rispetto al modello standard (ribattezzato "Turismo") per il manubrio sportivo in due pezzi e la sella con codino.Il 1962 vide l'esordio, sui campi di gara, di una versione da Regolarità dello Stornello, con motore derivato dal modello Sport portato a 12 CV a 8000 giri/min. L'impegno nel fuoristrada, già sperimentato con successo a Mandello con la Lodola, è voluto anche per rivaleggiare con la Gilera, dominatrice della categoria 125 con il suo Giubileo Regolarità. Lo "Stornello Regolarità" otterrà diversi allori, sia nazionali che internazionali, fino al 1964, quando la Guzzi si ritirò dalle corse. Nel 1965 verrà messa in commercio una replica del modello ufficiale, rimasta in catalogo fino al 1967.Nel 1967 la gamma Stornello venne completamente rivisitata, con l'entrata in produzione delle versioni "Sport America" (turistica), "Sport Italia" (sportiva) e "Scrambler", quest'ultima destinata al fuoristrada non impegnativo. L'anno seguente si affiancò una nuova versione, la "160", con motore portato a 153,2 cc grazie alla maggiorazione dell'alesaggio da 52 a 58 mm (la corsa restava a 58 mm). Il motore erogava 12,6 CV a 7500 giri/min e spingeva il lo "Stornello 160" a 118 km/h.Al Salone di Milano 1969 venne presentata una nuova edizione dello Stornello, totalmente ridisegnata nell'estetica e con motore dotato di cambio a 5 rapporti. Questo nuovo modello entrò in produzione nel 1971, sia in versione stradale (125 e 160) che scrambler (solo 125), restando in produzione fino al 1974 e in catalogo fino all'anno successivo, quando venne sostituito da un nuovo modelllo con motore due tempi di origine Benelli.Caratteristiche tecnicheFontiMotoveicoli Moto Guzzi|Stornello |
868,784 | http://it.wikipedia.org/wiki/Serializzazione | Serializzazione.In informatica, la serializzazione'" è un processo per salvare un oggetto in un supporto di memorizzazione lineare (ad esempio, un file o un'area di memoria), o per trasmetterlo su una connessione di rete. La serializzazione può essere in forma binaria o può utilizzare codifiche testuali (ad esempio il formato XML) direttamente leggibili dagli esseri umani. Lo scopo della serializzazione è di trasmettere l'intero stato dell'oggetto in modo che esso possa essere successivamente ricreato nello stesso identico stato dal processo inverso, chiamato deserializzazione.Usi della serializzazioneLa serializzazione ha numerosi vantaggi, e fornisce:Alcune di queste caratteristiche necessitano l'indipendenza dall'architettura per essere utilizzabili. Ad esempio, per un uso ottimale della distribuzione, un computer basato su un'architettura hardware differente deve essere in grado di ricostruire un flusso di dati serializzati a prescindere dall'ordinamento dei byte. Questo significa che il metodo più semplice e rapido di copiare direttamente la configurazione della memoria delle strutture dati non può funzionare adeguatamente per tutte le architetture. Serializzare le strutture dati in un formato indipendente dall'architettura significa non avere problemi relativi all'ordinamento dei byte, alla configurazione della memoria, o più semplicemente dovuti ai differenti modi di rappresentare le strutture dati nei diversi linguaggi di programmazione.Una caratteristica presente in molti schemi di serializzazione è quella che per estrarre una parte delle strutture dati serializzate è necessario che venga letto e ricostruito l'intero oggetto, poiché la codifica dei dati è seriale.Un altro problema è rappresentato dai puntatori: anche su una singola macchina, questi sono entità troppo labili per essere salvati, perché l'oggetto al quale puntano può essere caricato, durante la deserializzazione, in un'area di memoria differente. Il processo che permette di risolvere questo problema e ricostruire correttamente la struttura dati è definito "unswizzling", mentre la deserializzazione prevede il processo inverso di "pointer swizzling".ConseguenzeLa serializzazione comunque mina l'incapsulamento di un tipo di dato astratto esponendone potenzialmente i dettagli implementativi privati. Per scoraggiare i concorrenti dal realizzare prodotti compatibili con i propri spesso i produttori di software proprietari mantengono segreti i dettagli dei formati di serializzazione dei loro programmi. Alcuni offuscano o cifrano deliberatamente i dati serializzati.Inoltre, l'interoperabilità richiede che le applicazioni siano in grado di comprendere le serializzazioni di ogni altra applicazione. Quindi le architetture di invocazione di metodi remoti quali CORBA definiscono i loro formati di serializzazione in dettaglio, e spesso forniscono metodi di verifica della consistenza di ogni flusso serializzato quando lo riconvertono in un oggetto.Serializzazione leggibile da esseri umaniAlla fine degli anni novanta si sono affermati protocolli alternativi a quelli standard usati in precedenza: il linguaggio di markup XML è stato usato per generare codice leggibile in formato testo. Questa tecnica è particolarmente utile per rendere gli oggetti persistenti comprensibili agli umani, oppure per trasmetterli ad altri sistemi che utilizzano diversi linguaggi di programmazione, anche se presenta lo svantaggio di perdere la compattezza di altri tipi di codifica byte-stream, di solito preferiti per motivi di praticità. Una possibile soluzione futura a questo problema potrebbero essere i cosiddetti schemi di "compressione trasparente" (vedere XML binario). XML è oggi spesso usato per trasferimenti sincroni di dati strutturati fra client e server in applicazioni WEB sviluppate in Ajax. In alternativa si usa JSON, un protocollo di serializzazione di tipo testo più leggero che utilizza la sintassi di Javascript ma è supportato anche da molti altri linguaggi di programmazione.Supporto linguaggi di programmazioneMolti linguaggi di programmazione orientati agli oggetti supportano la "serializzazione degli oggetti" (detta a volte anche "archiviazione degli oggetti"), sia con la pratica dello zucchero sintattico, sia mediante interfacce standard appositamente progettate allo scopo. Fra gli altri si citano Ruby, Smalltalk, Python, Objective-C, Java, e la famiglia.NET.Esistono anche librerie che consentono di aggiungere il supporto per la serializzazione a linguaggi che ne sono sprovvisti.Framework.NETNei linguaggi.NET, le classi possono essere serializzate e deserializzate aggiungendo l'attributo [Codice 1] alla classe.Voci correlateTeorie dell'informaticaSerialization |
2,224,430 | http://it.wikipedia.org/wiki/Hieronymus_van_Alphen | Hieronymus van Alphen.Era figlio di Johan van Alphen, membro dell'amministrazione cittadina di Gouda, e Wilhelmina Lucia van Alphen. Era il nipote di Hieronymus van Alphen, professore universitario di Utrecht.BiografiaSuo padre morì quando lui aveva quattro anni. Con sua madre si trasferì a Utrecht. Studiò diritto e lettere a Leida, dove si convertì a una forma di cristianesimo pietista. Nel 1768 Van Alphen diventò avvocato a Utrecht. Nel 1772 sposò Johanna Maria van Goens, che morì tre anni dopo, alla nascita del loro terzo figlio. Nel 1780 Van Alphen diventò procuratore generale. Si risposò con Catharina Geertruyda van Valkenburg, dalla quale ebbe altri due figli. Nel 1789 fu nominato "stadspensionaris" (un giurista con funzioni di consigliere delle autorità cittadine) a Leida. Quattro anni dopo fu nominato tesoriere generale (una sorta di ministro delle finanze) della Repubblica delle Sette Province Unite. Quando la Repubblica crollò, nel 1795, Van Alphen, da orangista convinto, si dimise dalle sue funzioni. Nel periodo 1794-1799 morirono due dei suoi figli, un nipote e una nuora. Nel 1803 Van Alphen morì per un colpo apoplettico."Kleine gedigten voor kinderen" (Piccole poesie per bambini)In totale Van Alphen ha scritto solo 66 poesie per bambini. Scriveva soprattutto poesie morali per adulti e considerazioni sull'arte e sulla religione. Van Alphen scrisse per i bambini tre raccolte poetiche e all'inizio le pubblicò anonimamente. Queste raccolte ebbero un grande successo, furono ristampate decine di volte e tradotte in francese, tedesco, inglese, frisone e malese.Le poesie di Van Alphen esprimono una visione moderna del bambino. Il poeta considerava il bambino come un foglio bianco a cui si potevano insegnare virtù come l'obbedienza, il rispetto per i genitori e per Dio, la modestia. Van Alphen pensava anche che i bambini dovessero imparare giocando. Le sue poesie per bambini erano semplici, con uno schema metrico facile e fisso, facili da imparare a memoria.La sua poesia più famosa è "De Pruimeboom" ("Il susino", 1779).OpereBibliografiaArie Scheygrond, "Goudsche Straatnamen" e "De namen der Goudse straten", Alphen aan den Rijn, 1979 e 1981.Collegamenti esterni |
7,017,236 | http://guide.supereva.it/collezionismo/interventi/2009/12/lincredibile-hulk-in-dvd | Una storia, quella tra Hulk e il pubblico americano, che durò ben 5 stagioni, fino al 12 maggio 1982, quando la CBS mandò in onda l’ultimo degli 81 episodi. In Italia si dovette attendere invece l’inizio degli anni ’80 prima di vedere replicato, con lo stesso entusiasmo da parte del pubblico, il successo della serie.Se per il ruolo del dottor David Bruce Banner la produzione non ha mai avuto dubbi, scegliendo fin dal primo istante Bill Bixby, per il suo alter ego verde la trafila è stata ben più lunga. In un primo momento, visto il fisico e la brillante carriera nel mondo del body building, gli autori pensarono ad Arnold Schwarzenegger. Un colosso di muscoli fresco vincitore di Mister Universo, per sette volte sul primo gradino del podio di Mister Olympia e già protagonista del film Ercole a New York (1970).Sulle prime, dunque, colui che dopo dieci anni sarebbe diventato Terminator, e dopo trenta governatore della California, sembrava l’ideale per il ruolo della montagna di muscoli verdi. Ben presto però la sua candidatura fu scartata: Arnold Schwarzenegger infatti era troppo basso. Il suo metro e ottantotto infatti venne considerato insufficiente per quello che doveva essere un vero e proprio trionfo di prestanza fisica e forza.Così, puntando a ben venti centimetri in più, la seconda scelta cadde su Richard Kiel, 2 metri e 18 di altezza. Proprio nel 1977 Kiel aveva già interpretato il ruolo che lo ha reso famoso, quello del cattivissimo Squalo, il gigante con i denti di acciaio, nel decimo film della saga di James Bond, Agente 007 – La spia che mi amava.La serie televisiva L’Incredibile Hulk si ispira (con numerose libertà, a cominciare dal nome del personaggio chiave, David Banner, in origine Bruce Banner) all’omonimo fumetto Marvel, nato nel 1962 dalla penna di Stan Lee (il “papà” dei supereroi moderni, dall’Uomo Ragno ai Fantastici 4, dagli Xmen a Iron Man) e dalla matita del grande Jack Kirby. La prima versione “live” del mostro verde è proprio la serie televisiva con Bill Bixby e Lou Ferrigno, trasmessa dal 1977 al 1982, e seguita a distanza di alcuni anni da tre film televisivi che ne conclusero le vicende (La rivincita dell’Incredibile Hulk, 1988, Processo all’Incredibile Hulk, 1989, La morte dell’Incredibile Hulk, 1990). Hulk tornerà sullo schermo soltanto tredici anni dopo, al cinema, con il film diretto nel 2003 da Ang Lee, protagonisti Eric Bana nei panni di Banner e un mostro verde realizzato completamente in digitale. Tutto di pixel è anche l’ultimo Hulk apparso su grande schermo: L’Incredibile Hulk del 2008, diretto da Louis Leterrier e con Edward Norton nel ruolo di Bruce Banner.Pubblicato il 31 dicembre 2009 in: DVD da collezione |
2,574,375 | http://it.wikipedia.org/wiki/Busche_%28gioco_di_carte%29 | Busche (gioco di carte).Busche'" è un gioco di carte giocato con un mazzo di 40 carte di quattro semi (ad esempio con le Carte Piacentine). Giocano quattro persone individualmente e le regole principali sono simili a tresette, con la differenza che perde chi prende più punti.Svolgimento della partitaUna partita è divisa in più giri. Un "giro" inizia con un mazziere che distribuisce tutte le carte ai giocatori (10 a testa) quindi il giocatore alla destra del mazziere inizia la "mano". Si gioca sempre in senso antiorario, a turno i giocatori giocano una carta e chi si aggiudica la mano inizia quella successiva. Si procede in questo modo fino a che tutte le carte non sono finite al che si procede con il conteggio dei punti e l'assegnazione delle busche. Chi perde diventa il mazziere del giro successivo e si procede fino a che uno o più giocatori superano il limite di busche.Regole del giocoNel gioco delle busche è obbligatorio rispondere a seme, ovvero si deve calare una carta dello stesso seme della prima giocata nella mano. Se non si ha nessuna carta del seme richiesto è possibile giocare qualunque altra carta.Quando tutti hanno scartato la loro carta, colui che ha risposto al seme e ha giocato la carta con valore di presa più alto si aggiudica la mano e prende tutte le carte poste sul tavolo e le ripone (coperte) davanti a sè; sarà poi lui ad iniziare la mano successiva e a decidere il seme di mano.I valori di presa sono nell'ordine: 3, 2, Asso, Re o 10, Cavallo o 9, Fante o 8, 7, 6, 5 e 4.Ad esempio se nell'ordine viene giocato 7 di spade, 2 di spade, 3 di bastoni e Asso di spade, sarà il secondo giocatore con il suo 2 di spade ad aggiudicarsi la mano.Dopo dieci mani le carte sono finite e si chiude il giro, si procede nel conteggio dei punti.Conteggio dei puntiAlla fine del giro si contano i punti presenti nelle carte aggiudicate da ciascun giocatore colui che ne ha di più perde e si prende le busche. Se però uno o più giocatori non si aggiudicano neppure una mano (non hanno "coperto") perdono automaticamente.Nel mazzo ci sono 40 punti, le carte hanno i seguenti valori:Re o 10, Cavallo o 9, Fante o 8, 3 e 2: 1 puntoAsso di spade, bastoni e coppe: 3 puntiInoltre chi ha preso l'ultima mano prende 3 punti aggiuntiviQuando tutti i giocatori hanno contato i loro punti, solamente quello che ne ha di più si prende le busche secondo questo criterio:fino a 18 punti - 1 buscada 18 a 22 punti - 2 buschee così via fino a 40 - 20 buscheSe due o più giocatori hanno gli stessi punti prendono entrambi le busche dovute.Se qualcuno non ha coperto invece:1 giocatore non copre - 2 busche2 giocatori non coprono - 4 busche a testa3 giocatori non coprono - 8 busche a testaBusche extraUna busca extra viene data a chi, volontariamente o involontariamente:Non risponde a segno avendone la possibilitàLe busche si sommano nel corso dei giri e sono il punteggio di ogni giocatore nella partita. La partita vera e propria termina quando un giocatore supera le 20 busche oppure quando due giocatori passano le 10 busche. Il giocatore/i che supera le busche massime e termina la partita perde mentre gli altri vincono.TecnicheNel gioco delle busche è di fondamentale importanza tenere a mente le carte che sono scese nelle mani precedenti dal momento che è facile distrarsi e trovarsi in condizione di non riuscire a coprire o di aggiudicarsi forzatamente tutte le mani rimanenti. Ad esempio se sono già scese sei carte di bastoni e in mano si possiedono le rimanenti 4 e solo quelle e si è primi di mano, nessuno potrà rispondere a bastoni e ci si aggiudicherà automaticamente tutte le ultime mani che sono di norma le più pesanti. Un occhio particolare va dato ai denari in quanto l'asso di denari vale ben 8 punti. Proprio per questo motivo spesso questa carta è chiamata "l'oleosa".Dopo qualche mano se si nota che uno o due giocatori sono in difficoltà e non hanno coperto, gli altri possono giocare in modo da lasciarli scoperti prendendo volontariamente mani anche molto pesanti in fatto di punti.Giochi di carte |
2,759,041 | http://it.wikipedia.org/wiki/Museo_d%27Arte_Islamica | Museo d'Arte Islamica.Il Museo d'Arte Islamica'" si trova nel Castello arabo-normanno della Zisa ad ovest del Centro storico di Palermo. Raccoglie oggetti d'Arte islamica della Sicilia e dell'area mediterranea, prodotti tra il IX e il XII secolo.Il museo è stato aperto nel 1991 ed è gestito dalla Sovrintendenza Beni Culturali.CollezioneIl Castello della Zisa, come testimonianza dell'influenza dell'architettura islamica, è il luogo ideale per accogliere la collezione.Il museo espone oggetti prodotti nel periodo della dominazione araba in Sicilia (IX secolo - XI secolo), ma la raccolta è formata prevalentemente da oggetti d'Arte islamica del successivo periodo di dominazione Normanna (XI secolo - XII secolo), quando l'influenza della cultura islamica in Sicilia era ancora molto forte.Tra i pezzi notevoli della collezione vi sono diversi utensili e oggetti di arredo in ottone, oro e argento, delle musharabia in legno e un'iscrizione lapidea cristiana del 1149 in quattro lingue: ebraico, latino, greco bizantino e arabo, che testimonia la multietnicità della Palermo medievale.Le opere esposte provengono da diversi paesi del bacino Mediterraneo.ImmaginiBibliografiaNoteVoci correlateAltri progettiCollegamenti esterniMusei di Palermo |
518,148 | http://it.wikipedia.org/wiki/Alberto_Bertuzzi | Alberto Bertuzzi.Laureatosi in scienze agrarie, si specializzò in enologia e dal 1936 diresse stabilimenti vinicoli in Bulgaria. Dedicatosi contemporaneamente a studi di biofisica, condusse ricerche scientifiche per conto del Consiglio Nazionale delle Ricerche. Durante un soggiorno negli Stati Uniti, acquisì cognizioni che gli consentirono di dar vita a un ufficio tecnico per la progettazione di macchine e impianti destinati all'industria alimentare, trasformato nel 1945 in uno stabilimento industriale a Brugherio provincia di Milano. Al fianco dell'attività imprenditoriale, continuò a occuparsi di ricerca tecnologica e scientifica, interessandosi particolarmente dei nuovi problemi dell'ecologia.Le implicazioni politico amministrative connesse alla salvaguardia dell'ambiente lo portarono, verso la fine degli anni sessanta, ad accrescere il proprio impegno civico ed a intraprendere un'attività volontaristica in difesa dei diritti della collettività, denunciando industrie inquinanti e amministratori pubblici conniventi. Autonominatosi "difensore civico" (concetto introdotto da Bertuzzi per la prima volta in Italia sulla falsariga dell'"Ombudsman" dei paesi scandinavi), diede vita a un apposito Ufficio-studi per la promozione civica, avendo individuato nelle leggi e nelle norme costituzionali uno strumento di controllo democratico, contro gli abusi e i soprusi del potere centrale e periferico. Convinto della necessità di colmare la frattura tra "Paese reale" e "Paese legale", si impegnò in una serie di battaglie in favore dei diritti individuali e collettivi, senza legarsi a nessuna formazione partitica e portando alla luce scandali, illeciti amministrativi e malversazioni.Molto nota fu l'esilarante "Operazione Roma" che vide Bertuzzi in persona convocare sette ministri per esaminare le loro competenze e la loro conoscenza della Costituzione ma ancora più celebre fu la sua battaglia contro il termine "onorevole" usato/inteso come sinonimo della carica di deputato (secondo un brutto vezzo assai diffuso tra i politici e i giornalisti italiani) e non come appellativo di cortesia. Norma di civismo che, fra l'altro, è stata recepita da due presidenti della Camera, Irene Pivetti e Fausto Bertinotti i quali nelle sedute di Montecitorio hanno sempre e solo usato l'appellativo di "deputato" nel nominare i vari membri dell'assemblea.Valendosi della collaborazione di consulenti legali e di esperti nei vari settori, intensificò la propria attività, proponendosi come esempio di "cittadino scomodo", e dimostrando con il proprio operato l'utilità per chiunque di conoscere le leggi e le norme costituzionali, per servirsene ed esigere il loro rispetto da parte dei rappresentanti del potere. Forte del consenso di un numero sempre crescente di «onorevoli cittadini» (questi sì "onorevoli", secondo Bertuzzi), intraprese nuove battaglie, ampliando la sfera del proprio intervento e impegnandosi anche in azioni di disobbedienza civile con lo scopo di promuovere la modifica di leggi ritenute ingiuste o anticostituzionali. Il suo libro "Scusate signori del Palazzo" è annoverato come uno dei testi fondamentali di educazione civica.Nel 1987 venne anche eletto deputato come indipendente nelle liste dell'allora Partito Radicale, un'esperienza che però si rivelò amara.Il Partito Radicale infatti lo mise in lista sicuro che non non sarebbe mai stato eletto in quella circoscrizione (e in ogni caso, essendoci allora, un sistema elettorale proporzionale, erano solo le segreterie dei partiti a decidere chi veniva eletto parlamentare facendo dimettere chiunque avesse eventualmente preso più voti del prescelto dal partito o cooptando quest'ultimo attraverso le candidature in più circoscrizioni dei capilista).In quel caso il Partito Radicale aveva deciso che nella circoscrizione Milano-Pavia dovesse essere eletto il tesoriere del partito Giuseppe Calderisi ma, a sorpresa, Alberto Bertuzzi prese quasi 5 mila voti contro i poco meno di 3 mila di Calderisi.Scattò a questo punto nella dirigenza radicale la prassi partitocratica di costringere alle dimissioni Alberto Bertuzzi ma quest'ultimo (caso più unico che raro) non si dimise ("gli onorevoli cittadini hanno eletto me e non Calderisi" commentò) scatenando così le ire dei dirigenti del Partito Radicale.Fu orchestrata allora una campagna di attacchi violenti e ingiuriosi a Bertuzzi su ogni media da parte dei leader radicali (in particolare da Marco Pannella e Marco Taradash) con tanto di conferenze stampa e annunci sulla televisione pubblica di dossier in preparazione che avrebbero dovuto raccogliere tutte le presunte malefatte di Bertuzzi (oramai soprannominato da Marco Pannella come "il truffatore civico"). Il tutto per convincere Bertuzzi a dimettersi per lasciar spazio a Calderisi.Gli attacchi veementi da parte della dirigenza radicale si fermarono solo quando, dopo qualche settimana dallo svolgimento delle elezioni, vennero a sapere che Bertuzzi era ammalato di cancro e aveva ancora pochi mesi di vita. Calderisi subentrò comunque a Bertuzzi il 17 febbraio del 1988, dopo la sua scomparsa.Nel 2001 il CICAP (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale), che sin dal 1999 aveva istituito il premio giornalistico "In difesa della Ragione", ha deciso di intitolare il premio alla memoria di Alberto Bertuzzi, in accordo con il figlio Massimo, cambiandone la denominazione in "Premio Alberto Bertuzzi, in difesa della Ragione".Frasi dal suo libro "Scusate signori del Palazzo"BibliografiaNoteCollegamenti esterniDeputati italiani|Bertuzzi, AlbertoPolitici del Partito Radicale |
35,800 | http://it.wikipedia.org/wiki/Oleggio | Oleggio.Oleggio'" (in piemontese "Olegg" o "Vlesc") è un comune di 13.222 abitanti della provincia di Novara.Sesto comune della provincia per numero di abitanti, si trova 14 km a nord di Novara, circa a metà strada tra la città ed il lago Maggiore. Si trova inoltre a 10 km dall'Aeroporto di Milano-Malpensa.Il centro dell'abitato sorge su un modesto rilevo collinare dominante la piana circostante; sul versante orientale, dove il pendio è particolarmente ripido, sono ancora visibili i resti dei bastioni di epoca medioevale.È un comune principalmente agricolo dedito alla produzione di mais e cereali oltre che di vino. Il comune di Oleggio è infatti incluso nel territorio della DOC Colline Novaresi.StoriaDopo essere stato territorio abitato da tribù di origine ligure e poi celtica, Oleggio fu parte della Gallia Transpadana. La forma della città deriva dalla limitatio romana, con la particolarità che il reticolo di base è inclinato per rendere il "cardo" parallelo al corso del fiume Ticino ed adattarsi meglio alle caratteristiche del territorio.Dopo il periodo di presenza romano, attestato da vari ritrovamenti archeologici, seguì una dominazione longobarda (anch’essa testimoniata da ritrovamenti archeologici). Al periodo delle razzie di Ungari e Saraceni nell’Italia settentrionale si fa risalire la costruzione in Oleggio di un castello la cui presenza è menzionata in un documento dell’aprile del 982, conservato a Novara e che recita: «in l. et f. Olegio (…) prope vico (…), prope castro».Dopo essere stata parte del Sacro Romano Impero, la città conobbe la dominazione dei Conti di Biandrate e quindi quella di Novara. Durante il XIII secolo a Oleggio venne conferita la dignità di "burgum" e secondo gli Statuti del 1272 la città, dotata di mura, doveva tenere continuamente aggiornati i confini della propria giurisdizione. Nel 1301 Oleggio fu occupata per conto di Galeazzo Visconti e in questo periodo furono costruite le mura viscontee, che seguivano il tracciato del’antico vallo romano. Dopo la dominazione viscontea, la città si affrancò da Novara e divenne comune autonomo, pur nella sfera del dominio degli Sforza.Già alla metà del XV secolo Oleggio era ritenuto il “borgo più popoloso e ricco del medio novarese”; dal 1456 venne infeudato e dal 1477 venne assegnato al conte Giovanni Attendolo Bolognino, castellano della rocca di Pavia. La sua famiglia mantenne tale potere fino all’Ottocento, mentre al comune rimanevano la proprietà del porto sul Ticino e i diritti di mercato.Le complesse vicende internazionali del Quattrocento e del Cinquecento toccarono direttamente Oleggio quando nel 1513 gli Svizzeri si accamparono in città per andare a combattere l’esercito francese in località Ariotta. Dal 1527 il Ducato di Milano fu occupato dagli Spagnoli e con esso il Novarese. Oleggio durante la presenza spagnola subì continui prelievi fiscali, imposti sia alla città sia al contado che essa amministrava.Durante la Guerra dei trent'anni e la cosiddetta “Seconda guerra per il Monferrato”, ovvero la contesa per la successione del Ducato di Mantova e del Monferrato che si svolse tra 1627 e 1631, il territorio di Oleggio e il novarese in generale furono un importante obiettivo strategico in quanto importanti punti di passaggio per i valichi alpini. Per questo Oleggio fu una delle zone di maggiore asprezza del conflitto.Nonostante le continue incursioni di truppe sabaude, tuttavia, la città vide un rilevante sviluppo frutto della felice posizione geografica (snodo del traffico di merci da e per Milano grazie al suo porto permanente sul Ticino) e allo svolgersi del mercato del lunedì, che attirava compratori anche da zone lontane ed era fondamentale punto di incontro commerciale, soprattutto nel campo del bestiame. Contribuirono inoltre la presenza di un gran numero di mulini, le vaste aree boschive e l’efficace sistema di irrigazione.In seguito agli accodi del Trattato di Aquisgrana Novara e il suo contado, ivi compreso Oleggio, passarono ai Savoia.La nascita della Repubblica Cisalpina vide la creazione del Dipartimento dell’Agogna: dei diciannove distretti che lo componevano, quello di Novara comprendeva anche Oleggio. Con la Restaurazione, nel 1814, il Novarese e Oleggio tornarono ai Savoia.Nel 1858 circa fu inaugurato il tratto ferroviario che congiungeva Novara ad Arona, passando per Oleggio: questo segnò positivamente lo sviluppo della città e facilitò ulteriormente gli scambi commerciali.Origini del nomeLe ipotesi sull'origine del nome Oleggio'" sono varie. Secondo Rusconi Oleggio deriverebbe da "Olesin", che significa collina sul Ticino (ol = collina, esin = il fiume). Altri ipotizzano che il nome derivi da "V Legio" (in latino Quinta Legione), che nel dialetto sarebbe diventato Vlegio e poi Oleggio. Studi recenti indicano come origine la parola ulivetum, oliveto: nella zona infatti all’epoca erano presenti molti ulivi. Si tratta tuttavia di ipotesi che non hanno ancora trovato alcuna prova definitiva.Il secondo nome con cui la città è talvolta indicata, Scarulfo'", viene da alcuni fatto risalire al fatto che la città fu sede, in età longobarda, di uno scario (un funzionario reale), anche se molto probabilmente deriva dal nome proprio di un duca longobardo.Monumenti e luoghi d'interesseAbside della Pieve di San MicheleArchitetture religioseLa città conserva altri numerosi oratori tra i quali:Architetture civiliArchitetture militariMuseiCulturaPersonalità legate ad OleggioAmministrazioneEvoluzione demograficaNoteBibliografiaCollegamenti esterniComuni della provincia di NovaraOleggio |
7,415,965 | http://www.deluxeblog.it/post/8382/maitres-du-temps-orologio-chapter-two | Il vetro ottagonale sul fondello consente di ammirare la bellezza del movimento finemente decorato, che mette in risalto la massa oscillante incisa a guilloché nell’insolita e simbolica forma di calice mentre la parte esterna del rotore reca incisa la scritta Masters and Their Craft, a Lifelong Pursuit of Excellence. Il movimento, decorato a mano, mostra la perfetta armonia delle rifiniture, dal Côtes de Genève soleil sui ponti con i suoi bordi perfettamente smussati, alle spirali elicoidali e al perlage sulla platina, alla testa delle viti lucidate a specchio. |
7,106,649 | http://guide.supereva.it/no_global/interventi/2005/03/204004.shtml | Collane, bracciali, orecchini, statuette e ninnoli di ogni tipo. I banchi dei negozi per turisti di Khartoum, Omdurman e Khartoum Nord in Sudan, offrono un’ampia scelta di graziosi oggetti in avorio. Il prezzo è abbordabile, segno dell’abbondanza della materia prima e del costo contenuto della manodopera. Un semplice anello a fascia vale appena due dollari, un pendente di quatto centimetri ne costa tre. Il mercato dell’avorio, che all’inizio degli anni ‘90 aveva finalmente subìto una flessione in occidente in seguito a campagne di sensibilizzazione sullo sterminio degli elefanti e l’introduzione di leggi internazionali in materia, ha ripreso a correre alimentato dalla domanda dei nuovi paesi emergenti, Cina in testa.Oltre ad essere acquistato dagli espatriati l’avorio viene esportato in Cina. Questo paese a partire dagli anni ‘90 è diventato il maggiore importatore mondiale di oro bianco. Assodato che l’avorio in viaggio verso oriente via Khartoum non risale a quindici o vent’anni fa, il Sudan ed i complici acquirenti sono dunque protagonisti di un colossale traffico illecito d’avorio. Ma non è solo l’Asia orientale la destinazione finale delle zanne sbriciolate degli elefanti africani. L’Egitto ed alcuni paesi arabi, in particolare l’Arabia Saudita, costituirebbero importanti centri di lavorazione artigianale del prezioso materiale. Le aree in cui avviene lo sterminio dell’elefante africano sono soprattutto zone di conflitto.Per quanto riguarda il Sudan, le zanne arrivano dalla parte meridionale del paese, teatro di un ventennale conflitto conclusosi nel gennaio di quest’anno (attualmente il Sudan è interessato dal conflitto in Darfur, nella zona occidentale del territorio). A far fuori i pachidermi sarebbero, secondo l’inchiesta, principalmente militari sudanesi. Se l’animale ha fortuna può essere ucciso con un solo colpo d’arma da fuoco alla testa. La sofferenza è in questo caso certamente minore rispetto all’essere feriti, mutilati delle zanne e attendere la morte per qualche giorno. Non solo in Sudan i militari sono i principali responsabili del bracconaggio. Possedere armi e munizioni, mezzi di trasporto e soprattutto “l’autorità” per chiudere la bocca a scomodi testimoni, aiuta decisamente nel portare a termine l’impresa.Tra i principali fornitori di materia prima dell’attuale traffico illecito d’avorio oltre al Sudan, vi sarebbero secondo la ricerca, la Repubblica centrafricana ed il Ciad, ma sopratutto Repubblica democratica del Congo (Rdc), immenso paese dal ricchissimo sottosuolo, devastato da cinque anni di guerra civile ed attualmente in fase di transizione. La Rdc è uno stato ancora fortemente destabilizzato con focolai sempre vivi di conflitto nella parte orientale. Il caos provocato dalla guerra è l’ideale per il perpetuarsi di ogni tipo di illecito. |
30,368 | http://it.wikipedia.org/wiki/Pietravairano | Pietravairano.Pietravairano è un comune italiano di 3.107 abitanti della provincia di Caserta in Campania.Geografia fisicaTerritorioCentro agricolo del subappennino campano, alle falde orientali del monte Caievola (588 metri). È posto su uno sprone volto a sudest, ed ha una struttura a gradinata.StoriaMenzionato in un documento del 1070 come "Castrum Petrae", fu feudo dei de Roccaromana, dei Marzano, dei Cicinello, dei Como, dei Montaquila e, alla fine del secolo XVI, passò stabilmente alla famiglia Grimaldi, che lo mantenne fino alla eversione della feudalità.Personalità legate a PietravairanoCenni artisticiL'antico nucleo del paese presenta alcune caratteristiche delle sue origini medievali; nella parte apicale è un torrione tronco-conico angioino. Di particolare interesse è il Santuario di Santa Maria della Vigna, a nord dell'abitato, ricostruito nel secolo XVII°, che conserva nella sua cripta originaria interessantissimi affreschi tardogotici.EconomiaL'agricoltura produce cereali, olive, uva e frutta. Vi sono allevamenti di bestiame ovino e bovino con raccolta di carne e latte.Evoluzione demograficaAmministrazioneNoteComuni della provincia di CasertaPietravairano |
152,633 | http://it.wikipedia.org/wiki/Gargolla | Gargolla.La gargolla'" (dal francese, o "gargoyle" dall'inglese) è la traduzione letteraria del termine doccione'" che in italiano rappresenta la parte terminale dello scarico dei canali di gronda (erroneamente comunemente chiamati "'grondaie'") e dà il nome alla figura iconografica che si vede scolpita in molte Cattedrali cristiane medioevali. Il vocabolo deriva dal latino "gurgulium", termine onomatopeico collegato al gorgoglìo dell'acqua che passa attraverso un doccione. Quest'ultimo venne in seguito trasformato nel francese "gargouille" con lo stesso significato, accolto in lingua inglese con il termine "gargoyle".Dal punto di vista architettonico una gargolla ha in genere la funzione di doccione, cioè è la parte terminale di un sistema di scarico per l'acqua piovana che si protende da un cornicione o da un tetto, con lo scopo di far defluire l'acqua lontano dai muri. A partire dal X-XI secolo iniziò a diffondersi in Europa l'utilizzo della pietra per il doccione. La spiritualità visionaria medioevale creò gargolle di ogni sorta, da figure demoniache a facce gioconde, fino a creature metà uomini e metà bestie. La simbologia delle gargolle è complessa e attinge dalle Sacre Scritture e dall'universo pagano. Il retaggio delle creature ibride greche e egiziane si mischiò nel medioevo all'universo mitico dei bestiari come il "Physiologus", libri illustrati con descrizioni di animali fantastici di terre lontane. Gli artisti influenzati da tali testi scolpirono dei doccioni bestiali e affascinanti. Le caratteristiche degli animali immaginari furono reinterpretate in chiave cristiana. Alcuni studiosi hanno teorizzato che le gargolle siano state utilizzate come guardiani delle chiese per tenere lontano i demoni. Altri pensano che questi doccioni simboleggiassero demoni, da cui i passanti avrebbero trovato scampo in chiesa.Il drago Grand'GouleUna leggenda francese parla di un drago chiamato "Grand'Goule", che possedeva ali e corpo da rettile; viveva in una caverna nei pressi della Senna e si placava soltanto con offerte sacrificali annuali. Intorno al 600 giunse a Rouen un sacerdote di nome "Romanus" (futuro arcivescovo di Rouen e santo), che promise di liberare il paese dal drago in cambio della conversione di tutti i cittadini e la costruzione di una chiesa. Romanus sottomise il mostro con il segno della croce ed esorcizzandolo, e lo portò fuori dal paese legato a un guinzaglio fatto con la sua tonaca. Gargouille fu bruciato su un rogo, ma il collo e la testa non bruciarono e vennero perciò staccati dal corpo e posti sulle mura di Rouen, divenendo così il modello per le gargolle.Nei giochi di ruoloNei giochi di ruolo fantasy ("Dungeons & Dragons" o "HeroQuest") il Gargoyle rappresenta spesso un mostro malvagio, dotato della capacità di fingersi una statua, oppure di assumere forma statuaria quando è assopito, capace poi di risvegliarsi in determinate condizioni.Nel gioco di strategia Warcraft III il Gargoyle mantiene la sua posizione oscura, essendo questi una potente unità non-morta; anche qui, può assumere la sua forma di pietra aumentando la sua resistenza, ma rinunciando ovviamente a qualsiasi tipo di mobilità.Cartoni animatiLa Disney ha usato tre Gargoyle come la parte umoristica del film di animazione "Il gobbo di Notre Dame" del 1996, dando loro i nomi Victor, Hugo e Laverne. Inoltre ha prodotto una serie animata per la tv intitolata "Gargoyles", i cui protagonisti sono esseri antropomorfi di grande stazza.Nell'anime Il Mistero della Pietra Azzurra l'antagonista principale è un uomo mascherato chiamato Gargoyle.BibliografiaVoci correlateAltri progettiCreature leggendarieElementi architettonici decorativiGargoyle |
2,343,135 | http://it.wikipedia.org/wiki/Poelagus_marjorita | Poelagus marjorita.Il coniglio centrafricano'" o "'coniglio ugandese'" o "'coniglio di Bunyoro'" ("Poelagus marjorita" St. Leger, 1929) è un mammifero lagomorfo della famiglia dei Leporidi, nell'ambito della quale rappresenta l'unica specie appartenente al genere "'Poelagus"' St. Leger, 1932.DistribuzioneLa specie è diffusa in Africa Centrale, dall'Angola al Sudan meridionale.Il suo "habitat" è rappresentato dalle aree pianeggianti erbose e cespugliose, con stagione secca e stagione delle piogge ben distinte.DescrizioneDimensioniMisura fino a mezzo metro di lunghezza, per un peso medio di 2,5 kg.AspettoIl corpo è allungato e massiccio, con zampe ed orecchie relativamente corte (per fare un confronto, le orecchie misurano circa 6 cm, contro i 5 cm della coda).Il pelo è grigio-brunastro sul dorso, con brizzolature nere sul quarto posteriore, mentre la gola ed il ventre sono di colore bianco candido.La femmina presenta sacchi ghiandolari nei pressi del perineo che somigliano esteriormente ai testicoli del maschio, il quale possiede anch'esso tali ghiandole proprio dietro i testicoli: pertanto, quando il pene non è in erezione è quasi impossibile distinguere i due sessi.AbitudiniPoco si conosce circa le abitudini di questa specie: di certo ha abitudini crepuscolari e notturne. I singoli esemplari delimitano territori con estensione variabile a seconda della disponibilità di cibo, ma che hanno superficie sempre inferiore a 20 m2, che vengono difesi accanitamente, in special modo dai maschi.D'altro canto, questi animali in caso di pericolo comunicano fra loro mostrando di scatto la superficie inferiore candida della coda, mentre non emettono mai vocalizzazioni.AlimentazioneDalle abitudini erbivore, si nutre di erba, foglie e radici: inoltre, come gli altri Lagomorfi, il coniglio ugandese è solito reingerire parte delle proprie feci per ricavare dal proprio cibo la maggiore quantità di nutrimento disponibile.RiproduzionePare non esservi una stagione riproduttiva precisa in questi animali: l'accoppiamento è promiscuo, nel senso che ciascun maschio cerca di accoppiarsi col maggior numero possibile di femmine, pertanto ciascuna femmina ricettiva viene montata da più maschi. Pare che l'ovulazione sia indotta dal coito stesso.Dopo l'accoppiamento, la femmina comincia a costruire un nido dove allevare la prole, ammucchiando pelo ed erbe secche nel folto della vegetazione od in cavità naturali del terreno. La gestazione dura circa 5 settimane, al termine delle quali vengono dati alla luce fino a 4 cuccioli, che a differenza dei cuccioli di lepre sono ciechi e nudi: essi diventano indipendenti non appena svezzati, ossia attorno al mese e mezzo d'età. Lo svezzamento induce la femmina a divenire nuovamente ricettiva.La maturità sessuale viene raggiunta attorno ai tre mesi dalle femmine, mentre i maschi sono leggermente più tardivi e non maturano sessualmente prima dei tre mesi e mezzo di vita.La speranza di vita in natura è di circa 4 anni, anche se vari esemplari vivono anche fino a 10 anni, mentre in cattività la specie stenta a sopravvivere per più di 8 anni.NoteAltri progettiLagomorfiFauna africanaBunyoro Rabbit |
7,618,835 | http://www.motorsportblog.it/post/10625/ferrari-599-xx-annunciato-a-pechino-il-suo-record-nurburgring | La Ferrari 599XX ha girato sui 21 km del circuito del Nurburgring nel tempo record di 6′58″16, diventando così l’auto derivata da un modello stradale più veloce nella storia dell’impianto tedesco. La protagonista dell’impresa, alla quale si ispira la nuova 599 GTO, è una berlinetta sportiva estrema non omologata, concepita per un uso esterno alle competizioni.Le sue appendici non sono da culturista, perché oltre all’estetica curano la forza e l’agilità, fissando nuovi primati nella palestra della pista. Solo sui nastri d’asfalto dei circuiti potrà esibire la sua rabbia. L’auto, infatti, non è abilitata all’uso stradale. Del resto avete mai visto una Formula 1 in tangenziale? Tutto in questa “rossa” è esasperato, perché un prodotto di frontiera non può cedere alle debolezze dei compromessi. Il suo scopo è quello di travasare il know-how delle corse, regalando emozioni a getto continuo.Così nasceranno le prossime Ferrari, estreme e velocissime, ma in linea con le capacità di chi le compra. Non mezzi da professionisti in tuta da gara, ma strumenti chirurgici per amanti della bella guida, in grado di concedersi un meraviglioso giocattolo. La sua filosofia è simile a quella del progetto FXX, i cui esiti si vedranno nell’erede della Enzo. In questo caso però l’architettura è diversa, con i buoi davanti al carro.Tutto profuma d’esotico, già a partire dalla linea. Anche i materiali giungono dalla ricerca aerospaziale. Un ruolo centrale è affidato all’aerodinamica, perché il gioco dei flussi è un ingrediente indispensabile della sua magia. Due ventole provvedono ad aspirare l’aria dal fondo, completamente carenato, per convogliarla verso le feritoie dei gruppi ottici posteriori, migliorando la deportanza.Un’alchimia, battezzata Actiflow System, che interviene in un settore dove gli uomini di Maranello sono grandi maestri. Il carico verticale è di 280 kg a 200 km/h e di 630 kg a 300km/h. La spinta è assicurata dal classico 12 cilindri, ancora più esasperato rispetto al modello di serie. Con interventi di alta gioielleria il regime di rotazione raggiunge i 9000 giri, portando la potenza a 700 cavalli. Il cuore è abbinato a un cambio ancora più veloce, che nel nuovo step consente passaggi completi in appena 60 millisecondi.I dispositivi elettronici agiscono in perfetta simbiosi con gli organi meccanici, per garantire i migliori riscontri operativi. L’High Performance Dynamic Concept sovraintende alla gestione delle interazioni, secondo logiche improntate alla massima efficienza. Gli acquirenti potranno deliziarsi in pista con questo capolavoro tecnologico nel biennio 2010-2011, nell’ambito di un calendario di eventi messo a punto dalla casa madre. Il prezzo dello sfizio? Circa 1.2 milioni di euro. |
1,750,499 | http://it.wikipedia.org/wiki/Emmanuel_Carr%C3%A8re | Emmanuel Carrère.È laureato presso l'istituto di studi politici di Parigi.La maggior parte delle sue opere sono incentrate sulla riflessione su sè stesso e sul nesso fra illusioni e realtà. Molti suoi libri sono poi stati trasporti in sceneggiature cinematografiche. È autore anche di numerose sceneggiature per telefilm, basate su testi di Georges Simenon e altri.Facciamo un giocoUn peculiare esempio della scrittura di Carrère, strettamente legata alla concretezza dell'azione scenica, è rappresentato dal testo che forse in Italia ha conosciuto maggiore fortuna, ovvero un breve racconto erotico, intitolato "Facciamo un gioco".Si tratta di una vera e propria lettera indirizzata da Carrère alla sua compagna, destinata tuttavia a comparire, senza che lei ne sia stata preavvisata, sul giornale francese Le monde, che la donna avrebbe letto durante un viaggio in treno la cui meta era, appunto, l'abitazione dell'autore. La lettera è una sorta di esercizio di ipnosi, mediante il quale lo scrittore si propone di assumere il controllo della mente e del corpo della sua donna e di tutti coloro che leggeranno lo stesso giornale sullo stesso treno, insieme a lei; lo scopo di questo esercizio letterario, sarà, alla fine, la realizzazione della fantasia erotica dello scrittore.Un colpo di scena finale, tuttavia, capovolgerà completamente la realtà immaginata dall'autore, segnando quindi il primato del reale sull'immaginario letterario.BibliografiaEmmanuel Carrère |
7,214,957 | http://www.02blog.it/tag/concorso | Con il bando di concorso SEA chiama a raccolta dall’Italia e dal mondo architetti e designer per dare vita alla Porta di Milano, un’opera d’arte che unirà l’aeroporto alla città, dal contenuto fortemente simbolico, fatta di luce e suoni, di materia e coloriIn mente vi frulla la Milano che verrà? Nell’anno dell’Expo 2015, fra 50 anni e Milano nel prossimo secolo? Allora potete partecipare al “Premio Wallrider”, un concorso di scrittura cinematografica sul tema Milano, città del futuro. L’obbiettivo è porre l’attenzione sull’idea che le nuove generazioni hanno della nostra città e del suo futuro. Piò o meno come ha fatto Salvatores nel suo sottovalutato film Nirvana di qualche anno fa.Ora di religione per tutti, dalle materne fino alle superiori. E’ l’accordo che il Comune ha stipulato con la diocesi per garantire l’insegnamento di religione in tutte le 175 scuole dell’infanzia. Fino a questo momento le maestre erano 20 e dovevano coprire tanti istituti in quartieri diversi. Adesso sono state assunte a tempo indeterminato 46 educatrici ad hoc: maestre segnalate e garantite dalla curia, ma pagate dal contribuente. In una parola raccomandate, nessun concorso pubblico. Qualcuno ha protestato. Ma andiamo oltre.Forse sei un po’ a disagio in Italia, non conosci le persone, la lingua, alcuni modi di vivere. La nostra storia è profondamente segnata da quasi 2000 anni di religione cristiana cattolica. A scuola c’è una disciplina che può aiutarti a conoscere il pensiero e la storia della Chiesa. Se ritieni giusto partecipare, sarai ben accolto. Non sei obbligato, tanto meno a diventare cristiano, ma sappi che questo corso vuol arricchire le tue conoscenze e portarti a comprendere meglio la tua religione e quella del paese che ti accoglie. Potrai affrontare tanti problemi, tra cui il razzismo e la tolleranzaOggi Il cinema italiano visto da Milano è diventato un vero e proprio festival che i cinefili milanesi non possono perdere. Gli scopi della manifestazione sono nobili, come valutare gli esiti del nostro cinema, tracciare una mappa delle uscite in sala, restituire una fotografia di ciò che è appena trascorso, ma per noi, per il pubblico è più che altro un’occasione per uscire di soliti schemi e di vedere produzioni piccole ma di qualità, spesso a contatto con i registi e i produttori.Hai sempre avuto il desiderio di coltivare la terra, vorresti vivere con i prodotti del tuo lavoro e passare tempo all’aria aperta? E’ arrivato il bando pubblico che fa per te. Il Comune di Milano ha indetto un bando per l’assegnazione di alcuni orti urbani inseriti nel contesto del Parco delle Cave e del Bosco in Città. Se si guardano i requisiti per entrare in graduatoria, è preferibile avere un’età piuttosto avanzata, essere disoccupati ed entrate economiche non troppo alte. In ogni caso tutti ci possono provare.Leggo su Chiamamilano che il noenato Comitato Amici del Metrobosco-Parco della Lambretta, con la collaborazione della Provincia di Milano, ha indetto il concorso di idee “oggi facciamo un albero, domani facciamo un bosco”. Il Concorso ha come obiettivo la ricerca e l’elaborazione di proposte per la sistemazione dell’area Rubattino, a ridosso della Tangenziale est e in contiguità con il quartiere di recente costruzione. E’ qui che, scelto il più idoneo tra i progetti presentati da giovani progettisti e laureandi in architettura, nascerà l’agognato “Parco della Lambretta”.La prima si intitola M.A.O., una serie di appuntamenti tra jazz e avanguardia, con la direzione artistica di Roy Paci. Prossimo appuntamento con gli ZU il 16 gennaio e secondo appuntamento con il progetto parallelo di Roy Paci, i Corleone (20 febbraio). La seconda rassegna, anch’essa musicale, si chiama Day Off: 5 serate con artisti affermati che si esibiranno in concerti particolari, spesso acustici. Si inizia domani con MEG, ex ugola dei 99 Posse, ora solista affermata alle prese con un concerto voce e pianoforte. La terza rassegna “Provaci Ancora Sam” è una parentesi teatral-cabarettista che porta al Magnolia comici conosciuti sui palchi di Zelig e Colorado.A partire dalla primavera fino all’autunno del 2008, verranno installati in varie città d’Italia, a maggio a Milano (maggio), 106 Juke-Box Letterari ossia contenitori-distributori dai quali potranno essere prelevati gratuitamente i volumetti a firma di giovani scrittori esordienti. E’ prevista la distribuzione di 13 titoli per una tiratura complessiva di circa 4.000.000 di copie stampate su carta riciclata al 100% da post-consumo. Le opere dei vincitori saranno pubblicate ciascuna in un libretto corredato da una prefazione d’autore su cui sarà indicato il numero di stazioni di metro necessarie per leggere il testo. |
63,604 | http://it.wikipedia.org/wiki/Jack_Brabham | Jack Brabham.La vittoria del 1966 è avvenuta della guida della vettura col suo stesso nome costruita dalla Brabham Racing Organisation, che poi diventerà una delle principali scuderie di Formula 1.Carriera in F1Il debutto e i primi anniJack Brabham, o "Black Jack" fa una fugace apparizione al Gran Premio di Gran Bretagna 1955 alla guida di una Cooper, come pilota privato. Si qualifica ultimo e si ritira al 31° giro per la rottura del motore. Lo si rivede un anno dopo, sempre in Gran Bretagna e sempre con il motore ko. Solo che stavolta è fuori già dal 4° passaggio. Nel 1957 partecipa con più frequenza alle gare di Formula 1.A Monaco conquista la sesta piazza, che all'epoca non veniva inclusa nel punteggio: infatti solo i primi cinque avevano diritto ai punti iridati. Per gran parte della stagione non riesce a finire le gare e termina il campionato senza alcun punto in classifica. Finalmente, nel 1958, Brabham riesce a togliersi la soddisfazione di ottenere dei punti iridati, il che accadde a Monaco, dove arriva quarto. Poi più niente fino a fine stagione.I due titoliNel 1959 Jack Brabham non è certo il favorito per il titolo mondiale, anzi si pensa finalmente ad un trionfo di Stirling Moss. Invece l'australiano stupisce già dalla prima gara in cui va a conquistare una vittoria. Seguono un secondo e un terzo posto, poi ancora una vittoria, in Gran Bretagna, circuito sul quale aveva debuttato e che fino ad ora non gli aveva mai dato grandi soddisfazioni.In Italia poi arriverà un podio che sancirà la conquista del titolo, nonostante il recupero di Tony Brooks. Il 1960, anno del suo secondo titolo, è invece molto più facile. Con una serie di cinque vittorie consecutive Brabham fa via via affievolire le speranze di Bruce McLaren che si ritrova alla fine secondo in classifica, staccato di ben nove lunghezze.Gli anni della crisiDopo il secondo titolo Brabham cade in un lunghissimo periodo di crisi che terminerà solo nel 1966. Il 1961 è un anno avaro di soddisfazioni, tanto che per l'anno successivo Brabham decide di fondare una sua scuderia. Nel 1962 l'australiano fonda un team che porta il suo nome (Brabham appunto), ma i risultati faticano ad arrivare: infatti "Black Jack" non va oltre il quarto posto.Nel 1963 ci sono lievi miglioramenti con la conquista di un secondo posto in Messico, risultati che si confermano anche nella stagione successiva (due terzi posti). Poi nel 1965 si fa un passo indietro, tanto che l'australiano conquista solo un terzo posto. Invece il suo compagno di squadra Dan Gurney naviga sempre in posizioni alte, tanto da guadagnare sei risultati utili consecutivi.Il terzo titoloAncora una volta, contrariamente alle previsioni, Jack Brabham vince il titolo. La Ferrari infatti, favorita della stagione, perde Surtees a causa di una polemica. Brabham, anche grazie al cambio dei regolamenti che prevedono un aumento della cilindrata da 1500 a 3000 cc, sfrutta abilmente la situazione e vince consecutivamente quattro gare, chiudendo la questione. Nel 1967, invece, il titolo gli viene soffiato dal compagno di squadra Hulme. Brabham rimane molto scottato e allontana il neozelandese dalla scuderia.La nuova crisi e il conseguente ritiroNel 1968 "Black Jack" va in crisi e ottiene solamente due punti. Il 1969 è leggermente migliore, con un secondo e un terzo posto (Canada e Messico), più un quarto e un sesto. Il 1970 sarà l'ultimo anno di attività di Brabham che si regala una vittoria nel gran premio inaugurale e conclude quinto nella classifica generale. Lasciando anche il proprio team nelle mani del suo socio.VittorieRisultati completi in Formula 1† Gran Premio corso con auto di categoria Formula 2.CuriositàAltri progettiPiloti di Formula 1 australianiJack Brabham |
7,306,152 | http://www.autoblog.it/post/9186/smart-3-soluzioni-contro-le-emissioni | Tutti quelli che la bistrattano forse non sapranno (o fanno finta di non sapere…) che tale auto è una di quelle che inquinano di meno nell’intero panorama automobilistico: equipaggiata con l’800 Cdi emette solo 88 g/km di Co2. Ben al di sotto del limite di 120 g/km imposto dalla Ue entro il 2012, e soprattutto ben al di sotto dei 104 g/km emessi dalla “paladina verde” Prius.La prima, una motorizzazione elettrica assolutamente pulita, consta in una serie di batterie al cloruro di sodio e nickel poste sotto il corpo vettura in grado di assicurare un potenza di 30 Kw. A voi i numeri: 115 km con un pieno, 12 kw-ora di consumo e un costo di “ben” 2 centesimi per ogni singolo pieno, facilmente realizzabile in qualsiasi presa da 230 Volt. Unica pecca le prestazioni, 5.7 secondi per toccare i 60 km/h, anche se tutto sommato adeguate al traffico cittadino.Chi fosse spaventato dall’idea di sentire un ronzio al posto del classico borbottio del rumore, sarà sicuramente attratto dalla versione ibrida. Allo 0.8 litri a gasolio da 33 kw viene associato un motore elettrico da 20 kw, in grado di funzionare indipendentemente (purché si viaggi a velocità ridotta). I consumi rispetto al solo diesel diminuiscono del 12%, così da raggiungere lo sbalorditivo valore di 2.9 litri per 100 km abbinato agli altrettanto eclatanti 77 g/km di Co2. |
7,024,981 | http://guide.supereva.it/giallo_e_noir/interventi/2004/12/190638.shtml | Pubblicato il 23 dicembre 2004 in: Gotico |
227,729 | http://it.wikipedia.org/wiki/Michelle_Kwan | Michelle Kwan.BiografiaFiglia di immigrati cinesi, iniziò a pattinare a cinque anni presso il "Los Angeles Figure Skating Club". Allenata da Frank Carroll, nel 1994 diventò campionessa mondiale "juniores". Lo stesso anno, la quattordicenne Kwan fu seconda ai campionati nazionali statunitensi assoluti e ottava ai campionati mondiali di pattinaggio di figura "seniores".A livello nazionale, fu ancora seconda nel 1995 e nel 1997. Nel 1996 vinse il suo primo titolo nazionale statunitense. Dal 1998 fino al 2005, è stata campionessa statunitense del singolo donne per 8 volte consecutive, eguagliando il record di 9 titoli (non consecutivi) di Maribel Vinson.A livello internazionale, dopo il quarto posto ai mondiali del 1995, nel 1996 vinse il titolo mondiale. Da allora fino al 2004 è salita sempre sul podio ad ogni edizione dei mondiali, conquistando complessivamente 5 ori, 3 argenti e un bronzo. Ai Giochi olimpici invernali vinse una medaglia d'argento ai XVIII Giochi olimpici invernali di Nagano (1998) e una di bronzo ai XIX Giochi olimpici invernali di Salt Lake City (2002). Al suo "palmarès" personale manca solo l'oro olimpico: le speranze di conquistarlo ai XX Giochi olimpici invernali di Torino (2006) sono svanite pochi giorni prima della gara, quando, già a Torino, Michelle Kwan ha annunciato il suo ritiro dalla competizione olimpica a causa di un infortunio, che già l'aveva tenuta fuori dai campionati statunitensi nel gennaio 2006.Dopo essere stata seguita per dieci anni da Frank Carroll, nel 2000 interruppe bruscamente la collaborazione con l'allenatore appena due giorni prima di un'importante competizione, Skate America. Si allenò da sola nella stagione 2001-2002, poi lavorò per circa un anno con Scott Williams. Dall'ottobre 2003 è seguita da Rafael Arutunian.Ha pubblicato diversi libri, destinati principalmente ai lettori più giovani, bambini ed adolescenti. Nel 1999 è apparsa come personaggio del videogioco "Michelle Kwan Figure Skating".Anche sua sorella maggiore Karen ha gareggiato nel pattinaggio di figura a livello internazionale.CuriositàMichelle ha affermato di amare i classici Disney, infatti una delle sue più famose e spettacolari esibizioni è quella tratta dal film Pocahontas dove lei pattina nei panni della principessa indiana.PalmarèsBibliografiaAltri progettiCollegamenti esterniMichelle Kwan |
152,279 | http://it.wikipedia.org/wiki/Il_cuore_nero_di_Paris_Trout | Il cuore nero di Paris Trout."'Il cuore nero di Paris Trout"' è un romanzo dello scrittore americano Pete Dexter che, come dice in una sua critica lo scrittore William Styron, "viene da un autore che ha saputo catturare l'essenza dell'America profonda con una fedeltà ai dettagli e un orecchio per i dialoghi che non si vedeva dalle opere di Flannery O'Connor". Al libro è stato assegnato il National Book Award e da esso è stato tratto nel 1991 il film "Il cuore nero di Paris Trout" con Dennis Hopper. È stato stampato nella collana Il Giallo Mondadori con il numero 2546, il 16 novembre 1997.TramaNella piccola cittadina di Cotton Point, dove vivono bianchi e neri, abita un rispettabile commerciante di nome Paris Trout. Egli è bianco e conduce una vita benestante insieme alla moglie Hanna e agli occhi di tutti appare come una persona di tutto rispetto ma, per difendere quelli che ritiene i suoi diritti, uccide senza scrupoli una ragazzina nera di nome Rosie Sayers. Gli abitanti della città rimangono scossi da questo omicidio e, con enormi sensi di colpa, iniziano a interrogarsi intimamente per scoprire nel proprio "cuore nero". Ad essere spaventata e ferita più di tutti è la moglie Hanna che ha sempre creduto e servito fedelmente il marito e che ora osserva attonita la degenerazione di quell'uomo che le era vissuto accanto e che lei, in fondo, non conosceva affatto.Paris Trout dovrà subire un processo ed essere giudicato per il suo crimine e tutti, dal giudice, all'avvocato, alla giuria, agli occhi di ogni abitante di una qualunque città del Sud degli Stati Uniti, scopriranno che il mondo di Troust, come quello di molti di loro, è un mondo fatto di violenza, di sopraffazioni e di illegalità e che sembra essere l'unico mondo che esista veramente.AnalisiIl successo del romanzo di Dexter sta, come è stato scritto sul The Washington Post Book World "nel ricordare a tutti noi - con assoluta lucidità e pungente franchezza - fino a che punto siamo capaci di negare il razzismo che portiamo nell'anima e per convincerci che siamo innocenti".EdizioniRomanzi statunitensiIl Giallo MondadoriRomanzi thrillerRomanzi di critica sociale |
2,421,601 | http://it.wikipedia.org/wiki/Piper_PA-18 | Piper PA-18.Il Piper PA-18 "Super Cub" è un monomotore leggero da turismo, ad ala alta e carrello d'atterraggio convenzionale (biciclo) fisso, prodotto dall'azienda statunitense Piper Aircraft Corporation dalla fine degli anni quaranta fino agli anni novanta.Basato sui progetti della serie "Cub", derivati dai capostipiti Piper J-3 e Taylor E-2, i Super Cub vengono comunemente utilizzati in ruoli diversi, come bush flying, traino alianti e striscioni pubblicitari, e in tutte quelle situazioni in cui sono richieste le sue capacità STOL. Grazie alle sue caratteristiche è considerato uno dei più ricercati "bush plane" del mondo in quanto velivoli della stessa classe, come ad esempio l'Aviat Husky, benché di progettazione più recente hanno necessità di una distanza di decollo maggiore a quella di un Super Cub.Oltre a quella terrestre è stata commercializzata una versione idro a scarponi. e successivamente, benché alcune forze aeree mondiali lo usino come aereo da addestramento basico per la formazione dei propri piloti, una versione espressamente destinata al mercato militare designata Piper L-18.Versioni e variantiUn PA-18-150 versione idrovolante a scarponi.Un PA-18 mentre traina un aliante Schleicher K 8.OperatoriMilitariNoteBibliografiaCollegamenti esterniAerei civili statunitensiPiper PA-18 |
7,718,903 | http://www.solomotori.it/07122008/f1-aerodinamica-2009-cose-questo-scempio/ | Ti stiamo cercando. Mandaci un messaggio. |
7,310,586 | http://www.bebeblog.it/post/595/arriva-un-fratellino-come-evitare-le-crisi-di-gelosia | Non è da sottovalutare la capacità intuitiva dei bambini. Mia figlia, per fare un esempio, pur essendo figlia unica ha atteggiamenti di gelosia nei confronti dei cuginetti in arrivo. In qualche modo, ha capito che aria tira e che sta per arrivare uno più piccolo di lei, cui tutti presteranno attenzione. Forse a creare questo clima concorrono le solite domande: “Sei contento del fratellino?”, “Sei contento del cuginetto?”. A volte diventiamo così insistenti che non ci rendiamo conto della pressione che creiamo intorno al bambino.Il gioco di immedesimazione serve semplicemente a farci capire che la gelosia sarà inevitabile e che l’arrivo di un nuovo bambino è un evento complesso e non facilmente comprensibile per nostro figlio. L’importante non è cercare di rassicurarlo con discorsi razionali, ma mantenere la sua vita tranquilla e indipendente, cercando, durante la gravidanza, di abituarlo già, ad esempio, a stare senza pannolino, ad avere una camera ed un lettino tutto suo o ad accettare una baby sitter. Una buona idea è fargli notare per strada e nei negozi la presenza di famiglie con più figli, in modo che gli sembri normale che ci siano fratelli e sorelle. Questo lo aiuterà a non considerare il nuovo arrivato come una punizione personale. |
71,850 | http://it.wikipedia.org/wiki/Piet%C3%A0_vaticana | Pietà vaticana.La "Pietà vaticana" è una delle prime opere scolpite da Michelangelo, considerata uno dei maggiori capolavori che l'arte occidentale abbia mai prodotto. È attualmente conservata nella basilica di San Pietro in Vaticano di Roma.L'opera venne commissionata dal cardinale francese Jean de Bilhères.DescrizioneI due personaggi principali (Cristo e la Madonna) sono estremamente levigati, a differenza del basamento, che risulta essere scolpito piuttosto grossolanamente. È in dubbio se Michelangelo abbia lasciato il basamento abbozzato per sua volontà oppure no, ma la tesi più accreditata è che lo abbia fatto di proposito, per esaltare ancor di più la divinità del Cristo e la santità della Madonna, e segnare una netta divisione tra umanità (terrena) e divinità.La struttura è visibilmente piramidale, con la veste della Madre che si allarga verso il basamento e le gambe divaricate per meglio armonizzare con essa il corpo orizzontale del Cristo. Il raccordo tra la verticalità della Madonna e l'orizzontalità del figlio viene dato dal panneggio che permette il passaggio fluido e armonizzato, è infatti un panneggio sinuoso, fluido con effetti traslucidi.L'abito sovrabbondante e il sudario contribuiscono a fornire una solida piattaforma al complesso scultoreo.La loro posizione riprende l'iconografia nordica della Pietà (ossia adottata per prima dagli artisti fiamminghi), prevedente la Madonna anziana con in grembo il Figlio, ma variando da esse, Michelangelo la rappresenta estremamente giovane, quasi più del figlio, a simboleggiare la sua purezza, la sua eterna giovinezza.Michelangelo non aveva un buon carattere, perciò quando fu esposta la Pietà al pubblico, si mischiò fra la folla per udirne i commenti. Molte erano le voci, sia che la statua fosse di natura antica (Michelangelo infatti era un ottimo falsario di statue antiche del mondo classico), sia che fosse un'opera nordica, ma nessuna elogiava il suo lavoro. Così l'autore, infastidito dalle voci, decise di firmarla lungo la cintura che tiene la veste ("Angelus Bonarotus Florentinus faciebat"). È l'unica opera di Michelangelo firmata.Questa scultura è pensata per essere vista frontalmente, se infatti la si osserva di lato si noterà che è schiacciata, compressa, anche solo spostandosi di poco dal centro si perdono particolari (la definizione della muscolatura, i panneggi) importantissimi.InterpretazioniPietà, particolare del Cristo. È possibile riconoscere sulla destra la mano della Madonna che sembra mostrare il figlio morto ai presentiIl fatto che la Madonna abbia un volto molto giovane ha suscitato non poco scalpore all'epoca e ha lasciato spazio a diverse interpretazioni, una delle quali è suggerita dalle parole dello stesso Michelangelo al suo biografo Ascanio Condivi: "La castità, la santità e l'incorruzione preservano la giovinezza".Michelangelo inoltre non vuole rappresentare la scena con lo scopo di narrare un episodio (la morte di Cristo) ma è principalmente interessato all'aspetto simbolico della totalità: Maria è rappresentata giovane come quando concepì Cristo, e con il gesto dimostrativo della mano sinistra pare dire al fedele che ciò che aveva previsto (la morte di suo figlio) si è avverato.L'assalto vandalicoIl 21 maggio 1972 un geologo australiano di origini ungheresi di 34 anni, Laszlo Toth – eludendo la sorveglianza vaticana – riuscì a colpire con un martello l'opera Michelangelo per quindici volte in un tempo di quindici minuti, al grido di "I Am Jesus Christ, risen from the dead!" ("Io sono Gesù Cristo, risorto dalla morte!"), prima che fosse afferrato e reso inoffensivo. Riconosciuto infermo di mente, fu tenuto in un manicomio italiano per un anno e poi rispedito in Australia, dove se ne persero le tracce.La "Pietà" subì dei danni molto seri, ma per fortuna non irreparabili: i colpi di martello avevano danneggiato la Vergine, staccandone il braccio e frantumando il gomito, mentre sul volto il naso era stato quasi distrutto, come anche le palpebre. Il restauro – a base di colla e polvere di marmo – fu eseguito alla perfezione nei laboratori vaticani sotto la direzione di Deoclecio Redig de Campos e l'opera – protetta da una speciale parete di cristallo – continua ad essere esposta pubblicamente nella Basilica di San Pietro.Voci correlateAltri progettiLe "Pietà" di MichelangeloSculture di MichelangeloPietà scultoree|VaticanaSculture rinascimentaliBasilica di San PietroPietà (Michelangelo) |
3,024,576 | http://it.wikibooks.org/wiki/Caccia_tattici_in_azione/FW-190 | Caccia tattici in azione/FW-190.FW-190.Questo era il secondo caccia per numero nella LW, ma si tratta di un velivolo estremamente valido e temibile. Il FW-190 fu l'outsider che quasi fece alla BFW quello che quest'ultima fece con la Heinkel, ovvero buttarla fuori dal mercato dei caccia. L'unica ragione per cui il Bf-109 rimase in sella fu la sua grande facilità produttiva e in termini operativi, le sue prestazioni di salita e in generale ad alta quota, a causa del peso e della scarsa potenza in quota. Nonostante l'incomprensibile reticenza ad applicare i motori DB-603, dirottati ad aerei mediocri o discutibili (dal Me.410 al Do.335, per intenderci), e che il problema fosse ben noto (con i FW-190 che volarono fin dal '42, a dozzine, in configurazioni sperimentali note come FW-190B e C, con prestazioni fino a 725 kmh ad alta quota e con un programma costosissimo che non ebbe praticamente sbocchi), non si concretizzò fino al FW-190D. Difficile capirne il perché, al di là dei problemi tecnici che vi saranno stati, sopratutto per i compressori.Il FW-190 era originariamente destinato ad un motore più piccolo, ma pur sempre radiale, il BMW-139. Una scelta di seconda qualità per un'epoca in cui i motori in linea, più complessi ma con una minore sezione: se vogliamo, è il paragone aerodinamico tra i turbogetti centrifughi e quelli assiali, ma è più grave, perché i motori all'epoca erano nel muso e non a metà fusoliera, con risultati netti peggiori. Il motore del FW-190, volato nel 1939, era di appena 129 cm di diametro, ma presto venne sostituito da un BMW801 più convenzionale e il muso si ingrandì, peggiorando la visuale del pilota. Infatti, benché il FW-190 fosse chiaramente un miglior cacciabomberdiere rispetto al Bf-109, la sua efficacia non sempre era apprezzata al punto da ignorare i problemi di visibilità verso l'avanti, con il nuovo motore diventati improvvisamente di un certo livello. Il motore era coperto in maniera attillatissima, ma questo tendeva a surriscaldarlo e il problema fu piuttosto grave almeno fino al FW-190A3. Ma i Britannici non sapevano questo, il loro impatto fu ben diverso. Era l'estate del '41 quando venne riportato il primo contatto, in verità durato ben poco: una grossa formazione di Spit stava volando sopra la Francia, quando vennero sorpresi dall'attacco controsole di 4 aerei sconosciuti. Il risultato furono 3 Spit in fiamme. Nello stesso giorno venne dichiarato abbattuto un aereo che sembrava avere un motore radiale. I Britannici li presero per H-75 francesi riutilizzati dai Tedeschi. Stranamente non considerarono i Bloch 152 o addirittura i 155, che esteticamente tendevano a somigliare di più ai FW-190. In ogni caso, alla spiegazione semplicistica pochi credettero 'nessuna macchina prebellica aveva prestazioni paragonabili a queste bestiacce' commentò Jonnie Johnson (asso della RAF). Ben presto si scoprì il caccia disegnato anni prima da Kurt Tank, e che volò nel 1939. Pare che avesse 4 mitragliatrici in origine, e secondo alcune fonti due erano le MG131. Di sicuro però gli A-1 non le ebbero, piuttosto aggiunsero due cannoni da 20 MG FF alle quattro 7,92 mm, un armamento abbastanza simile a quello degli Spit Mk V. Ben presto, e la cosa si sarebbe ripetuta più volte, i britannici riuscirono a catturare un FW-190A, tosto testato con i caccia RAF. Questi scoprirono che il Wunger era più veloce dello Spit a tutte le quote. Ora, all'epoca la RAF non usava solo i nuovissimi Spit Mk V, in servizio dalla primavera precedente, ma anche gli Mk II con serbatoio ausiliario subalare (e fisso), che erano macchine dalle prestazioni ridotte, ma necessarie per scortare i bombardieri Blenheim. Lo Spit Mk V era dotato di un motore più potente rispetto a quello dei tipi precedenti e il risultato era un velivolo dalle capacità superiori, il più veloce degli Spit fino ad allora prodotti, nonostante il peso di cannoni, IFF, corazze protettive, grazie a ben 1.440 hp di potenza del Merlin 45. Era persino superiore al Bf-109F, per la prima volta nel confronto un vantaggio britannico e per giunta, contro un avversario che giocava oramai in casa e non in trasferta. Il FW-190 distrusse questa speranza con facilità. La sua virata era più larga di quella dello Spit, molto meno caricato nelle ali; ma per tutto il resto era superiore. In rollio era più rapido (straordinariamente rapido rispetto a tutti gli altri caccia, specie sotto i 450 kmh), e in picchiata veniva giù come una roccia. Non aveva problemi di manovra fino ad oltre 600 kmh e quindi poteva combattere con facilità anche ad alta velocità, e poi disimpegnarsi sfuggendo allo Spit in picchiate vertiginose. Se si trattava di risalire sfruttando la velocità, la massa del FW-190 permetteva di lasciarsi indietro lo Spit con facilità. Paradossalmente, era sia un migliore energy fighter, che un migliore turning fighter rispetto al Bf-109 (se non nelle virate vere e proprie, nell'insieme delle manovre tattiche di combattimento), per non parlare della ben superiore visibilità garantita dal tettuccio, specie nel settore posteriore. L'unico problema era lo stallo, che a differenza del Bf-109, e in barba alla usuale maggior sicurezza rispetto ad esso, arrivava a 204 kmh (non è chiaro a quale quota) e si manifestava rabbiosamente, quasi rovesciando l'ala dell'aereo. Tuttavia riprendersi era possibile e facile, dando più motore. Visto che il FW-190 non era troppo propenso a combattere se non a grande velocità, questo era un problema minore, mentre a bassa quota, all'atterraggio, l'aereo stallava a meno di 170 kmh e stavolta dava un ampio preavviso per il pilota, necessario perché altrimenti non vi sarebbe stato il tempo di uscirne. Per il resto era un aereo eccezionale, sia pure un po' pesante come struttura e come carico alare.La prova contro lo Spit lo dimostrò: Il FW-190A-3 era più veloce dell'Mk VB già a bassa quota, con circa 40-48 kmh a 300 m, che scendevano a circa 40 kmh a 1.500 m, 32 kmh a 4.500 m, risalendo a circa 40 kmh a 6.400 m. L'avvento del FW-190A-4, con sistema ad iniezione d'acqua sarebbe stato ben più preoccupante. Quanto alla salita, entrambi erano simili con una velocità di circa 320 kmh per la migliore salita, ma il FW era capace di porre il muso più inclinato sull'orizzonte e arrivava ad un vantaggio fino a 2,3 m.sec fino a 7.620 m, quando poi le cose si parificavano. Solo verso i 9.000 m i 500 hp residui dell'Mk VB riuscivano a farlo diventare quasi veloce quanto il più pesante FW-190, che al decollo faceva registrare ben 3.980 kg, molti anche per i suoi 1.700 hp. Ma sarà soltanto con l'avvento degli Mk IX, nonostante l'aumento del carico alare da 137 a 159 kg/m2, che le cose cambieranno. Il FW-190 era in vantaggio velocistico di circa 15-20 kmh sullo Spit a bassa quota, ma sopra i 6.400 m veniva finalmente superato; sopra i 4.500 m era superato dal P-51A, a 7.000 dal P-38F. In salita il FW-190 batteva tutti questi aerei eccetto lo Spit Mk IX, ma il P-38F riusciva -malgrado l'assenza di turbocompressori- ad eguagliarlo sopra i 4.500 m. In termini di potenza, se necessario, il FW-190A-3 con iniziezione d'acqua poteva raggiungere per 60 secondi ben 673 kmh a 6.400 m, più dei 634 kmh(5.640 m) dell'A-4 successivo e i 647 dell'A-8, aumentabili a 656 kmh a 6.300 m con il sistema ad azoto GM 1. Quanto alla quota operativa, senza superpotenza era possibile superare i 10.500 m, con questa si poteva arrivare a 11.400 m (con l'A-8, che però era limitato a 10.300 m senza). L'armamento si evolse presto: l'A-3 introdusse due potenti MG151/20 con 500 colpi, l'A-5, del 1943 sostituì finalmente le vecchie MG FF con un altro paio di MG 151, ma questo costituiva un appesantimento sensibile. Tuttavia per affrontare le Fortezze volanti non c'era molto da affidarsi ai vecchi cannoni. La potenza di fuoco, peraltro, persino senza i due MG 151, era analoga a quella dei vecchi Bf-109E, aerei già di per se rispettabili. Con i nuovi cannoni la riserva dei 20 mm aumentava complessivamente ad oltre 5 volte (620 cp). Le mitragliatrici MG 17, invece, non ebbero sostituti fino all'A-7 e sopratutto, all'A-8, che fu tra quelli più prodotti e l'ultima importante versione a 'muso corto'.Il D-9 divenne il vero FW-190 evolutivo, con il suo motore Jumo per indisponibilità pratica dei DB-603 (in quanto dirottati ad altri progetti). Era un caccia più snello e più efficace ad alta quota, finalmente un sostituto all around per il Bf-109. La sua ultima evoluzione fu il Ta-152, che aveva ala aumentata ad oltre 14 m, come i km di tangenza massima. A questa macchina eccezionale, capace in accelerazione di portarsi a 750 kmh a 9.000 m e oltre 760 a 12.000, si ritornò a bassa quota con il Ta-152C, che era dotato di ali più ridotte e (finalmente) il DB-603, con 4 cannoni MG 151 e un MK 108. Non ebbe tuttavia tempo di dimostrare le sue eccezionali capacità perché oramai la guerra era finita. Tuttavia si ricorda almeno un episodio interessante: Kurt Tank, il progettista, scappò via da dei P-51 inseguitori che lo sorpresero durante un collaudo a bordo del Ta-152, una cosa difficilissima per un altro caccia, incluso il FW-190D.Il FW-190 diede origine anche ad una specialità che fin'allora non esisteva come tale: i cacciabombardieri-interdittori. Non era un semplice aereo portabombe, ma un velivolo capace di attacchi di precisione, persino ognitempo. Il FW-190F era un aereo da supporto tattico, un tipo tutto sommato ad interim; già i FW-190A avevano spesso bombe, che a seconda delle sottoversioni potevano arrivare anche a 1.000 kg. Uno di essi, intercettato dall'asso Cunninghan (della RAF) durante un'azione sulla Gran Bretagna, finì letteralmente disintegrato nello scoppio della bomba di bordo. Ma furono i FW-190 i più letali. Già il FW-190 era stabile, velocissimo a bassa quota, robusto. L'unico punto debole era il circuito dell'olio, che poteva, in caso di colpo a segno, non essendo protetto, mandare in fiamme l'aereo in pochissimo tempo. Per il resto le corazzature abbondavano anche nei modelli standard, così come l'armamento di base. Il FW-190G però era diverso, un vero interdittore capace di azioni ognitempo e di sollevare carichi fuori dal comune. Per le missioni a corto raggio (200 km?) poteva portare un enorme ordigno da 1.800 kg, più grande di qualunque altro trasportato da aerei dell'epoca, ma a parte questa bomba di enorme potenza, poteva colpire a più lungo raggio accontentandosi di una più normale arma da 500 kg sotto la fusoliera e due serbatoi da 300 litri sotto le ali. Lo spazio sotto la fusoliera era ampio grazie al carrello, e il decollo facile a parte la visibilità verso l'avanti (l'atterraggio era un po' meno semplice, peraltro). L'armamento, dato il carattere di interdittore, era limitato al minimo, che per il FW significava 2 cannoni MG 151 interni alle ali (500 cp, se la dotazione restava la stessa). Questo, al di là di tanti altri illustri predecessori d'epoche passate (come lo SVA, che forse fu il primo cacciabombardiere degno di questo nome), fu il primo esempio di un moderno interdittore. Spesso usato nelle segretissime unità d'attacco notturno della LW, singoli aerei potevano giungere di notte a bassa quota sui depositi o altri obiettivi strategici Alleati, specie dopo il giugno del '44, e colpirli senza essere nemmeno notati. In particolare si segnalò in queste azioni l'SKG-10 di Dalhman, un esperto pilota di bombardieri ora comandante, nel '44, di un'unità interdittori. Di fatto, i FW-190, seppure su distanze più ridotte, furono un'eccellente alternativa ai Me.410, altro duro opponente dei Mosquito della RAF. Ecco un esempio di un rapporto sui FW-190 cacciabombardieri: dove sorprendentemente si dice che lo stallo, eccetto che in manovra stretta, è gentile, meno sorprendentemente è il raggio di virata troppo largo rispetto ad altri aerei, al contrario della velocità di rollio.Cosa ne pensava il nemico?Un confronto senz'altro d'interesse per i FW-190 fu quello impostato con i più potenti caccia dell'USN, l'Hellcat e il Corsair, entrambi macchine con un motore di maggiore potenza (2.000 hp), ma non necessariamente superiori. L'aereo tedesco fu trovato di prestazioni grossomodo comparabili, più o meno a metà strada tra i due. Come facilità di pilotaggio e visibilità dall'abitacolo (eccetto che verso il settore anteriore dell'Hellcat) fu trovato superiore, e nell'insieme l'opinione fu di un eccellente avversario. In termini positivi gli americani valutavano il fatto che entrambi i propri caccia fossero più agili e potessero usufruire di una maggiore autonomia operativa.Altra interessante documentazione dell'epoca parla di come il raggio di virata fosse relativizzato: i peggiori erano i FW-190G, Bf-109G, P-47 e Tempest; al loro interno virava anche il Meteor; dentro questo raggio di virata si trovava lo Spit F.21, poi il Mustang (che si prendeva la notevole soddisfazione di virare meglio di una versione dello Spit), poi gli Spit Mk XIV, IX e XVI.Per la cronaca dettagliata, il Meteor III è il caccia riportato come più veloce a tutte le altitudini, segue il Tempest V fino a 18.000 ft (circa 5,5 km), dopo di che lo supera il Mustang III, ma lo Spitfire, più lento di 48 kmh al livello del mare, diventa più veloce di 16 kmh a 9.100 m, nonché oltre 40 kmh più rapido del Tempest V a 7.600 m (presumibilmente si tratta dello Spit Mk XIV), il contrario di quanto avveniva sul livello del mare. Poi si fa vedere il P-47, che a 9.100 m è almeno veloce quanto qualunque altro caccia ad elica.La salita è il regno degli aerei con il miglior rapporto potenza-peso, e così vinceva lo Spit Mk XIV seguito dal Mustang III, Tempest V e poi il P-47 Thunderbolt II, che addirittura passa avanti agli altri eccetto lo Spit oltre gli 8.000 m circa. Il Meteor III resta indietro in questa categoria, per via dello scarso rapporto potenza-peso, sopratutto oltre i 4.500 m. La tangenza pratica, quella a cui si può arrivare con una possibilità di salire ancora di 300 m.min, era vinta ancora dallo Spit XIV; il raggio d'azione invece era il regno del Mustang III e del Thunderbolt II, poi il Tempest V, Spit e Meteor. Lo Spit vince nettamente come accelerazione, segue il Mustang, Tempest, Thunderbolt e Meteor; il rateo di rollio è vitale per un caccia tattico e ad alta velocità il Thunderbolt supera qualunque avversario, così come il Tempest, anzi quest'ultimo oltre i 640 kmh è il migliore. Il Meteor non fa una gran bella figura data la posizione dei suoi motori, poco felice in termini di distribuzione delle masse. Il Vampire ma anche il Meteor IV sono piazzati meglio. A seconda della velocità, il miglior roller è quindi o il Tempest o lo Spitfire.La picchiata vedeva vincente il Meteor, poi il Tempest, Thunderbolt, Mustang e ultimo, lo Spitfire.Un altro aspetto sono le idee espresse dai piloti che incontarono direttamente i caccia tedeschi. Uno dei più famosi e loquaci era l'asso Kit Karson. Nella sua pubblicazione "The Best of the Breed", dice tra le altre cose: 'Non ho mai capito perché la capacità di carburante, nei caccia della LW, fosse così limitata. Era una delle maggiori deficienze progettuali che contribuì alla perdita della guerra aerea, ma anche più difficile da capire è il fatto che questo avrebbe potuto essere cambiato rapidamente dopo il 1940, ma non venne fatto (nda.: almeno in parte avvenne, grazie all'uso di serbatoi ausiliari, vedi Bf-109E-7, per il resto chi scrive è senz'altro d'accordo, vedi esempio del D.520).Del Bf-109, Carson non aveva una grande opionione: i suoi pregi erano secondo lui: velocità ragionevolmente alta, buon rateo di salita, motore che restava acceso (ed era anche affidabile) sotto g negativi, buon controllo e risposta a basse velocità, stallo facile ma non improvviso. I punti negativi erano gli alettoni troppo pesanti ad alta velocità, così gli elevatori, raggio di virata troppo largo, mancanza di trimmaggio del timone, 'aileron snatch' con gli slat aperti, abitacolo troppo angusto, con scarsa visibilità, e raggio e autonomia inadeguati.Insomma, per quello che lo riguardava, era un aereo OK per i tempi della Spagna, ma obsolescente già durante la seconda parte della B.o.B. E nel '42 il Gustav era definitivamente obsoleto. Certo, Carson dimentica che il Bf-109 ha,nel frattempo, anche dominato il Mediterraneo e il Nord Africa, per non parlare della Russia, e che fino al '43 non c'erano caccia Alleati in grado di affrontare con successo un Bf-109G, a parte i pochi Spit Mk.IX. e i primissimi Yak-9 e LaGG-5. Secondo Carson, la BFW avrebbe dovuto costruire un caccia da oltre 400 miglia orarie (644 kmh) partendo dal disegno del Bf-109 (nda: questo lo fecero davvero, i primi Bf-109G erano capaci di quasi 650 kmh, poi calati con i G-6, mentre il tipo sperimentato in UK era dotato di 2 pezzi da 20 mm aggiuntivi, che lo limitavano a 621 kmh). Secondo Carson, se si fosse voluto, si sarebbe potuto fare in 30 giorni. Secondo lui, c'era da togliere la vernice mimetica, lasciando solo il metallo, per risparmiare 50 libbre, 22,7 kg (ma una volta asciugata, la vernice pesa molto di meno nda) e rendere la superficie più liscia (ma anche più vulnerabile alla ruggine nda); tettuccio modificato come il Me 209V-1 (però questo avrebbe impedito, essendo una superficie curva, di installare il blindovetro, almeno in posizione esterna nda); togliere gli slat alari o lasciarli bloccati, per limitare la turbolenza che causano in azione, persino quando sono chiusi, sull'ala e gli alettoni (ma poi il raggio di virata? nda) sostituendoli con estremità alari modificate; modificare i radiatori per ridurne la resistenza; ruota retrattile con portelli di chiusura (anche se la differenza non era molta, dato che la ruota viaggia all'ombra della fusoliera, tanto che il Bf-109G la riportò fissa dopo l'esperimento con l'F)."A superb airplane, every inch a fighter". Il '190 poteva fare mezza rotazione in un secondo (vero, il rateo arrivava a 140°sec), e muoversi ad altissima velocità. E i piloti lo sfruttavano? "They did". Quasi la metà dei piloti che Carson incontrò combatterono ad alta velocità, e almeno in due occasioni il possente Mustang cominciò a scuotersi perché era troppo vicino alla soglia di compressibilità, circa 885 kmh (ma 'non so cosa l'indicatore di velocità leggesse, non lo stavo guardando!'). Anche come robustezza il FW era un degno avversario: sopra Parigi Carson colpì un FW-190 con tutte le sue munizioni, e assumendo che circa il 10% andasse a segno, si trattava di circa 200 proiettili da 12,7 mm. Beh, il caccia riuscì a scappare lasciandosi una grossa scia di fumo. Era una macchina molto robusta.Tuttavia fare un caccia che eccella in ogni condizione 'is out of question'. Carson dice che, malgrado tutte le discussioni, chiunque voglia dimostrare che un certo caccia è il migliore della II GM, non ci riuscirebbe, dato che sono tante e troppe le variabili da conteggiare. E anche il FW-190 ha un punto debole. Il suo radiatore dell'olio era tutt'attorno al muso, in una sorta di anello (corazzato nella parte anteriore). Questo era il suo punto debole: colpire il FW-190 significava per Carson, sopratutto mirare al muso: qualche colpo di rimbalzo sul motore vero e proprio, e il radiatore sarebbe stato bucato, spruzzando olio bollente e spesso, incendiatosi, dà fuoco all'intero aereo. Carson dice che tutti i 12 (!) FW-190 che ha abbattuto si sono lasciati dietro una scia di olio, spesso tale da offuscare la sua cinemitragliatrice, investita dalle goccioline. Insomma, l'arrangiamento del radiatore dell'olio non gli garbava. Nemmeno ai piloti della LW, a dire il vero, perché il fuoco da terra, sparando dal basso, poteva colpire il circuito dell'olio e trasformare il possente FW-190 in una torcia. Ma era quasi l'unica cosa che non andava nel '190. Quanto ad agilità, Carson notava che questo caccia era generalmente eccellente, sopratutto il controllo degli alettoni ad alta velocità, con appena 9 libbre di sforzo per ogni g di manovra, almeno fino a 483 kmh, salendo a 12 libbre (5,4 kg) a 400 mph (644 kmh), molto meno delle 20 libbre del Bf-109 (il quale, poi, con il piccolo abitacolo che aveva, rendeva difficile per un pilota applicare un forte sforzo alla barra di comando, per la mancanza di sufficiente spazio per muoversi: naturalmente Franco Columbu non avrebbe avuto di questi problemi, ma un uomo di statura e forza normale non ha tali possibilità). L'unico problema col '190 era lo stallo (per un difetto poi scoperto decenni dopo con l'analisi al computer), e non solo quello a bassa velocità, ma anche quello ad alta velocità, cosa che accadeva in virate troppo strette con accelerazioni di oltre 2 g, l'ala sinistra cadeva rapidamente rovesciando il velivolo. L'avviso era chiaro 'don't stall it'. Carson, che aveva approfittato di questo problema per ottenere delle vittorie contro un avversario improvvisamente in difficoltà (ma il '190, sebbene meno prevedibile del '109 in stallo, ne usciva anche facilmente, con poca perdita di quota), ricorda che anche i P-39 avevano un problema analogo.In tutto, secondo il suo giudizio, il '190 era: eccellentemente veloce, eccezionalmente agile ad alta velocità (un caccia 'muscolare', ovvero un 'energy fighter'), un raggio molto migliore del '109 (e un'autonomia superiore a 3 ore), superba visuale dall'abitacolo, come nel Mustang (ovviamente il D/K). Gli unici punti deboli, pure presenti, sono la vulnerabilità del radiatore di fronte al motore, sia per danni che per guasti; mancanza di trim per timone e alettoni (almeno, controllabili dal pilota), 'snap roll' ad alta velocità e forti numeri di 'g'. La grossa ala è pur sempre caricata fortemente (dato che il '190 pesa di più del '109) e così il raggio di virata resta troppo largo. Velocità d'atterraggio elevata, ma non è una cosa troppo grave. Punti forti: 'everything else was good'. Il '190 era un 'formidable opponent', ovviamente in mano a dei competenti piloti, che la LW ebbe peraltro sempre di meno durante le ultime fasi della guerra. Questo, la differenza numerica e la scarsità di carburante non erano però colpe ascrivibili direttamente al FW-190, casomai, almeno per Carson, al 'Gustav'.Confronti.Per aiutare il lettore, ecco le caratteristiche (NB solo approssimative, date anche le leggere differenze tra i vari sottomodelli e le fonti) dei protagonisti di questa pagina, con i velivoli dotati di motori DB-601/605 comparati tra di loro e con i FW-190. Tra i primi non ho voluto inserire anche l’He-100V, un aereo sfortunato ma dalle caratteristiche che si possono definire senza problemi come ‘eccezionali’, tra cui l’ottenimento di un primato mondiale di velocità massima (746 kmh), tosto sottrattogli dal Me.209. L’He-100V era l’ultimo discendente della dinastia di caccia spodestata dai Messerschmitt, nonostante le valide capacità complessive. L’He-112 nella sua prima edizione (l’He100 doveva originariamente chiamarsi He113, ma motivi..scaramantici suggerirono altrimenti) perse a causa dell’inferiorità con il Bf-109. Rimodellato ampiamente, divenne un caccia paradossalmente ben superiore, tanto che a parità di motore era capace di 500 kmh (35 kmh o 10 m.sec più rapido), con più raggio d’azione e un armamento di due cannoni da 20 e due mtg da 7,92 mm, come sul Bf-109E, quando il Bf-109B aveva solo queste ultime. L’He-112 era anche dotato di un carrello più largo e l’unica prestazione in cui era inferiore era la velocità di salita essendo più pesante. Ma oramai la produzione, nonostante si fosse in un tempo di pace (tardi anni ’30) era stata affidata alla BFW e indietro non si tornò, grazie soprattutto all’abilità di Willy Messerschmitt. Questo aiuta anche a capire i problemi che produrre su licenza il G.55 avrebbe comportato; l’He-100V, pure dalle prestazioni impressionanti, ebbe anche meno fortuna dell’He-112 da cui derivava alla lontana. In ogni caso, l’inerzia degli eventi era talmente grande che neppure i Me.209 e 309 ebbero successo, pur essendo prodotti di ‘casa’. L’unico aereo che insidiò il Me.109 fu così il FW-190, ma questa più che una regola fu la classica eccezione, date le sue caratteristiche eccezionali. Poi bisognerà attendere il Me.262 per iniziare a soppiantare il Bf-109. |